La gatta sul tetto che scotta al Teatro Ivo Chiesa

La gatta sul tetto che scotta © Luigi De Palma/teatronazionalegenova.it La gatta sul tetto che scotta © Luigi De Palma/teatronazionalegenova.it
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DA Mercoledì19Novembre2025
A Domenica23Novembre2025

Da mercoledì 19 a domenica 23 novembre, il Teatro Ivo Chiesa (Teatro Nazionale di Genova - piazza Borgo Pila, 42) presenta La gatta sul tetto che scotta, opera di Tennessee Williams, per la regia di Leonardo Lidi.

Tra le figure di spicco del nuovo panorama registico si impone, senza dubbio, Leonardo Lidi. A 37 anni si è già cimentato con molti capolavori della letteratura teatrale: Ibsen, Strindberg, Garcia Lorca, Čechov. Dopo Lo zoo di vetro, messo in scena nel 2019, torna a Tennessee Williams con La gatta sul tetto che scotta: l’opera, è noto, tratta di un dramma allo stesso tempo familiare e sociale, di respiro – non a caso – cechoviano, dal momento che il genio russo era l’autore preferito dall’americano. Su questo filo rosso, che lega i due drammaturghi si muove Lidi: «In questo viaggio personale – si legge nelle note di regia – una volta concluso il progetto triennale su Čechov, torno a Williams per lasciare Čechov senza lasciarlo. Torno a Williams perché credo che sia l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente famigliare».

Nelle scene di Nicolas Bovey, con la nuova traduzione di Monica Capuani, e un cast affiatatissimo in cui spiccano Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, la vicenda risuona di avidità, infelicità, aspettative tradite, dolori taciuti: sentimenti che animano personaggi apparentemente uniti dal dolore dell’imminente morte del padre, e che si manifestano nella loro distanza e solitudine.

Cardine della storia è Margaret, stanca della noncuranza del marito e tormentata dal suo desiderio di essere madre. Questo desiderio, misto all’aspettativa sociale, la condurrà a una paradossale bugia. «Attenta che ti scotti», la ammonisce il marito. «Se mi scotto, fatti miei» risponde lei. E se purtroppo ancora oggi c’è chi sostiene che la realizzazione della donna passi per la maternità, Lidi controbatte: «Quando ho letto sui giornali, pochi mesi fa, il ritornello della donna che deve sentirsi realizzata solo in quanto madre, ho deciso di rispondere con La gatta sul tetto che scotta».

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