Teatro ebraico, teatro yiddish: un ciclo di incontri per saperne di più

Teatro Akropolis

Genova, 30/10/2017.

Che cosa è il teatro ebraico? Quali ne sono le caratteristiche, quali i punti di contatto con le culture circostanti e quali le differenze? Quale il contributo al teatro mondiale? Si cercheranno possibili risposte a questi quesiti nel ciclo Teatro ebraico, teatro yiddish. Storie, immagini, personaggi fra Vienna, Varsavia e Genova articolato su cinque incontri dall’8 novembre al 6 dicembre 2017, al Museo Biblioteca dell’Attore (via del Seminario, 10) e organizzato dal Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università di Genova, con la collaborazione del Museo Biblioteca dell’Attore.

Le domande che fungono da punto di partenza e pre-testo al ciclo sono le stesse che sovente si pongono riguardo le varie forme dell’arte ebraica, spesso di difficile definizione, e che sottintendono la problematica generale della relazione e dei molteplici, benché non sempre paritari, legami fra culture minoritarie e culture dominanti.

Il primo incontro, mercoledì 8 novembre, vedrà la partecipazione del Rabbino Capo di Genova Giuseppe Momigliano e dello studioso di letteratura ebraica e di teatro yiddish, (Università Orientale di Napoli), Raffaele Esposito. Insieme le due figure illustreranno la nascita del teatro ebraico in lingua ebraica (ivrìt), fra l’antica opposizione del pensiero rabbinico tradizionale e la definitiva affermazione nello Stato d’Israele.

Il 15 novembre lo studioso, critico, direttore artistico, attore e professore di Storia del teatro, (Università di Torino), Antonio Attisani presenterà una vasta panoramica del teatro yiddish in Europa Orientale e negli Stati Uniti. Il 22 novembre, per il terzo appuntamento Roberto Cuppone, attore, regista, autore teatrale e professore di Storia del teatro, (Università di Genova), parlerà di un episodio di straordinario interesse della storia di Genova e del teatro italiano: la creazione, avvenuta a Genova nei primi anni del dopoguerra, della Compagnia Italiana del Teatro Ebraico, a opera di Alessandro Fersen, fra i massimi teorici del teatro della seconda metà del Novecento scorso, e dello scenografo e illustratore Emanuele Luzzati. Parteciperà all’incontro anche l’artista Danièle Sulewic, che presenterà un’intervista inedita con Franca Valeri, l’ultima interprete vivente di quel teatro.

Il 29 novembre ci si trasferirà nuovamente nella Mitteleuropa: la docente di letteratura tedesca dell’Università di Genova Michaela Bürger-Koftis intervisterà Frederic Lion, direttore del teatro ebraico Nestroyhof-Hamakom di Vienna, che riprende le fila della lunga tradizione teatrale ebraica dell’ex capitale dell’Impero. L’incontro finale,  il 6 dicembre, sarà condotto da Laura Quercioli Mincer, docente di letteratura polacca all’Università di Genova, che illustrerà due delle immagini più potenti della tradizione (anche) teatrale ebraica, il Golem e il Dibbuk.

Questo e altri incontri saranno intercalati dalla visione di brani di film e di registrazioni. Tutti gli incontri si svolgono nelle sale ricche di storia del Museo Biblioteca dell’Attore, (via del Seminario 10), dalle ore 17.00 alle 18.30. L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati e a tutta la cittadinanza. Per informazioni è possibile scrivere al seguente email: laura.quercioli@unige.it

Di L.S.

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