Venerdì 15 dicembre dalle 9.30 il convegno riparte presso l'aula Pio XI dell'Università Cattolica, con gli interventi di Francesco Guzzetti (Università degli Studi di Firenze) sull’opera di Testori negli anni Cinquanta, che lo fecero conoscere al grande pubblico e alla cultura italiana, come critico d’arte, quale interprete della pittura contemporanea, Ennio Morlotti in primis. Davide Dall’Ombra (Università Cattolica) interviene sul lavoro con il maestro Roberto Longhi per la rivista Paragone, anni che segnarono anche l’avvio della sua attività di collezionista, di cui parla invece Chiara Di Palma (Università Cattolica), portandolo a riempire le pareti della Casa di Novate. Seguono interventi di Uberto Motta (Università di Friburgo) sulla poesia di Testori, un crogiolo tra amore, fede e polemica culturale che lo mise in rapporto con importanti scrittori e critici come Pietro Citati di cui parla Eloisa Morra (University of Toronto).
Gli interventi del pomeriggio di venerdì 15 dicembre, a partire dalle 14.30, mostrano la poliedricità testoriana, non solo come drammaturgo alle prese con decine di stesure per una singola opera, tema al centro dell’intervento di Giovanni Boccardo (Università degli Studi di Pavia) ma anche come regista di teatro di cui parla Federica Mazzocchi (Università di Torino). Stefania Rimini (Università di Catania) si sofferma su Testori sceneggiatore per il cinema, mentre Lavinia Galli (Museo Poldi Pezzoli) analizza l’approccio sempre teatrale di Testori, di cui si possono apprezzare le personalissime sbordature nella critica,soprattutto se al centro c’era un quadro tra i più amati, come il Cavaliere dell’ordine costantiniano di Fra Galgario.
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