Il nuovo Ponte di Piano: «Sobrio e semplice. Deve durare 1000 anni». Le foto

Andrea Sessarego

Genova, 07/09/2018.

«Il nuovo ponte deve durare 1000 anni, e non è una metafora. Si può fare in acciaio, materiale accessibile e che garantisce molta protezione. Un ponte sobrio, normale e semplice, ma assolutamente non banale. Una nave che deve confortare e attraversare Genova». Sono queste le prime parole dell'Archistar Renzo Piano, che ha presentato la sua idea di nuovo ponte che andrà a sostituire il Morandi, crollato lo scorso 14 agosto e costato la vita a 43 persone. «Genova è speciale, e questo ponte deve avere qualcosa che ricordi un lutto terribile. Un ponte che è "caduto tante volte" e ha spaccato in due la città. Un nuovo ponte che si appoggia più spesso sul terreno, è più leggero e con i piloni sottili d'acciaio: un ponte più sicuro».

Un ponte che racchiuda la sobrietà genovese e tanto orgoglio, pronto entro novembre 2019. «Sarà di un colore molto vicino al bianco, d’acciaio, in grado di assorbire energia solare di giorno attraverso pannelli deflettori, per poi illuminarsi di notte - continua Piano - Un ponte "parsimonioso", perché siamo sempre a Genova. Il Ponte, così si chiama al momento, dovrà essere il simbolo della rinnovata coesione della città. Abbiamo Fincantieri, il Porto e questa idea: ci sono tutte le condizioni per farlo al meglio. Aprire un cantiere significa unirsi per fare qualcosa di grande. È un luogo di coesione e magia, dove nasce l'orgoglio, e a Genova c'è. Bisogna unire semplicità a grande forza dell'immaginario, ma sarà un ponte di grande qualità». Il progetto, già presentato in parte la scorsa settimana, mantiene le 43 vele a ricordo delle vittime. Un ponte di 4 corsie da 3,75 metri, più una corsia di emergenza, che prima non c'era.

Una grande occasione per riqualificare e rivedere tutta l'area sottostante il ponte Morandi, da Certosa a Cornigliano: «Questa parte di Genova, che si trova realmente al centro della città, si deve trasformare costruendo sul costruito - conclude l'architetto genovese - Si deve fare un grande progetto, coinvolgendo anche paesaggisti e urbanisti, e parallelo alla costruzione del nuovo ponte. Ci dovranno essere dei concorsi: questa diventa una grande occasione di rilancio urbano della Valpolcevera». A tal proposito, dice il Sindaco di Genova Marco Bucci: «Tra qualche mese lanceremo un concorso internazionale dove chiederemo di ridisegnare tutta l'area del Campasso».

Ma quando arriverà il nuovo ponte illustrato da Piano? «L'obiettivo è portarlo attraversare da ottobre-novembre 2019, quindi tra poco più di un anno - dice il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti - È necessario che Genova torni ad avere la completa viabilità. Per quanto riguarda il progetto di ricostruzione, c'è il coinvolgimento di Fincantieri, oltre che di Autostrade per l'Italia, di tecnici, e dello studio di Piano. La priorità è costruire subito e ridare alla città questo ponte, con tutti i criteri di sicurezza».

«Arcelor Mittal ha riferito che sono disponibili, con Ilva, a lavorare per fornire i migliori acciai a questo ponte - conclude Toti - Una filiera così, raramente si è vista nel nostro Paese, con una rapidità che è la stessa con cui stiamo ridando le case agli sfollati e realizzando la viabilità alternativa. Questo mi sembra l’unico modo per dare un ponte a Genova in un anno. Per questo abbiamo chiesto al Governo una Legge straordinaria per derogare al codice degli appalti».

Dalla riunione in Regione, infatti, «è nata una squadra», dice l'Ad di Autostrade Giovanni Castellucci «e noi ci saremo. Siamo pronti a costruire il ponte. Si è formata una team di lavoro, per fare al meglio quello che Genova aspetta e dare una soluzione rapida e di qualità. Sarà probabile un consorzio d'imprese con Fincantieri». E ha aggiunto l'Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono: «Mettere insieme diverse competenze non era facile, ed è un passaggio molto importante. Disponibili a costruire un ponte che assomiglia alla sezione di una nave».

Si è parlato anche dei lavori di demolizione del ponte: «Ci sono sopralluoghi in atto - dice Toti - e stiamo studiando l'ipotesi di smontare l'intero ponte, anziché farne esplodere una parte. Questo per non far crollare le abitazioni sottostanti. Ma, al momento, sono ipotesi prese in studio dai tecnici. Resta l'obiettivo di far partire i lavori di demolizione a fine settembre 2018».

In conclusione di presentazione, Piano, che dal momento del crollo del ponte ha subito pensato di restituire alla città quello che ha perso, ha detto: «I muri devono crollare, i ponti mai. Non una bellezza cosmetica, ma essenza, come è giusto che sia a Genova. Dev'essere un ponte controllabile e accessibile in ogni suo elemento».

Al termine della riunione svoltasi nella mattinata di venerdì 7 settembre è stato stabilito di dare vita a due gruppi di lavoro con Fincantieri e Autostrade per definire un protocollo d’intesa insieme allo stesso studio Piano per iniziare a lavorare il prima possibile a un piano di ricostruzione che contenga al suo interno anche quello di demolizione. 

Di Andrea Sessarego

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