La radio per l'Italia: il flash mob che unisce il paese con l'Inno di Mameli

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Magazine, 18/03/2020.

«Quando son solo in casa, e solo devo restare per finire un lavoro o perché ho il raffreddore, c'è qualcosa di molto facile che io posso fare: è accendere la radio e mettermi ad ascoltare»: sembra scritta oggi, ai tempi dell’emergenza sanitaria per Coronavirus che ci costringe tutti in casa, schiacciati tra ansie e solitudini, La radio, una canzone simbolo di Eugenio Finardi.

Un mezzo di comunicazione speciale, la radio: via fondamentale per la trasmissione di messaggi in tempi di emergenza, proprio come quello attuale, veicolo di informazione libera e dal basso ai tempi delle radio libere, negli anni Sessanta. Mai “antica”, capace anzi di rinnovarsi più e con più agilità rispetto ad altri media rimasti indietro nella corsa al digitale e alla nuova cultura orizzontale che ha ridefinito i palinsesti e le modalità di fruizione dei contenuti da parte del pubblico.

Proprio in virtù della sua diffusione tra il pubblico, della sua capacità di farsi smart – molte, infatti, le grandi emittenti che per rispettare le normative di sicurezza stanno lavorando in smart work con i conduttori confinati in casa al microfono – e della sua popolarità, la radio diventerà protagonista, venerdì 20 marzo, di un flash mob nazionale dal titolo La radio per l’Italia.

Un evento che, per la prima volta nella storia della radio, vedrà unite insieme tutte le emittenti italiane in un appuntamento senza precedenti. Il ritrovo è per le ore 11 di venerdì 20 marzo: tutte le radio d’Italia trasmetteranno in contemporanea, anche su piattaforme Fm, Dap, in streaming sui siti e sulle App delle radio, l’Inno di Mameli. E non solo, anche tre brani che hanno fatto la storia della canzone italiana.

Uno strumento di compagnia e di conforto anche e soprattutto in periodi difficili come quello odierno: la radio si farà sentire a frequenze unificate per unire anche così, attraverso il suono, tutta l’Italia in un abbraccio virtuale. «Sarà un messaggio di unione, partecipazione e connessione, che ha l’auspicio di riunire tutti nello stesso momento di condivisione – si legge nella nota diffusa ai media – Tutto il Paese è invitato a sintonizzarsi sulla propria stazione radio preferita, quella che accompagna ognuno nella propria quotidianità, ad alzare il volume, ad aprire le finestre e uscire sui balconi per cantare tutti insieme, sventolando il tricolore o mostrando un simbolo dell’Italia, per un momento che sia di riflessione e buona speranza per tutti».

Parteciperanno all’iniziativa le emittenti radiofoniche nazionali: Rai Radio 1, Rai Radio 2, Rai Radio 3, Rai Isoradio, M2O, R101, Radio 105, Radio 24, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Freccia, Radio Italia Solomusicaitaliana, Radio Kiss Kiss, Radio Monte Carlo, Radio Radicale, Radio Zeta, RDS 100% grandi successi, RTL 102.5, Virgin Radio. Non solo, perché parteciperanno anche le emittenti radiofoniche locali aderenti all’Associazione Aeranti-Corallo ed all’Associazione Radio Locali FRT-Confindustria Radio Tv.

«Uri, Unione radiofonica Italiana, 1 RO, stazioni di Roma, lunghezza d’onda metri 425…»: è l’annuncio che dà il via alle trasmissioni radio in Italia, il 6 ottobre del 1924. A quasi cento anni dal primo programma radiofonico, per la prima volta in assoluto nella storia del nostro Paese, tutte le Radio Italiane, nazionali e locali, si uniranno per un’iniziativa di diffusione comune senza precedenti.

Tutto il Paese è invitato a sintonizzarsi sulla propria stazione radio preferita, quella che accompagna ognuno nella propria quotidianità, ad alzare il volume, ad aprire le finestre e uscire sui balconi per cantare tutti insieme, sventolando il tricolore o mostrando un simbolo dell’Italia, per un momento che sia di riflessione e buona speranza per tutti.

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