È morto Sergio Marchionne, il cordoglio della città di Torino

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Torino, 25/07/2018.

È morto Sergio Marchionne. L'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles era ricoverato dal 27 giugno, per un intervento alla spalla, all'ospedale universitario di Zurigo, in Svizzera. La situazione, però, si è aggravata nei giorni scorsi e, a causa di "complicazioni inattese" giunte durante la convalescenza post-operatoria,  è morto mercoledì 25 luglio

All'uomo che rivoluzionò la Fiat risollevandone le sorti e aprendola al merato globale con la fusione del gruppo torinese con Crysler arriva il cordoglio della  sindaca di Torino Chiara Appendino: «Ci ha lasciato un manager globale, tenace e carismatico, uno degli uomini che più hanno segnato la storia economica del nostro Paese negli ultimi anni».

Appendino riconosce a Marchionne anche il merito «dell'aver portato l'industria dell'auto italiana a superare il momento forse più difficile della propria storia, intuendo che solo una dimensione internazionale le avrebbe garantito un futuro solido»

Ne apprezza la visione lungimirante: «Gettando lo sguardo tra Torino e Detroit ha saputo vedere e cogliere nella crisi di due società quelle opportunità che, attraverso la costituzione di Fca, si sono poi tradotte in sviluppo e rilancio». Concludendo con «le più sincere condoglianze ai familiari di Sergio Marchionne, alla famiglia Agnelli e a tutte le persone a lui vicine».

Anche il mondo dell'imprenditoria torinese piange la scomparsa di Sergio Marchionne: «Torino e l’Italia perdono un uomo di grande visione, un innovatore capace di andare oltre gli schemi e di vincere sfide a prima vista impossibili», commenta Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio torinese.

«Il suo stile, la passione, la ricerca continua dell’eccellenza, la sua focalizzazione sui risultati e il suo background internazionale, ma al tempo stesso attento al territorio - prosegue Ilotte - lasceranno senza dubbio un segno profondo e duraturo negli imprenditori e nei manager che a lui si ispirano, ma anche in tutti i torinesi che negli anni hanno imparato a conoscerlo e ad apprezzarne le doti di tenacia e credibilità».

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