Lombardia arancione, cosa cambia? Spostamenti dentro e fuori comune, coprifuoco, negozi e scuole

Milano, 28/11/2020.

Cambiano i colori delle regioni: a partire da domenica 29 novembre 2020 e almeno fino a venerdì 4 dicembre 2020 - data in cui è atteso un Dpcm con le nuove regole anti Covid-19 a cui dovremo fare riferimento fino a Natale - la Lombardia è stata promossa da zona rossa a zona arancione (qui l'elenco delle nuove regioni a zona rossa, arancione e gialla a partire da domenica 29 novembre 2020).

Dopo oltre 3 settimane di lockdown, dunque, la Lombardia torna a respirare. Ma occhio, essere in zona arancione non significa che bisogna abbassare la guardia, il rischio è sempre alto ed è necessario attenersi scrupolosamente a tutte le regole per non far risalire la curva del contagio. Ma nel concreto, cosa cambia, con la Lombardia arancione?

Le novità più importanti sono la possibilità di uscire di casa e spostarsi liberamente all'interno del proprio comune, la riapertura delle attività commerciali e la riapertura delle scuole medie, che possono così tornare alla didattica in presenza (mentre le scuole superiori restano chiuse e proseguono le lezioni a distanza al 100%; per tutti i bambini di età superiore ai 6 anni a scuola è obbligatorio l'uso della mascherina).

Come stabilito dal Dpcm di martedì 3 novembre 2020, resta sempre valida la regola del coprifuoco serale: dalle ore 22.00 e fino alle ore 5.00 è vietato uscire di casa ed effettuare spostamenti, a meno che non si abbiano comprovati motivi di salute, lavoro, studio o in generale necessità urgenti (e nel caso è obbligatorio avere una autocertificazione). In generale, comunque, la raccomandazione è di effettuare meno spostamenti possibili, nel corso dell giornata, sia con mezzi pubblici che privati.

Per quanto riguarda gli spostamenti, occorre specificare che sono consentiti senza vincoli solo all'interno del proprio comune di domicilio, mentre non lo sono quelli in entrata e in uscita: gli spostamenti fuori comune e fuori regione restano pertanto vietati (sempre, tranne che per solite comprovate urgenze, con autocertificazione).

Resta ovviamente l'obbligo di indossare la mascherina ovunque, sia al chiuso che all'aperto, in luoghi sia pubblici che privati (tranne che a casa propria e quando ci si trova in posti isolati insieme a conviventi; sono sempre esentati i bambini sotto ai 6 anni di età e chi sta svolgendo attività sportiva). E ci sono sempre l'obbligo di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e il divieto di assembramento. È inoltre confermato il divieto di organizzare e partecipare a feste, pubbliche o private che siano (anche quelle in occasione di cerimonie civili e religiose).

In Lombardia e nelle regioni a zona arancione bar e ristoranti restano chiusi, così come pub, gelaterie e pasticcerie: a tutti è comunque concessa la vendita da asporto fino alle ore 22.00 (con divieto dei clienti di consumare all'aperto nei pressi del locale) e l'attività di consegna a domicilio. Chiusi anche i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. 

Per quanto riguarda i negozi, possono riaprire tutte le attività commerciali senza limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi i negozi situati all'interno dei centri commerciali, tranne farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. In ogni attività gli ingressi devono comunque essere contingentati, con tanto di obbligo di affissione all'ingresso di un cartello indicante il numero massimo di persone che vi possono entrare contemporaneamente.

Tra le attività che restano chiuse, infine, ci sono le palestre, piscine, teatri, cinema, parchi tematici e di divertimento, musei, sale giochi e bingo.

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