Mentelocale Bistrot: «Chiudiamo due punti vendita. Ma pensiamo a un futuro più sostenibile»

Genova, 12/01/2023.

Da oltre due decenni Mentelocale Bistrot è una grande famiglia che si dedica con passione e lungimiranza alla ristorazione e all'accoglienza del cliente, che diventa nel tempo un vero e proprio ospite. Dalla colazione alla pausa pranzo di impiegati e turisti, passando per i numerosi studenti universitari che trascorrono pomeriggi di studio nei vari locali della città di Genova, per arrivare dritti al momento dell'apertivo, amatissimo da tutti in città.

Come tutte le realtà del mondo Ho.re.ca, anche Mentelocale Bistrot ha sentito il peso di questi ultimi tre anni. Tutto è iniziato ovviamente nel 2020, a causa del Covid 19 e della conseguente pandemia, che ha modificato in maniera dirompente e per tutti il modo di vivere e di concepire non solo il tempo libero, ma tutte le attività quotidiane. Allentate le tenaglie della pandemia, gli sforzi per ricominciare, tra recessione economica e lo scoppio di una guerra alle porte dell'Europa, che ha portato un aumento di costi alle stelle, sono stati immensi.

«Abbiamo combattuto, lavorato, studiato e possiamo affermare che, anche se con grande fatica siamo riusciti a mantenere tutti i posti di lavoro, nonostante si siano resi necessari importanti tagli, sia nella produzione, sia nel numero dei punti vendita», dichiarano in coro Eugenio Musso, Paolo Musso e Paolo Conte, i soci fondatori di Mentelocale Bistrot.

Il 2023 è iniziato all'insegna dei grandi cambiamenti, partendo da un aumento di prezzi nei listini e nei menu, a seguito del costo delle materie prime, letteralmente schizzato alle stelle. Inoltre, si sono abbassate le saracinesche di due locali, quello di via Sestri, aperto immediatamente prima dello scoppio della pandemia, e il chiosco di via San Vincenzo.

«Design, personale, offerta e servizio di Mentelocale Bistrot si prestano evidentemente a fare da apripista per nuove situazioni. Probabilmente non siamo altrettanto bravi a confrontarci in vie commerciali come San Vincenzo o via Sestri, dove il nostro marchio non riesce ad esprimere al meglio il suo valore aggiunto. Abbiamo chiuso dal primo gennaio 2023 questi due punti, senza nessuna recriminazione e ringraziando tutti i clienti che ci hanno aiutato e tutto il personale che ci ha creduto fino all'ultimo». 

Non tutto il male viene per nuocere, recitava un vecchio detto: «Iniziamo con lo spirito giusto, per ripartire anche grazie ad alcune scelte fondamentali fatte in piena crisi, come quella di aprire nell'autunno del 2022 una nuova caffetteria nei locali del Matitone, che in pochi mesi è divenuto il punto di forza della nostra catena».

Le linee di una storia non sono sempre rette, spesso si trovano degli ostacoli lungo il cammino, ma si possono trasformare in occasioni e nuovi progetti. «A distanza di ventidue anni dalla nascita dei nostri Bistrot, possiamo dire che la spinta che ci offre maggiore forza a continuare è la prospettiva di dare nuova vita a luoghi iconici della città, proprio grazie alla nostra presenza. Lo abbiamo fatto nel 2000 a Palazzo Ducale, quando abbiamo aperto la prima delle nostre caffetterie; nel 2004 in corso Italia con il Mucca Bar, che all'epoca aveva contribuito al rilancio della movida sul mare; nel 2017 col nostro locale in piazza Leonardo da Vinci, anticipando un forte movimento di nuove aperture ad Albaro; infine nel 2022, aprendo appunto una vivace caffetteria al Matitone, al posto della mensa comunale».

Chiuse due porte, si aprono altre possibilità e si concretizzano nuovi progetti.

Di Paola Popa

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