Milano-Sanremo 2020: niente Aurelia e Riviera. Cambia il percorso

Lamialiguria.it

Genova, 28/07/2020.

Dopo il rinvio per Covid-19, altra doccia fredda per la Milano-Sanremo 2020. L'edizione numero 111 della Milano-Sanremo, la Classicissima in programma sabato 8 agosto, vede un doloroso cambio di programma. I 13 sindaci del Savonese, a cominciare da Loano e Savona che avevano guidato la rivolta contro la corsa, hanno imposto il divieto di transito della carovana nei loro comuni. Appena 5 giorni dopo l'inaugurazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio, la Milano-Sanremo 2020 sarebbe stata una bella vetrina per tutta la regione.

Ma, questa storica corsa, si correrà regolarmente sabato 8 agosto con un tracciato inedito che cancella quasi completamente la Liguria: restano soltanto gli ultimi 40 km da Imperia a Sanremo. Cambiamenti anche nell'uscita da Milano, con gran parte dei km totali inediti rispetto al classico percorso. La nuova distanza è 299 km (e non più 291). Niente mare dal Turchino, niente sfilata lungo la costa, attraverso Alassio e Laigueglia, Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta. Vengono, in questo modo, tagliati 127 chilometri in Liguria. Le cause? I problemi della viabilità e il cluster di coronavirus che ha interessato Savona negli ultimi giorni.

Il percorso di questa Milano-Sanremo 2020 inedita cambia anche in partenza. Dopo il ritrovo al Castello Sforzesco, la partenza ufficiale è a Corsico: poi si prende la Vigevanese verso Alessandria, si entra in Piemonte, Asti, Alba, tra Monferrato e Langhe, si sfiora Fossano, Ceva, si sale sul colle di Nava (salita di 5 chilometri, si scollina a 934 metri) e da questa vetta si può scorgere il mare. Dalla cima mancano 30 km a Imperia. Discesa attraverso Cesio, Chiusanico e Pontedassio, si arriva a Imperia e da qui si riprende il tracciato originario, con la Cipressa a 22 km dall’arrivo da San Lorenzo al Mare e poi il trampolino del Poggio a 10 km dal traguardo in via Roma.

"Ci dispiace che la Milano-Sanremo debba cambiare tracciato. Questa è l’ennesima conseguenza che dobbiamo subire a causa del piano folle sulle nostre autostrade voluto dal Ministero. Capisco le perplessità di alcuni sindaci all’ipotesi di dover chiudere l’8 agosto, per far passare il tracciato, un’arteria fondamentale per la nostra viabilità già profondamente provata. E mentre assistiamo all’ennesima promessa di fine lavori disattesa, andiamo avanti affinché qualcuno paghi per tutto questo. Prima o poi dovranno arrivare risposte ai liguri da un ministro che continua a fingersi sordo alle nostre richieste", queste le parole del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

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