Magazine, 25/08/2021.
A distanza di 30 anni dall'uscita dello storico album
Nevermind dei
Nirvana, Spencer Elden, il
celebre neonato ritratto sulla copertina
dell'album, chiede un risarcimento di 150mila
dollari per la fotografia che lo consegnò alla storia
contemporanea.
Per i fan della band di Seattle, questa è una notizia a dir poco
inaspettata, soprattutto perché lo stesso Elden in passato
ha espresso la sua ammirazione verso la band e riconosciuto con
piacere di essere diventato, grazie ai Nirvana, un'icona
immortale degli anni '90. Se si pensa che addirittura
nel 2016, per il venticinquesimo compleanno di Nevermind,
lo stesso Elden ripeté lo scatto nella stessa piscina di Pasadora
in California, la richiesta (e in un certo senso anche
l'accusa) che viene mossa oggi è tutto ciò che non ci si
sarebbe mai aspettato.
A trent'anni suonati, l'ex neonato di
Nevermind, non ha solamente una motivazione per richiedere
questo ingente risarcimento, bensì ne ha due: la prima
riguarderebbe i diritti della foto, in quanto né
lui, né i suoi tutori legali avevano espresso il loro consenso
all'utilizzo della foto integrale, quindi con le parti
intime non censurate. Infatti, la band, aveva assicurato
che sarebbero state coperte con un adesivo, cosa che realmente fu
fatta (ad esempio in Italia), ma non in tutto il mondo.
Non essendo questa foto censurata, Elden fa presente che si è
davanti a un caso eclatante di pedpornografia, e
questo è il secondo motivo per cui richiede il risarcimento.
Chiamati in causa sono il fotografo Kirk
Weddle, autore della copertina nonchè grande amico della
famiglia Elden, e la Geffen Records, la casa
discografica che il 24 settembre 1991 distribuì le stampe del
capolavoro dei Nirvana in tutti i negozi di dischi del globo.
L'accusa è di danni
permanenti, che comporterebbero
grosse spese mediche, difficoltà nello sviluppo educativo e danni
psicologici importanti.
Di Silvia Frattini