Lanterna di Genova: il progetto del rilancio tra nuovi percorsi, accessibilità e Museo

Simone Denaro/Wikimedia Commons
Parco della Lanterna Cerca sulla mappa

Genova, 06/02/2019.

È da sempre il simbolo di Zena, un totem alla genovesità con vista sul mare e decenni di storia alle spalle. Ha da poco compiuto gli 890 anni dalla costruzione e, con i suoi 117 metri di altezza, è il faro più alto del Mediterraneo, al secondo posto in Europa. Eppure oggi, nonostante i numerosi eventi che propone, è ancora difficilmente raggiungibile e troppo al di fuori del tessuto culturale cittadino. È la Lanterna di Genova, da marzo 2018 entrata a far parte del circuito del Museo del Mare, accanto al Galata, alla Commenda di Prè e al Museo Navale di Pegli. Buone notizie per tutti i genovesi: c'è un progetto in accordo tra Comune di Genova e Mu.Ma. per rilanciare la Lanterna e valorizzarla ancora di più. Ne abbiamo parlato con l'Assessore alle politiche culturali del Comune di Genova Barbara Grosso e la Presidente del Museo del Mare, Nicoletta Viziano

A Barbara Grosso: In che cosa consiste il progetto di rilancio della Lanterna di Genova?
«La Lanterna di Genova ha un grande bisogno di essere valorizzata, di essere raccontata in maniera diversa ed essere vissuta. Il Comune sta lavorando su alcuni progetti che restituiranno l'immagine della Lanterna come simbolo della Superba. Per raggiungere l'obiettivo, bisogna attrarre più cittadini e turisti, lavorare sulla gestione degli orari e aumentare le giornate di apertura del complesso. Nel 2018, la Lanterna ha avuto più di 20mila visitatori, con un aumento del 35/40% di affluenza rispetto al 2017, il tutto con aperture in due soli pomeriggi nel weekend. L'associazione che gestisce gratuitamente la Lanterna, la Fondazione Labò, organizza per 8 ore alla settimana molte attività per i più giovani: stiamo lavorando sulla gestione del personale per garantire un'apertura più ampia».

A Barbara Grosso: Come è nato il progetto?
«Qualche mese fa, un'associazione privata mi ha chiesto se fosse possibile impegnare una somma di denaro su un polo culturale per creare un percorso di collegamento tra più poli culturali a Genova. Ho pensato subito alla Lanterna, perchè nella mente di cittadini e turisti è ancora pensata come un luogo lontano e non collegabile con altri poli culturali. Parlando con la presidente del Museo del Mare, Nicoletta Viziano, abbiamo pensato di lavorare insieme su questo progetto. La mia idea è quella di inserire in un unico contenitore tutti i tasselli culturali di Genova: chi viene a visitare Genova, che sia turista o genovese, deve poter seguire un percorso e non visitare in modalità random. Perchè non inserirein questo percorso, musei, musica, teatro e botteghe storiche?».

Nicoletta Viziano, il 2018 è stato un anno importante per il Mu.Ma. con l'acquisizione del complesso monumentale della Lanterna. Come avete pensato di ampliare l'immagine della Lanterna? Quali sono i progetti in cantiere? Quali i costi per un progetto di questo tipo?
«Abbiamo cercato di attuare il progetto del finanziamento direttamente dal Mit (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) e dal Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali): 1 milione di euro, stanziati in 4 anni, destinati proprio al restauro e recupero della Lanterna. Per anni la Lanterna non è stato un sito turistico, fino all'apertura nel 2004. Ma ha bisogno di manutenzione. Un esempio? Per assurdo, la Lanterna di Genova, ad oggi, non ha un parafulmine, ecco perchè durante i temporali, i fulmini si scatenano sull'edificio. Di questi stanziamenti, sono già stati assegnati 400mila euro e siamo già riusciti a lanciare il bando e assegnare i lavori: nel 2019 partirà la prima parte dei lavori, che si concluderà in autunno. Ma, come dico sempre, i soldi sono l'ultimo problema: l'importante è avere ben chiaro un progetto e un obiettivo comune da raggiungere».

