Rubens e i Palazzi di Genova: una grande mostra in città nel 2022. «Molto più di un'esposizione»

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Genova, 19/10/2021.

Palazzo Ducale ospiterà, dal 6 ottobre 2022 fino al 22 gennaio 2023, un'esposizione che vuole raccontare la storia di uno dei più grandi esponenti del barocco: Peter Paul Rubens. Il progetto, che prende il nome di Rubens e i Plazzi di Genova (discusso e presentato esattamente 12 mesi prima dell'effettiva inaugurazione), vuole portare Genova a essere protagonista con la sua arte e i suoi musei a livello internazionale.

E, quando si parla di Rubens, si parla in un certo senso di genovesità. Infatti, sebbene casa sua fosse Anversa, il pittore ha spesso soggiornato a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso il quale ricopriva il ruolo di pittore di corte. Fu così che costruì rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti personaggi della nobiltà cittadina. Le opere in mostra a Genova saranno più di 150. Tra queste, avranno un ruolo di spicco una ventina di capolavori Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane, che si sommano a quelli già presenti nei palazzi dei Rolli di Genova.

«Non è piacevole staccare un quadro dalla propria parete di casa, eppure molti musei europei e italiani per Genova hanno fatto questo sacrificio - racconta Anna Orlando, co-curatrice della mostra L'età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004 - Vogliamo raccontare una storia d'amore, quella di Rubens e del Duca di Mantova, per una città che all'inizio del '600 è meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d'Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche artistico. Il pittore rimase colpito dai capolavori di chiese e dimore private e dai palazzi, tanto da proporli come nuovo modello abitativo per gli altri Paesi del Vecchio Continente. Per questo, non presentiamo solo una mostra, ma sveliamo ai visitatori alcune meraviglie conservatesi per secoli nella nostra città».

Sarà raccontato il contesto culturale e artistico di Genova nell'epoca del suo maggiore splendore attraverso i dipinti di Rubens e di coloro che furono suoi amici e maestri (Tintoretto, Jan Wildens, Frans Snyders, Bernardo Castello e molti altri). Disegni, incisioni, arazzi, arredi, volumi antichi, abiti e gioielli, che consentono di celebrare la grandiosità di una capitale artistica visitata da uno dei maggiori artisti di tutti i tempi e confermano quell’appellativo di Superba che fu dato a Genova. Tra le opere che tornano a Genova, città per cui il genio barocco le creò eseguendole per i più ricchi tra i genovesi di allora, si possono menzionare il Ritratto di Dama del Faringdon Collection Trust, eccezionalmente staccata dalle pareti della meravigliosa dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire in Inghilterra: una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile nella genovese Violante Maria Spinola Serra.

Tra gli altri ritorni a casa, anche il San Sebastiano di collezione privata europea recentemente ritrovato, già parte della collezione di Carlo Filippo Antonio Spinola marchese de Los Balbases. È inoltre esposto per la prima vota in Italia il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604. Alla base del progetto c'è un lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici da parte dei curatori, nonché il supporto di un prestigioso comitato scientifico onorario internazionale, composto dai massimi conoscitori della materia. Oltre a loro, un consistente numero di studiosi di diversi Paesi e istituzioni partecipa con specifici contributi in catalogo (edito da Electa). 

L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale è l’occasione per attivare una rete culturale di grande rilievo, dal titolo Rubens 22. A Network ideato e curato da Anna Orlando. All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città sono coinvolte oltre 25 realtà pubbliche e private, dai Musei di Strada Nuova al Museo Diocesano, dall’Accademia Ligustica di Belle Arti a Palazzo della Meridiana, dall’Università degli Studi di Genova alla Fondazione Teatro Carlo Felice e al Conservatorio Nicolò Paganini, insieme all’Arcidiocesi e a molti altri. Si tratta di una fitta rete di collaborazioni, focus conoscitivi, appuntamenti culturali, aperture straordinarie, eventi collaterali e ulteriori progetti espositivi.

In città, inoltre, i visitatori potranno seguire un vero e proprio itinerario rubensiano alla scoperta dei capolavori nelle loro sedi permanenti, come le due pale d'altare della Chiesa del Gesù - La Circoncisione del 1605 e I miracoli del beato Ignazio di Loyola del 1621 - a pochi passi da Palazzo Ducale, tuttora collocate sugli altari d'origine. L'itinerario in città sarà segnalato con veri e propri focus, a completamento del racconto narrato dalla mostra di Palazzo Ducale e toccherà anche i palazzi cinquecenteschi che Rubens certamente visitò, entrando in contatto diretto con i proprietari e riproducendoli poi nel suo celebre libro nelle due edizioni del 1622 e 1652, entrambe esposte in originale in mostra

«La mostra Rubens e i palazzi di Genova va a incrementare l'offerta culturale di alto livello della nostra città, in un contenitore esclusivo come Palazzo Ducale - dice il sindaco di Genova Marco Bucci - La collezione presentata ci restituisce la visione di una città Superba, nel periodo del suo massimo sviluppo. Sta a noi moderni spettatori imparare da quelle immagini, comprendere la storia, farci conquistare da quelle atmosfere e trasportare quella stessa vivacità culturale ed economica nella Genova odierna. La mostra sarà un importante tassello di uno straordinario mosaico di offerta culturale che Genova sta preparando in vista del 2022, augurandoci che il prossimo sia un anno senza più limitazioni dovute alla pandemia». 

Di Silvia Frattini

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