L'imperatore: Orchestra Sinfonica di Milano in concerto con Roberto Cominati, dirige Joel Sandelson

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DA Venerdì07Ottobre2022
A Domenica09Ottobre2022

Venerdì 7 e domenica 9 ottobre  2022 (rispettivamente alle ore 20.00 e alle ore 16.00) il pianista Roberto Cominati atterra sul palco dell’Auditorium di Milano (largo Mahler) per il secondo appuntamento della stagione sinfonica dell'Orchestra Sinfonica di Milano.

In programma il maestoso Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 Imperatore in Mi bemolle maggiore op. 73 di Ludwig van Beethoven, sotto la guida di Joel Sandelson, direttore dal gesto chiaro e preciso e dal braccio morbido, che colpisce per la sua vitalità sul podio, e per l’innata capacità di comunicare con i professori d’orchestra. Un Beethoven tra tardo romanticismo e musica contemporanea, proposto insieme alla Sinfonia n. 1 in Do minore op. 68 di Johannes Brahms e alla Sinfonia n. 2 Un mondo nuovo di Nicola Campogrande.

Cominati si misura col Quinto Concerto per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore op. 73, Imperatore, l’ultimo, più monumentale e celebre dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Scritto tra il 1809 e il 1810 e dedicato all'arciduca Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena, nacque tra i tumulti dei cannoni in una Vienna minacciata dall’invasione delle truppe napoleoniche. Si percepisce l’impronta bellica evocata dalla minacciosa presenza dell’artiglieria francese alle porte della capitale asburgica; tuttavia, come in una sorta stacco epocale, nel secondo movimento Beethoven propone un’atmosfera più raccolta, una sorta di ripiego meditativo, in contrasto con la marzialità del primo e del terzo movimento. La prima esecuzione fu a Lipsia il 28 novembre 1811, con Friedrich Schneider al pianoforte.

A proposito di Beethoven, la Sinfonia n.1 in Do minore op.68 di Johannes Brahms fu definita da Hans von Bülow, la decima sinfonia di Beethoven, sottolineando il valore del sinfonismo brahmsiano come degno erede di quello del genio di Bonn. E non fu il solo: fu anche Eduard Hanslick a delineare un rigoroso parallelismo tra il linguaggio sinfonico dei due compositori. Un Brahms non ancora trentenne, infatti, completava il primo movimento, ma sarebbero dovuti passare altri quattordici anni prima che la Sinfonia fosse definitivamente ultimata. Tra timore reverenziale e profondo rispetto per il sinfonismo beethoveniano, Brahms realizza con la Prima Sinfonia un lavoro cesellato fin dalle prime battute del primo movimento, scandite dai battiti del timpano e connotati da archi e fiati che procedono per moto contrario, gli uni ascendendo, gli altri discendendo.

Il programma si conclude con il lavoro sinfonico di Nicola Campogrande, che vede la partecipazione del mezzosoprano Theresa Kronthaler: un'opera nata nell'aprile 2022 e dedicata all'Europa ripiombata improvvisamente in un clima di guerra in seguito all'invasione russa dell'Ucraina.

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