A Nicoletta Viziano: E come si intende procedere?
«Avremo poi altri 600mila euro, già a budget, da poter spendere. Oltre ai lavori di manutenzione straordinari al parafulmine, vogliamo pensare anche ad un riallestimento museale. In fondo, oltre ai 170 gradini e la vista mozzafiato dalla Lanterna, i visitatori del complesso vogliono anche conoscerne la storia. Con il direttore del Mu.Ma, Pierangelo Campodonico, abbiamo già pensato ad un riallestimento. Durante i lavori, la Lanterna rimarrà comunque accessibile e visitabile. Abbiamo poi affiancato la Fondazione Labò per la gestione quotidiana della Lanterna, poiché non prendendo finanziamenti pubblici ha alcuni problemi di gestione: grazie alla Compagnia San Paolo, nel 2018 sono riusciti ad ottenere un finanziamento di circa 100mila euro per restaurare lo stemma della Lanterna e implementare la segnaletica con indicazioni verso il monumento».

A Nicoletta Viziano: Quanto è importante la segnaletica nel rilancio della Lanterna?
«Fortunatamente, i 20mila visitatori di cui abbiamo parlato sono sempre riusciti a trovare la Lanterna, ma non è cosa da poco riuscire a raggiungerla. Durante l'ultima domenica del mese, viene organizzata la visita guidata Ti Porto alla Lanterna, sempre sold out: la gente è interessata alla Lanterna, ma ha questo grande problema di non sapere come arrivarci. Come Museo del Mare abbiamo affiancato Labò parlando direttamente con Stazione Marittima, dove parte la passeggiata».

A Nicoletta Viziano: Quali sono le problematiche che potrebbero complicare il progetto?
«Il problema è che la passeggiata, con i lavori all'elicoidale e del nodo di San Benigno, è stata interrotta. Oggi, a causa dell'abbattimento delle barriere architettoniche, la Lanterna non è facilmente raggiungibile. Fortunatamente, ancora prima del passaggio di gestione della Lanterna al Mu.Ma, si è riusciti a creare un raccordo: con la macchina si può raggiungere il piazzale della chiamata e da lì riprendere la passeggiata. Ma di fatto, oggi, la passeggiata non può partire dal Terminal Traghetti. È un problema, soprattutto per i disabili, ma banalmente anche per le famiglie con il passeggino».

A Nicoletta Viziano: Ci sono altri progetti per migliorare l'accessibilità alla Lanterna?
«Sì. Vogliamo creare anche un percorso turistico pedonale che dal Galata Museo del Mare, con 200mila visitatori l'anno, porti questi ultimi a visitare anche la Lanterna di Genova. Qui il problema, già segnalato all'assessore ai lavori pubblici Fanghella, riguarda via Buozzi: con il cantiere del parcheggio di interscambio, il marciapiede è interrotto. Il risultato è che i visitatori, arrivati alla Stazione Marittima, sono costretti ad attraversare, passare davanti al Palazzo del Principe senza poi avere la possibilità di riattraversare. Stiamo lavorando per fare in modo che i visitatori possano continuare il percorso dallo stesso lato della strada. Se tutti questi problemi venissero risolti, i visitatori potranno usufruire non di un semplice percorso, ma di una vera e propria caccia ai tesori di Genova».

Assessore Grosso: Nel riallestimento del Museo della Lanterna si partirà dalla multimedialità? Lei ha più volte sottolineato come un museo debba aprirsi sempre di più al digitale per essere ancor più condivisibile...
«Certamente. Vogliamo riallestire il museo partendo dal digitale: i musei al giorno d'oggi vanno migliorati in questo senso, parallelamente alla storia che un museo può raccontare. Solo così un museo diventa davvero un'esperienza unica».

A Nicoletta Viziano: La valorizzazione della Lanterna passerà anche attraverso una comunicazione via web e social? In che modo?
«Credo che la forza della Lanterna sia proprio legata ai social. Ed è interessante notare come dei 20mila visitatori della Lanterna, i genovesi ricoprano una piccola parte di percentuale. La verità è questa, abbiamo nel cuore la Lanterna, ma poi non la visitiamo. Con l'assessore Grosso dobbiamo cambiare questo trend e spingere i genovesi a conoscere la Lanterna di Genova vivendola».

Di Fabio Liguori

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