Genova, chiude Klainguti: la storica pasticceria amata anche da Verdi

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Pasticceria Klainguti Cerca sulla mappa

Genova, 14/11/2020.

A Genova, Klainguti è molto più di un bar-pasticcera. È una bottega storica in Piazza di Soziglia, nel centro della città. Il Coronavirus, l'emergenza sanitaria e i conseguenti incassi notevolmente ridotti si portano via un pezzo di storia, che chiude i battenti dopo quasi 200 anni fatti di dolci, caffè e prelibatezze. Per molti la migliore pasticceria genovese, Klainguti abbassa la saracinesca.

Troppo alte le spese da sostenere per il bar amato anche da Giuseppe Verdi, a cui i titolari avevano dedicato la brioche Falstaff con ripieno di pasta di nocciola. Gli attuali proprietari, Sauro Ubaldi e il fratello Fabrizio, sperano solo che qualcuno rilevi l'attività e riapra non appena le disposizioni anti-Covid saranno meno stringenti. A oggi, gli otto dipendenti del locale sono in cassa integrazione e attendono buone notizie il prima possibile. Tanti i messaggi di dispiacere e tristezza su facebook, uniti ai ricordi di dolci superlativi.

Questa la scheda che si legge sul sito Botteghe Storiche di Genova. Situato nell'angolo composto da piazza Soziglia e piazza Campetto, il negozio è stato aperto quasi per caso nel 1828 dai quattro fratelli Klainguti, pasticceri svizzeri di Pontresina, giunti a Genova per imbarcarsi per l’America in cerca di fortuna. Per qualche motivo, il viaggio viene rimandato e i fratelli cominciano a esercitare l’arte pasticciera in questa bottega che, gestita ora dalla famiglia Ubaldi, riporta indietro nel tempo, agli anni magici delle prime trasformazioni urbanistico-architettoniche dell’Ottocento.

Ingresso, vetrine e insegna in "caratteri gotici" sono stati in parte aggiornati e anche gli interni sono stati rinnovati negli anni ma in stile d’epoca. I Klainguti hanno lasciato varie specialità: la torta Engadina, la torta Zena, la sacripantina che si affiancano ai delicati pasticcini, alle gelatine di frutta, ai quaresimali e a mille altre golosità. Oltre al rito dell'aperitivo, si poteva pranzare nelle sale al piano superiore o ai tavolini all’aperto nel variopinto "traffico" dei carruggi. Salotto culturale per la buona società cittadina, viene frequentato da Giuseppe Verdi per il quale i Klainguti creano una particolare brioche chiamata Falstaff. Verdi ringrazia con un biglietto incorniciato sopra il bancone dei dolci: Cari Klainguti, grazie dei Falstaff. Buonissimi... molto migliori del mio!

Di A.S.

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