A Palazzo Ducale la mostra Luzzati. Manifesti e grafica editoriale 1947-2007: teatro, libri e pubblicità

Elisa Morando

Genova, 11/03/2022.

Cento opere, una selezione di colorati manifesti che Lele Luzzati ha realizzato per eventi culturali di ogni genere per spettacoli teatrali, cinema d'animazionedidattica nelle scuole. Opere che tentano di riassumere l'indescrivibile eclettismo dei 60 anni di carriera dell'artista. Questo è ciò che racchiude ed espone la mostra Luzzati. Manifesti e grafica editoriale 1947 - 2007, visitabile dal 10 marzo (inaugurazione alle ore 18) fino al 4 settembre 2022 presso la Casa Luzzati a Palazzo Ducale (poi prorogata fino al 29 gennaio 2023). Curato da Matteo Fochessati, curatore della Wolfsoniana, e da Sergio Noberini, Presidente LLF, l'allestimento propone un percorso a sezioni per periodi, temi e tecniche che inizia negli anni ’40 e arriva al 2007 con il manifesto, l'ultimo, creato per il Festival di Sanremo.

È la prima volta che si ordina una mostra di Luzzati legata al tema della grafica editoriale, del segno, della tipografia. Si va dalle copertine dei libri, come Se questo è un uomo di Primo Levi del 1959, a quelle delle riviste come le prestigiose Fortune o Dramma. «È difficile fare un discorso esaustivo - spiega Sergio Noberini, Presidente della Lele Luzzati Foundation - si è scelto di creare un percorso per accenni che racconti la carriera di Luzzati fino al 2007, anno in cui tra l'altro ha realizzato la sua ultima opera, che non ha visto stampata, ossia il manifesto per la 57esima edizione del Festival di Sanremo. Oltre ai numerosi manifesti teatrali, sono presenti le copertine d'album di cantautori come Lucio Dalla, Gianni Morandi ed Elvis Presley. Luzzati ha toccato grandi nomi della musica internazionale, anche se è un suo lato ancora poco conosciuto».

Basta dare uno sguardo alla mostra per capire che il teatro è stato il lavoro preponderante di Luzzati, che ha realizzato le scenografie, i bozzetti di scena, gli allestimenti e i costumi per quasi seicento spettacoli, ognuno dei quali con centinaia di disegni. Per non parlare della curiosità per la ceramica, l'arredo navale, l’editoria libraria: Luzzati ha illustrato quasi duecento libri, dalla Chanson de Roland alle fiabe dei Fratelli Grimm. Non voleva essere associato ad una figura infantile, ma aveva una predilezione per il mondo dei bambini e voleva giocare con lo spirito autentico dell’artista. «Nella selezione abbiamo cercato di rivolgerci il più possibile alle scuole, andando a individuare le opere in cui è presente l'uso dell'oggetto e del collage oppure i cosiddetti manifesti puri, dove sono presenti sia scrittura che immagine».

Per la prima volta in mostra il primo manifesto di Luzzati realizzato per il Teatro Ebraico del 1947, su fondo giallo con la figura del violinista, di certa ispirazione chagalliana. Presenti anche i manifesti per La Compagnia dei quattro, Il rinoceronte, La barraca, il poster La borsa di Arlecchino, Il re muore di Jonesco, Simplicissimus, i manifesti per il Teatro della Tosse, tra i quali l'Ubu (che diverrà il logo della compagnia), la serie dedicata a Rodari, La storia di tutte le storie. E ancora i titoli per il Teatro delle Ombre, i poster per il cinema d'animazione, lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio, il Pulcinella per Aterballetto, Freaks, Zabum, Pollicino per il Teatro alla Scala, il Papageno per il Festival di Spoleto del '93, La donna serpente di Carlo Gozzi del '79, e molti altri ancora. Le sezioni sono concepite per stile grafico, contenuto ed elementi (scatole, armadi, personaggi, oggetti). Veri capolavori della grafica di grande suggestione e forte impatto visivo.

L'allestimento nella sua interezza tenta di riassumere la comunicazione visiva del Maestro, che «riusciva con pochi tratti a cogliere le espressioni della figura - prosegue Noberini - Se pensiamo al teatro, i suoi bozzetti in costume sono tutti con figure ma con espressioni ben definite, basta guardare il ritratto giocoso e realistico della figura di Tullio Solenghi ne Le furberie di Scappino. Le sue immagini si riconoscono immediatamente per due motivi: il movimento e le mani, tratti distintivo e inequivocabili di Luzzati». 

Informazioni e orari d'apertura della mostra a Casa Luzzati: giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19; sabato e domenica dalle ore 10 alle 19. Per ulteriori info, contattare ai numeri 379 1701096 o 348 3362531, via e-mail oppure visitare il sito di Casa Luzzati.

Di Elisa Morando

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