Genova, 18/11/2025.


«I lavori di strutturazione hanno riguardato sia il terrazzo dove sono state rimosse le vecchie coperture, scoprendo quindi quella originale, che ora è agibile, inoltre sono stati effettuati lavori anche all'interno, gli infissi sono stati cambiati e la volta della cisterna è stata rinnovata perché stava cedendo», continua Andrea. «Forte Puin, come lo vediamo oggi, risale al 1830, ma qui esistevano già delle costruzioni in pietra e in legno, risalenti ai tempi di Napoleone. Questa è stata la seconda ristrutturazione dal 1960, periodo in cui il forte era abitato dall'architetto Fausto Parodi, che era riuscito a farsi affittare il rudere e che lo aveva rimesso in sesto, permettendoci di traghettarlo verso i giorni nostri. Se non ci fosse stato lui, sarebbe stato stato disastro, un cumulo di macerie».
La storia dell'architetto Parodi sembra uscita da un romanzo: «Era originario diTorino e aveva ottenuto in concessione Forte Puin intorno al 1965, in cambio dello svolgimento di alcuni lavori di ristrutturazione», ci racconta Marianna Guerrieri, anche lei volontaria di Outdoor Experience Genova. «Lui ha reso abitabile questo posto, rifacendo i pavimenti, rinfrescando gli intonaci, costruendo una cucina, due bagni e rimettendo in uso la cisterna al piano interrato, che tutt'oggi funziona con l'acqua piovana. Veniva qui nei weekend, ospitava gli amici e i curiosi che volevano visitare il forte. Arrivava qui direttamente in macchina, perchè aveva coperto la scalinata che ancora adesso porta al cancello d'ingresso con del pietrame. Inoltre aveva posizionato tre merli di foggia medievale sul tetto. Probabilmente gli piaceva l'idea del castello, della fortezza, sullo stile eclettico del Castello d'Albertis e del Castello MacKenzie. Ormai fanno parte del dell'immaginario del forte e quindi nessuno ha mai pensato di togliere quei tre merli posizionati in maniera così estrosa da Parodi».

Le curiosità non finiscono qui, perchè sul muro di uno dei grandi saloni è ancora ben visibile un'iscrizione lasciata da Rocco Russo, un muratore originario di Reggio Calabria, che nel luglio del 1965 aveva lavorato alle prime ristrutturazioni del forte e che sul cemento fresco sottostante all'intonaco, aveva deciso di lasciare la propria firma come Muratore di quest'opera.
Le foto in bianco e nero dell'architetto Parodi sono raccolte su un pannello all'interno di Forte Puin e lo vedono sull'uscio di entrata e in uno dei saloni, che oggi ospitano panche e tavoli di legno, intento a disegnare oppure a suonare la chitarra in compagnia di un'affascinante e giovane amica.
Tutto a Forte Puin è perfettamente ristrutturato, ma l'atmosfera è vera e calda, rischiarata dalla luce del sole che filtra dalle finestre, dando la sensazione di trovarsi proprio in una grande casa di campagna, a pochi chilometri in linea d'aria dal mare. Davanti all'entrata si trova un ampio spiazzo erboso, con panche e tavoli, per godersi comodamente una vista veramente unica sulla città di Genova.
«Speriamo presto di poter avere il bagno funzionante, così come la cucina, per poter ospitare anche possibili viaggiatori, un po' come se fosse un vero e proprio rifugio di montagna», conclude Andrea.
Come si arriva a Forte Puin? Dopo aver preso la funicolare Zecca-Righi fino al capolinea, scendere a destra, prendere via Carso e risalire subito lungo il percorso alberato, dopodichè proseguire fino a oltrepassare i campi di tiro dell'Associazione Genovese Arcieri e proseguire sempre dritti al bivio che si incontra poco dopo, fino a raggiungere l'area vicina il parcheggio di via delle Baracche.
A questo punto proseguire e imboccare la strada che porta all'Osteria delle Baracche e da lì prendere il Sentiero delle Farfalle e dopo pochi metri risalire a sinistra, spuntando dopo aver oitrepassato un gruppetto di alberi ai piedi delle rovine di una struttura in pietra: a questo punto o ci si inerpica verso l'alto (niente paura, è un sentiero semplicissimo da percorrere, riconoscibile dalla presenza di una piccola struttura in cemento vicino ad un'antenna), oppure si può proseguire sul nuovo sentiero appena restaurato, una comoda carrareccia, che dopo pochi metri risale sulla destra, oltrepassando un cancello. Forte Puin si trova a pochi metri.

Di Paola Popa