Genova: stop a kebab, call center e altre attività nel centro storico. Cosa non potrà aprire

Jensens, wikipedia

Genova, 29/06/2018.

Genova stoppa l'apertura alcune attività commerciali nel centro storico più grande d'Europa. Non potranno aprire kebab, call center, money transfer e altre attività considerate non decorose. La Giunta comunale nella seduta straordinaria di venerdì 29 giugno 2018 ha approvato - su proposta dell’assessore al turismo, commercio e artigianato Paola Bordilli - la bozza di Intesa con Regione Liguria e Camera di Commercio di Genova relativa ai criteri che disciplineranno l’insediamento di nuove attività commerciali in un’area specifica del Centro Storico. Obiettivo è contribuire al miglioramento della qualità della vita e alla qualificazione commerciale di una zona il cui perimetro si ottiene dalla sovrapposizione dell’area che ospita il sistema dei Palazzi dei Rolli e delle Strade Nuove di Genova Patrimonio UNESCO con quella dell’ambito AC-CS del vigente Puc.

Tra gli obiettivi del documento: favorire lo sviluppo di una rete commerciale che punti sulla tipicità e sui marchi di qualità e che costituisca un’attrattiva dal punto di vista turistico e un presidio di sicurezza per i residenti. Ecco le attività commerciali che non potranno aprire nel centro storico. In particolare, sarà vietato all’interno di questo perimetro lo svolgimento di attività quali phone center, Internet point, sexy shop. Vietate anche le attività alimentari, artigianali e non che prevedono l’utilizzo nella preparazione di alimenti precotti e le attività di macelleria e polleria che vendono prodotti non di origine italiana.

Non potranno aprire neanche esercizi commerciali al dettaglio e/o all’ingrosso di vendita dell’usato a eccezione dell’abbigliamento e suoi accessori, arredamento e complementi di arredo e oggetti da collezione. E ancora: lavanderie e distributori automatici, money transfer, compro oro, vendita kebab. All'interno del perimetro dell'intero centro storico viene poi definita una ulteriore zona in cui le nuove attività potranno essere aperte solo in procedimento autorizzativi vero e proprio e non sarà sufficiente la SCIA, ossia la dichiarazione di inizio attività. Questo servirà a controllare maggiormente e a tutelare la qualità e il decoro dei luoghi e dell'offerta commerciale. Le nuove attività commerciali dovranno rispettare precise regole di decoro per vetrine e infissi.

«Un'intesa importante per il Commercio e l'artigianato del nostro centro storico - dice l’assessore al turismo, commercio e artigianato del Comune di Genova Paola Bordilli - Abbiamo lavorato alacremente con Regione, Camera di Commercio e Soprintendenza e ci siamo confrontati costruttivamente con le categorie economiche. Siamo orgogliosamente il primo Comune in Liguria che mette in campo un provvedimento che va a tutelare le realtà imprenditoriali che vogliono lavorare per il territorio e per il suo decoro e vivibilità. È un segnale coraggioso e deciso in un ampio perimetro di città a difesa dell'identità dei luoghi e dello storico commercio genovese. Dopo l’estate partiranno due bandi per cui abbiamo già individuato le risorse: 3 milioni di euro per attività commerciali e 1,5 milioni di euro per la riqualificazione dei mercati coperti, che costituiscono un importante tassello del nostro tessuto economico e un presidio fondamentale di socialità, oltre che un’attrattiva turistica».

«Siamo certi - continua Bordilli - che il provvedimento aiuterà i turisti a godere appieno dell'accoglienza delle risorse e della bellezza della nostra Genova. Sovente si è detto che i negozi siano presidio di vivibilità e accoglienza. Come assessore al Commercio, artigianato e Turismo credo fortemente nell'implementazione di questo progetto: commercio e turismo non sono per una città di mare solo opportunità, ma rappresentano un modo di vivere. La ragionevolezza delle nostre proposte non potrà che trovare ampio consenso visto che chiunque, governo cittadino e opposizione, hanno prima di tutto a cuore l'interesse della nostra Genova.Si tratta dell’inizio di un percorso che vedrà, come spero, il suo secondo step in altre aree problematiche come il Municipio Centro Ovest».

«Siamo veramente contenti che l’amministrazione comunale genovese e la Regione - sostiene il presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone - abbiano voluto adottare misure così importanti per il centro storico di Genova. Questo significa una grande attenzione alle piccole imprese de commercio e dell'artigianato che operano nel nostro centro storico».

«Abbiamo partecipato attivamente alla stesura di questa Intesa - sottolinea il Sovrintendente alle Belle Arti Vincenzo Tinè - verificando, correggendo e condividendo sia la planimetria che l’articolato. Il nostro parere è assolutamente favorevole e confidiamo in una futura integrazione con misure che riguardino i mercatini delle piazze storiche e i dehor esterni».

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