Genova ha il suo nuovo Ponte sul Polcevera: «Una luce che irradia l'Italia». Le foto

Genova, 28/04/2020.

Genova ha il suo ponte-nave. «Da qui parte una luce che irradia tutta l'Italia. Questa città è un modello», le parole del Premier Giuseppe Conte, presente alla cerimonia del varo dell'ultima campata del nuovo Ponte di Genova. Pioggia e vento non hanno fermato quest’ultimo sollevamento. Il viadotto sul Polcevera, disegnato da Renzo Piano e la cui costruzione e progettazione è stata affidata a Fincantieri Infrastructure del gruppo Fincantieri e Salini Impregilo, raggiunge i 1067 metri, la lunghezza dell’intera struttura che si staglia sobrio come la carenadiuna nave sullo skyline della città. A salutare il varo in quota dell’ultima campata in acciaio erano presenti anche il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e il Sindaco della città di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci.

Una cerimonia sobria, in rispetto delle vittime e dei familiari, con il suono delle sirene di cantiere e la risposta di quelle del porto. L'ultima campata ha compltato il "viaggio" pochi secondi dopo mezzogiorno. Oggi, martedì 28 aprile 2020, si ricongiunge l'autostrada A10 sul Polcevera, spezzata il 14 agosto del 2018 dal disastroso crollo della pila 9 del Ponte Morandi, costato la vita a 43 persone. Ora il rivestimento, le ultime tecnologie e il ponte sostenibile sarà percorribile.

Un grande vascello bianco che attraversa la valle, Il Ponte, come lo ha ribattezzato Piano - che proprio come una nave è stato realizzato grazie al know-how di Fincantieri, gruppo leader nella navalmeccanica. Per la sua costruzione, sono state utilizzate 17.400 tonnellate d’acciaio, forgiate negli stabilimenti Fincantieri di tutta Italia grazie al lavoro di più di 800 persone. L’assemblaggio e la saldatura sono state possibili con l’impegno di ingegneri e tecnici specializzati della controllata Fincantieri Infrastructure - sino a 350 al giorno nei momenti di picco produttivo. Per completare l’impalcato sono serviti 19 sollevamenti, di cui 3 speciali per le maxi-campate da 100 metri l’una, che ad oltre 40 metri di altezza, hanno scavalcato il torrente Polcevera e la ferrovia. Operazioni che sono durate, nel caso dei sollevamenti speciali, anche 48 ore e che hanno richiesto attività preparatorie con squadre di oltre 50 persone all’opera e l’utilizzo di speciali macchinari come le maxi-gru e gli strand jack, apparecchiature necessarie per issare gli impalcati pesanti sino a 1800 tonnellate.

Si completa, quindi, la struttura portante del nuovo viadotto. Un percorso iniziato con il taglio della prima lamiera avvenuto l’11 marzo 2019 allo stabilimento Fincantieri Infrastructure di Valeggio sul Mincio e che, dall’innalzamento del primo impalcato il 1 ottobre 2019, ha visto 7 mesi di lavoro ininterrotto per sollevare tutte le campate che compongono il nuovoponte. Ora la struttura verrà completata con gli ultimi carter, dopodiché avverrà il calaggio sugli appoggi definitivi. Il prossimo appuntamento, dopo le attività di rivestimento, è quello con le tecnologie sviluppate da Seastema e Cetena, sempre del gruppo Fincantieri: il ponte sarà dotato di speciali sensori che faranno del viadotto di Genova il primo smart bridge d’Europa.

In tempi record si è restituita a Genova e al Paese un’infrastruttura nevralgica destinata a diventare un punto di riferimento. Con quello che è stato definito il miracolo del ponte di Genova”, con ritmi di lavoro serrati e alti standard qualitativi, l’Italia ha mostrato al resto del mondo che ha le capacità industriali e gestionali per costruire bene, in sicurezza e nei tempi prefissati.  «Suturiamo una ferita, quella della 43 vittime, che non potrà mai essere completamente rimarginata - dice Giuseppe Conte - Questo è il cantiere dell'Italia che sa rialzarsi: è una giornata speciale e storica. Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Questa presenza è doverosa, ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita, in un periodo di particolare emergenza».

«A marzo dell’anno scorso davamo il via alla produzione di conci nel nostro stabilimento - ricorda Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri - e già prevedevamo di poter accelerare sui tempi: il risultato di oggi ci dà ragione. Il modello Genova, lodato e invocato da tanti in questi giorni, è il nostro modello, per il futuro del Paese. Fincantieri continuerà infatti a mettere a disposizione il proprio expertise e le proprie risorse per contribuire, accanto alle Istituzioni, alla creazione di un nuovo modello di sviluppo economico nazionale». «In ogni saldatura di questo ponte, in ogni gettata di cemento fatta rispettando i tempi, c'è una piccola, minima consolazione per le famiglie di quelle 43 vittime, morti assurde che non dimenticheremo mai», così il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha voluto ricordare le vittime del 14 agosto 2018.

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