Via ai nuovi restauri del FAI al Castello di Masino

R.Morelli 2019

Torino, 07/05/2019.

Il FAI - Fondo Ambiente Italiano ha acquisito il Castello e Parco di Masino a Caravino (Torino) nel 1988 e da allora non ha mai smesso di dedicarsi, con grandi e piccoli interventi di restauro, alla cura di questo patrimonio: dai tetti alle facciate, dai giardini agli interni monumentali, arredati e affrescati. Quasi 16 milioni di euro di investimento complessivo che, negli anni, hanno permesso di mettere in sicurezza, recuperare, conservare e valorizzare il Bene, sempre in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Torino, e grazie al supporto di tanti tra sostenitori, donatori e sponsor della Fondazione.

Ricorrono nel 2019 i trent’anni di apertura al pubblico del Castello e Parco di Masino e oggi, grazie al contributo di Deutsche Post Foundation, il FAI può avviare un nuovo grande cantiere dedicato in particolare al restauro e alla valorizzazione degli affreschi, che interesserà nel corso dei prossimi anni oltre 2000 mq di superfici dipinte. Un programma di lavori straordinari, mirati non solo alla conservazione, da sempre garantita, delle pareti decorate, ma anche e soprattutto ad offrire al pubblico questo patrimonio arricchito e migliorato da moderni interventi di restauro, fondati su nuove analisi e su studi e ricerche esaustivi e aggiornati.

Si comincia da quattro grandi sale affrescate, che costituiscono il nucleo monumentale della decorazione seicentesca del Castello: il Salone degli Stemmi, la Sala dei Gobelins e la Sala del Biliardo al piano terra, e il Salone dei Savoia al piano nobile.

Il programma dei lavori ha già preso avvio nel corso del 2019 con una campagna di saggi conoscitivi, che hanno messo in luce la stratigrafia pittorica rivelando originarie campiture, colori e dettagli coperti da successive ridipinture, ma anche – nel caso del Salone dei Savoiaun’intera partitura decorativa seicentesca, perfettamente conservata sotto lo scialbo ottocentesco, che a poco a poco sarà integralmente discoperta.

Il Salone dei Savoia, infatti, prima di ospitare, su fondo neutro, una preziosa collezione di 94 quadri, che finora ne hanno caratterizzato l’allestimento, era completamente ricoperto da affreschi che celebravano la dinastia dei Savoia: tra le colonne di un’architettura a trompe l’oeil, emersa dai primi saggi, già si riconoscono rappresentazioni di paesaggi e città del ducato sabaudo e gli stemmi con cartigli che illustravano al completo la genealogia della casa reale alla fine del Seicento, condensata anche in un grande albero genealogico emerso sopra al camino.

I restauri saranno, pertanto, anche un’eccezionale occasione per ampliare e arricchire la conoscenza del Castello a partire dalle pareti dipinte, che offrono, nelle nuove scoperte e nel riesame di quanto già noto, informazioni ulteriori sulla storia della famiglia Valperga, proprietaria in passato del millenario edificio, nelle relazioni strette che essa ha intrattenuto con la corte sabauda e con la cultura aristocratica del tempo.

Accanto al “cantiere di restauro” aprirà così un “cantiere della conoscenza”, che potrà giovare anche del contributo offerto alle ricerche dall’archivio e dalla Biblioteca del Castello di Masino: un patrimonio unico di documentazione coeva, ancora in parte inedita, che sarà approfondito nell’occasione di questo progetto. Entrambi i “cantieri” saranno aperti al pubblico che potrà assistere ai lavori in corso e usufruire di speciali visite guidate.

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