Confeugo 2024 ©Paola Popa
Anche quest'anno, Genova si prepara a rinnovare una delle sue tradizioni più antiche e sentite: il Confeugo. L'appuntamento è per sabato 20 dicembre 2025, e rientra nelle iniziative del Comune di Genova per le feste di Natale 2025. L'evento è realizzato, come di consueto, in collaborazione con l'associazione A Compagna.
Come da tradizione, il fulcro della cerimonia è piazza De Ferrari, dove fa il suo ingresso il corteo storico, che parte alle 16 in piazza Caricamento, accompagnato dal carro trainato da cavalli con il Cippo di alloro, l'Abate del Popolo e i gruppi in costume. Dopo l'accensione del fuoco e la raccolta dei tizzoni, la cerimonia del Confeugo prosegue nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, che ospita la seconda parte della giornata con momenti culturali, rievocazioni e spettacoli. In caso di maltempo, il programma del Confeugo potrebbe subire delle variazioni.
Storia del Confeugo
Il Confeugo affonda le sue radici all'epoca della Repubblica di Genova. Le prime testimonianze risalgono al XIV secolo, all'epoca ma le origini di questo rito si perdono probabilmente nel Medioevo, ai tempi del Comune del Popolo (XII secolo). All'epoca, la cerimonia rappresentava l'omaggio dell'Abate del Popolo, portavoce dei cittadini, alle massime Autorità della Repubblica. Il dono era un tronco di alloro ricoperto di rami, simbolo di buon auspicio e rispetto. Nel corso dei secoli, a riceverlo furono prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge.
Le cronache raccontano che il corteo partiva dalla Valle del Bisagno e, attraversando il Ponte di Sant'Agata, percorreva le attuali via San Vincenzo, via Porta d'Archi, vico Dritto Ponticello e Porta Sant'Andrea, fino a raggiungere il Palazzo del Governo, oggi Palazzo Ducale. Davanti al Ducale, l’Abate si rivolgeva al Doge con il saluto: “Ben trovòu Messê ro Duxe”, a cui il Doge rispondeva: “Ben vegnûo Messê l’Abbòu”. In serata, il falò dell’alloro dava inizio alla festa: il Doge e il suo seguito accendevano il fuoco per buon auspicio, vi versavano vino e lo addolcivano con confetti e zucchero, mentre i presenti cercavano di portare a casa un tizzone come portafortuna.
La cerimonia venne sospesa nel Settecento e ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, fondata proprio per custodire e tramandare la cultura e le tradizioni genovesi. Dopo una nuova interruzione nel 1937, la celebrazione tornò stabilmente nel 1951: da allora, è il presidente di A Compagna a vestire i panni dell’Abate del Popolo, consegnando ogni anno al Sindaco il tronco d’alloro ornato di rosso e bianco. Oggi come allora, il Confeugo resta un rito di luce e di speranza, un momento in cui la città rinnova il legame con le proprie radici, tra memoria, identità e partecipazione