Sanremo 2018: Giulia Casieri con Come Stai. Testo e pagella

SANREMO 2018: TUTTI I TESTI E LE PAGELLE DELLE CANZONI IN GARA

Pubblichiamo di seguito la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2017 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.

Magazine, 22/01/2018.

GIULIA CASIERI - COME STAI (G. Casieri – A. Ravasio)

Sembrerebbe un omaggio al direttore artistico del Festival (E tu come stai? è una delle più celebri hit di Claudio Baglioni, dall’album omonimo del 1978) il titolo della canzone con cui la cantautrice Giulia Casieri (nata a Sesto San Giovanni nel 1995, apprezzata da Eros Ramazzotti, già allieva dell’Accademia vocale Bunker 54 di Milano) si presenta a Sanremo 2018. Per la verità, canzoni dal titolo identico o simile formerebbero un elenco infinito (hanno chiesto “come stai”, tra gli altri, Modugno, Mina, Vasco Rossi, Finardi, Syria, Zero Assoluto, Brunori Sas…). Un po’ di fantasia non guasterebbe. La fatidica domanda percorre il ritornello della canzone, tutto giocato sull’anafora (ripetizione): “Come stai, come sei / come dici, cosa vuoi / e mi chiedevano come stai / come stai / come fai / come sei / come dici, cosa vuoi / tu dimmi come stai / dimmi almeno se ci stai”. Ecco. Più ambizioso il testo delle strofe, con qualche immagine meno banale, tra aulico (“ho disegnato mille case nei miei tempi d’oro / ho preso a pugni le parole e non solo”) e quotidiano (“c’era chi mi ascoltava solo per soldi / oppure mi voleva solo sul tardi / c’erano piatti vuoti, visi stanchi, giochi storti / luci spente, liti accese”). Con tutto il rispetto per il riferimento a una condizione esistenziale di disagio, il testo stenta a decollare e sfiora il ridicolo (“sai è risaputo, chi ha sofferto è più evoluto”). Peccato, perché l’interpretazione di Giulia (un rap su base elettropop) è aggressiva e appassionata. Anche Giulia sarà diretta da Morini.

Voto: 5

Sono tre quarti di giornata che mi sento senza l’aria
sento un peso sulle spalle torno poi leggiadra
sto così male da capire che in realtà è tutta finzione
te lo presento se vuoi
lo vedo ormai, come fosse il mio migliore amico
che si allontana quando mi sento libera e via dai guai

Come stai, come sei
come dici, cosa vuoi
e mi chiedevano come stai
come stai
Come fai
come sei
come dici, cosa vuoi
tu dimmi come stai
dimmi almeno se ci stai

Ho disegnato mille case nei miei tempi d’oro
ho preso a pugni le parole che dicevo e non solo
tu non hai niente da dare
tu non hai niente da ridere
e mi dicevano di stare calma, di stare zitta, di stare dritta
c’erano botte e segni sul viso
le mani giunte nemmeno un sorriso
C’era chi mi ascoltava solo per soldi
oppure mi voleva solo sul tardi
c’erano piatti vuoti, visi stanchi, giochi storti
luci spente, liti accese
Mia madre che mi manca anche se gira l’angolo
non trovo pace prego qualche strano angelo
mi trovi qui da sola a raccontarti in fila
la mia storia senza filtro e senza rima

Come stai, come sei
come dici, cosa vuoi
e mi chiedevano come stai
come stai
Come fai
come sei
come dici, cosa vuoi
tu dimmi come stai
dimmi almeno se ci stai

Sai è risaputo, chi ha sofferto è più evoluto
non basta che mi ascolti qui mi serve un vero aiuto
non basta chiedermi come stai
tu non sei qui per me
tu, sei solo qui per te
ma ti ripeto che non mi basta chiedermi
Come stai, come sei
come dici, cosa vuoi
e mi chiedevano come stai
come stai
Come fai
come sei
come dici, cosa vuoi
tu dimmi come stai
dimmi almeno se ci stai

Di Lorenzo Coveri

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