Libri, pagine e mani nelle due mostre di Officina della Scrittura in collaborazione con Fo.To e Salone off

Horat Carla

Torino, 08/05/2018.

Nei giorni in cui a Torino tanto si parla di libri, scrittura ed editoria grazie al Salone del libro in partenza al Lingotto e alle sue mille declinazioni negli eventi off che si allargheranno a tutta la città, non poteva mancare Officina della Scrittura, il primo museo al mondo interamente dedicato al Segno e alla Scrittura. Il Museo, nato da un’idea di Cesare Verona, presidente della storica manifattura torinese Aurora Penne, sarà la cornice ideale per due mostre, visitabili anche nei giorni del Salone, che studiano e raccontano ancora una volta il lavoro dell'uomo, la carta e il libro, elementi base di quella cultura della scrittura e del segno dell’uomo che il  museo, sorto all’interno di una ex filanda settecentesca in Strada Abbadia di Stura a Torino, vuole indagare.

A Officina della Scrittura ha inaugurato con maggio la mostra Elogio della mano, un’esposizione fotografica del duo torinese Gioberto Noro, al secolo Sergio Gioberto e Marilena Noro, che rende omaggio all’antica sapienza artigiana con 15 scatti realizzati appositamente e ospitati nella Manifattura Aurora. Il progetto è frutto della collaborazione con Fo.To - Fotografi a Torino.

«Fotografia è, letteralmente, “scrivere con la luce” - spiega Cesare Verona - non solo è Arte, ma è tecnica, saper fare, saper lasciare una traccia. E come l’alto artigianato italiano è un sapere eccezionale da elogiare e da custodire per non rischiarne la dispersione e l’oblio». 15 gli scatti in mostra: in un’epoca di mestieri e saperi in via di estinzione, documentare il ruolo delle mani nei processi produttivi e la loro posizione nelle sequenze delle lavorazioni è un gesto tutt’altro che banale. Attraverso l’obiettivo di Gioberto Noro viene resa possibile la conservazione stessa di un patrimonio intangibile collettivo.

E a questo si unisce una vera e propria esaltazione dello strumento-mano, fin dal titolo, citazione del celebre saggio di Henry Focillon: «la mano tocca l’universo, lo sente, lo domina, lo trasforma. A lei si debbono straordinarie avventure nella materia. Non le basta afferrare ciò che è: deve operare a ciò che non è, deve aggiungere un nuovo regno ai regni della natura». È un intero alfabeto. È un sillabario. È un ponte fra pensiero e scrittura; fra pensiero e disegno.

Il Secondo progetto di Officina della Scrittura è la mostra  Liber fare, che fino a settembre esporrà la collezione di 150 libri d’artista dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il progetto torinese nasce da un’idea di Ermanno Tedeschi, curatore dello spazio dedicato alle esposizioni temporanee di Officina della Scrittura e della mostra, insieme a Gianna Di Piazza, Toni Romanelli, Mario Zito, e Flavia Alaimo

L’interesse per il libro d’artista s’inserisce perfettamente nel tema scelto da Officina della Scrittura per il programma 2018. Il binomio simbolico “Carta e Penna” costituisce infatti quello specifico oggetto d’arte fatto di segni e disegni che diventano parole, linguaggio, narrazione che, pur mantenendo la forma originale, si trasforma in oggetto estetico.

«L’iniziativa trova in Officina della Scrittura una perfetta dimora – dice Cesare Verona - la maestria e la creatività degli artisti che hanno realizzato le opere in mostra, professori illustri della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Palermo, artisti di caratura internazionale, incontrano la vocazione al Bello degli artigiani di Aurora e si fanno portavoce dei valori del Museo del Segno».

L’Accademia di Belle Arti di Palermo è la prima Istituzione di Alta Cultura ad avere una collezione contemporanea di libri d’artista: «la pluralità dei mezzi e dei linguaggi proposti - spiega il direttore dell’Accademia, Mario Zito - riflette il fervido clima che contraddistingue l’attuale assetto didattico e formativo della nostra Istituzione che, mediante il confronto dialettico, nell’ambito delle varie specificità disciplinari, cerca di rispondere efficacemente alle poetiche che attraversano i territori dell’arte contemporanea».

Nata nel 2012 da un’idea di Toni Romanelli con il fine di costruire la memoria attraverso il libro d’artista ed esposta già 12 volte, questa collezione è «in costante ampliamento, intesa come un corpo artistico vivo, dal grande valore sociale» – fa notare l’ideatore. Si tratta di opere concettuali, dipinti tridimensionali, sculture da sfogliare, archivi, foto, collage, segni e disegni: un universo linguistico multiforme e ibrido da cui lasciarsi conquistare.

Liber fare esporta in Piemonte le iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018, è legata al Salone Internazionale del Libro di Torino, di cui rappresenta uno degli appuntamenti Off. Durante i giorni del Lingotto – dal 10 al 14 maggio – saranno esposti presso lo stand dedicato a Officina della Scrittura quattro libri d’artista e un video multimediale realizzato per l’evento.

Entrambe le mostre, le fotografie di Elogio della mano e le opere di Liber fare, saranno esposte a Officina della Scrittura fino al 23 settembre 2018.

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