Manuel Bova, uno scrittore nato sui social. Dalle avventure dei nonni al romanzo Al mare non importa

Genova, 02/03/2023.

Manuel Bova, scrittore, attore e artista genovese è la prova vivente che talento, lockdownsocial e sogni sono termini che possono stare tutti insieme nella stessa frase.

È uscito infatti il suo primo romanzo, dal titolo Al mare non importa, edito da Sperling & Kupfer, campione di vendite del febbraio 2023.

Facciamo qualche passo indietro, all'inizio di tutto, quando Manuel ha iniziato a scrivere sui social, in particolare sulla sua pagina Facebook, creando anche l'hashtag #manuscrivecose: «Nel periodo del lockdown ho riscoperto la passione per la scrittura, pubblicando un diario quotidiano che descriveva le mie giornate. Da lì è nato il mio primo libro, che ho pubblicato in maniera autonoma, dal titolo Diario di un isolato, il cui intero ricavato ho devoluto all'Ospedale San Martino di Genova. A quel punto la mia pagina aveva raggiunto i tremila follower, ci avevo preso gusto, era diventato un appuntamento fisso quello di raccontarmi quotidianamente. Dopo un breve periodo in cui i miei post erano meno assidui, sono arrivati quelli dedicati ai nonni, con le loro divertenti storie di tutti i giorni, che successivamente ho raccolto nel libro I miei nonni sono fidanzati. Ad oggi non ho smesso di dedicarmi ai social e pubblico una storia al giorno».

Si può dire che tutto sia nato da una valvola di sfogo, in quel 2020 fatto di incertezze: «In quelle giornate, come tutti, avevo veramente poco da fare, a parte qualche corsa ogni tanto. Si può dire che non mi toglievo il pigiama di dosso, ma avere quell'appuntamento fisso, quel post da scrivere, mi ha aiutato a rimanere lucido e ad avere lo stimolo di cercare e trovare sempre una fonte ispirazione diversa. Non finirò mai di ringraziare questa forma espressiva, la scrittura, per avermi aiutato in quel periodo».

A tre anni dall'inizio di questa bella avventura, Manuel fa il grande salto e arriva il primo romanzo, intitolato Al mare non importa, che racconta la vita di Massimo: «un personaggio molto disilluso, cinico, che si lascia vivere, che sostiene di avere un serio problema di apatia. Già dalla prima pagina, però, la sua vita cambia, nella sala d'attesa di un dottore. Qui incontra Sara e viene travolto dalla passione. Ebbene sì, la vita può cambiare in un attimo e in luoghi che mai penseremmo essere teatro di stravolgimenti. Non immagini che la vita possa sorprenderti in una sala d'attesa, ma se t'immaginassi una sorpresa, non sarebbe più una sorpresa è proprio una frase del libro. A quel punto però Sara esce dallo studio del dottore, Massimo la perde di vista e nel frattempo la vita è pronta presentargli alcuni travolgimenti».

Il romanzo di Manuel Bova è ambientato a Genova, una città che ama, che considera casa: «È il luogo in cui ho sempre vissuto. Una regola dello scrivere è scrivi di ciò che sai, quindi è venuto naturale collocare la storia qui, citando anche il quartiere di Sampierdarena. Tuttavia non sono presenti nel libro grandi descrizioni di Genova, come forma espressiva tendo a descrivere poco. Il fatto di aver collocato la storia di Massimo nella mia città è stato più un favore che ho fatto a me stesso, per rendere più semplice il processo di scrittura. Certo, potrei comunque ambientare le mie vicende in un altro luogo, ma non sarebbe la stessa cosa».

La scrittura, il tema centrale del mondo di Manuel Bova nell'ultimo periodo, ma non solo: «Scrivo da sempre, a partire dalle scuole medie, periodo in cui riempivo le Smemoranda di frasi molto tristi, scaturite dalla mia scarsa fortuna con le ragazze. Era chiaro da subito che era qualcosa che mi piaceva fare, certo avrebbe potuto rimanere una semplice passione, ma poi c'è stato il lockdown, che ha fatto da motore a tutto e alcune situazioni che si sono incastrate favorevolmente. Tra queste anche il fatto che la pagina Facebook ha iniziato a crescere, fino ad arrivare ai settantamila follower di oggi. Ciò mi ha permesso di attirare l'attenzione del gruppo editoriale più importante in Italia». 

Talento, passione, caparbietà e il giusto allineamento di circostanze per Manuel Bova, a cui non si può non chiedere qualcosa in più su quei nonni che lo chiamano affettuosamente bimbetto e che tutti abbiamo imparato a conoscere sui social, tra piccole e grandi avventure quotidiane: «Loro sono stati davvero così, fino alla scomparsa di nonna, lo scorso marzo. Mi hanno raccontato la loro vita, senza raccontarla, permettendomi di essere testimone del loro essere fuori tempo, rispetto a questa società che negli ultimi dieci- quindici anni ha visto così tanti cambiamenti. Il loro essere novantenni, che cercano di inserirsi in un contesto moderno, ma senza mai perdere loro stessi è qualcosa di fantastico e affascinante».

A proposito di tempi, parlando al futuro, Manuel ha sicuramente ancora tanto da scrivere: «Voglio continuare a scrivere un racconto al giorno, tutti i giorni sulla mia pagina social. Mi piace ed è una sfida con me stesso, ma mi rendo conto che ora sono proiettato verso la forma narrativa del romanzo, piuttosto che sulla raccolta di storie brevi, quindi sì, ho due o tre idee che mi piacerebbe sviluppare in questo senso».

Nel frattempo Manuel Bova si gode il meritato successo, che incorona Al mare non importa come libro più venduto nelle più importanti librerie di Genova all'inizio di questo 2023.

Di Paola Popa

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