22 anni senza Fabrizio De André, l'omaggio è in rete: ciao Faber

Genova, 11/01/2021.

Era la notte dell'11 gennaio 1999. Fabrizio De André, per tutti Faber, moriva in una fredda serata invernale. Amato per le sue canzoni, autentiche poesie avanti con i tempi, e per il suo 'stare dalla parte dei più fragili', Fabrizio De André ci ha lasciato un patrimonio inestimabile. Strofe intramontabili, versi scolpiti nel marmo e di un'attualità disarmante. Da Creuza de ma a Dolcenera, da Via del Campo a Città Vecchia, passando per Il pescatore e Bocca di rosa, fino a Fiume Sand Creek, Il Testamento di Tito e Don Raffaè. Ma la lista è lunghissima.

Due giorni dopo la sua morte, ai suoi funerali a Carignano, partreciparono più di 10mila persone. Sono già 22 anni senza Fabrizio De André, anche se Faber resta sempre in contatto con la sua amata Genova. Creuza de ma, in una versione cantata da 18 grandi artisti, è stata scelta per inaugurare il nuovo Ponte San Giorgio nato sulle ceneri del Morandi. Quest'anno, causa Covid-19, non si può omaggiare il Principe libero con ballate in piazza e sonate di gruppo. Solo qualche evento in streaming come Esteve, la chitarra di De André, serata organizzata da Viadelcampo29rosso, musei dei cantautori. Però, oggi lunedì 11 gennaio 2021, il suo hashtag #Faber è già balzato in tendenza su Twitter. Tantissimi i messaggi sui social, soprattutto su facebook e instagram, da parte di fan e di celebrità. 

Fortissima l'amicizia con Paolo Villaggio, che gli diede il soprannome Faber in riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, dalla quale nacque la canzone Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers. Poi i grandi concerti in tutta Italia, tra cui quello del 3 gennaio 1979 alla Fiera del Mare di Genova insieme alla Pfm, poi diventato anche il film-documentario Il concerto ritrovato. Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco è uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana. Infine, il suo amore per il Genoa: diverse volte gli fu chiesto di scrivere l'inno, ma lui rispose che era troppo coinvolto.

Di A.S.

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