Camminare in Liguria: «Sì, ma con giudizio». I consigli del trekking promoter Enrico Bottino

Enrico Bottino

Genova, 20/05/2021.

La passione del camminare coinvolge sempre più persone. Il Covid-19 ha sicuramente contribuito ad aumentare la voglia di raggiungere mete isolate, immerse nella natura. Genova e la Liguria sono territori perfetti per praticare trekking e camminate: dai percorsi sul mare a quelli più impervi sulle alture, passando per laghetti e canyon. Abbiamo intervistato Enrico Bottino, trekking promoter che organizza tantissime escursioni durante i weekend e con il quale collaboriamo per illustrare i percorsi.

Enrico, negli ultimi giorni abbiamo assistito a diversi incidenti sui monti. "Bisogna camminare con giudizio. Purtroppo, è diventata una consuetudine: al lunedì mattina, sui quotidiani e sulla rete, si legge del classico incidente accorso sul sentiero a escursionisti più o meno sprovveduti. Per gli amanti della natura e dell'ambiente, camminare sull’Appennino e sulla costa ligure è una delle sensazioni più belle che si possono provare, tuttavia è necessaria prudenza. Infatti, anche in ambienti 'amici' come possono essere Canate di Marsiglia, i laghetti di Nervi, l'ambiente suggestivo sopra l'Acquasanta come Punta Martin, le stesse Cinque Terre possono nascondere pericoli imprevedibili. Il mio suggerimento è il solito: affidatevi a guide esperte e non leader improvvisati che possono ritrovarsi in difficoltà per loro e per il gruppo, in atteggiamenti e azioni dettate dalla poco esperienza, oppure dalla superficialità e peggio ancora dalla sconsideratezza".

Quindi, pensi che la passione del camminare sia affrontata con leggerezza? "Assoluntamente sì. Le statistiche e la tipologia d'intervento dimostrano che tanti guai si potrebbero evitare attenendosi alle comuni norme di sicurezza. Sarebbe addirittura sufficiente, in alcuni casi, indossare abbigliamento e calzature adeguate all'ambiente e alle condizioni climatiche tipiche della costa e del nostro entroterra ligure. Tutti noi, infatti, dobbiamo sapere che gli uomini del soccorso mettono a repentaglio la propria vita per portarci in salvo. Quindi, prima d’incamminarci lungo i sentieri della natura, dobbiamo usare il buon senso ed essere coscienti che la richiesta di assistenza deve essere motivata; questo perché, dal 2009 ad oggi, abbiamo assistito a un numero sempre crescente d'interventi e nel 70% dei casi erano persone illese o leggermente ferite.

Qual è il pericolo maggiore per chi si mette in cammino? "Quello dovuto alla scarsa percezione dei rischi da parte di chi ha poca esperienza, anche su terreno facile e per incidenti apparentemente banali come una semplice scivolata, magari per disattenzione, poca familiarità con terreni impervi, scarso allenamento e spesso per mancanza di calzature adeguate (scarponi per il trekking). Un aiuto non si nega a nessuno, però noi tutti dobbiamo sapere che gli uomini del soccorso - anche elisoccorso - mettono a repentaglio la propria vita per portarci in salvo. Quindi, la richiesta di assistenza deve essere motivata e fatta all'uno uno due".

Conclude Bottino: "Disertiamo da qualsiasi approccio qualunquista sulla pratica dell'escursionismo e sulla sicurezza in montagna per spostare la nostra attenzione su tutte le iniziative e i progetti che possono rendere più sicura possibile la nostra passione per la natura e l'outdoor. Inoltre, affidatevi sempre a professionisti dell'outdoor, persone responsabili e che svolgono l’attività di accompagnamento in quanto iscritti a un albo professionale (Guide Ambientali ed Escursionistiche, Guide Alpine, Accompagnato di Media Montagna), con una propria assicurazione RC e soprattutto con la necessaria esperienza sul campo e l’approccio mentale corretto per tutelare il Gruppo. Una guida seria non va a camminare per se stessa ma per gli altri. Troppe persone, invece, portano sui sentieri altre persone senza avere l'esperienza e l'approccio mentale corretto". Ora qualche consiglio per camminare in sicurezza, con info sul primo soccorso.

Escursionismo e primo soccorso: cosa fare e info utili

Il numero unico di emergenza sanitaria, attivo su tutto il territorio nazionale, è il 112, numero di emergenza unico europeo. In epoca di grande diffusione degli smartphone, esistono anche delle APP che possono aiutarci in questa situazione. Ad esempio Were are U, l'APP ufficiale del Numero Europeo dell'Emergenza 112, che funziona come centrale operativa in grado di gestire tutte le emergenze, prima suddivise con gli altri soggetti (115, 113, ecc.).

  • I primi dati che vengono richiesti sono: nome, cognome, numero di telefono;
  • L'operatore sanitario che avvia l'intervento di soccorso raccoglierà poi altri dati fondamentali per l'ottimizzazione dell'intervento stesso per appropriatezza e tempestitività:
  • da dove si sta chiamando;
  • numero di telefono da cui si sta chiamando (il telefono non deve mai essere abbandonato e se la chiamata dovesse interrompersi è importante che esso venga lasciato libero per consentire alla centrale operativa di richiamare);
  • l’esatta località dove è ubicata l’area (comune, provincia o un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina o nei pressi);
  • il sentiero che si sta percorrendo;
  • la propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS;
  • cosa e quando è successo;
  • quante persone sono coinvolte nell’incidente;
  • le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc.;
  • la posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc).
  • le condizioni meteorologiche, di vento e visibilità della località dove è avvenuto l’incidente. Questo perché l’intervento dei soccorritori potrebbe avvenire dall’alto: una valutazione che viene fatta in base alla gravità dell’incidente e all’accessibilità del luogo dove si è verificato.

Nel malaugurato caso in cui un escursionista si ferisse in un luogo impervio, oppure scivolasse in qualche canalone difficile da raggiungere, le squadre del Soccorso sono costrette a richiedere l’intervento dell’elicottero. In questi casi, come in tutti gli altri in cui si chiede soccorso, è molto importante fornire alla centrale operativa informazioni dettagliate. Vediamo quali:

  • indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.);
  • stima del tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento;
  • se ci sono difficoltà particolari per raggiungere il posto e se esso è raggiungibile da mezzi 4x4;
  • condizioni del terreno, presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche ecc., se ci si trova in zona aperta e visibile o in zona boscata;
  • presenza di eventuali pericoli imminenti (di frane, slavine, inondazioni, folgorazione, ecc).

Di Andrea Sessarego

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