Mila Ogliastro e Tommaso Perazzo: oltre l’oceano del jazz. L'intervista

Mila Ogliastro e Tommaso Perazzo © Andrea Pozza Mila Ogliastro e Tommaso Perazzo © Andrea Pozza

Genova, 07/11/2025.

Ci sono dischi che sono rifugi dal malessere quotidiano, approdi di viaggi sin troppo burrascosi. Ci sono artisti che non conosciamo, o conosciamo troppo poco, ed è un peccato originale imperdonabile, specie se vivono nella nostra stessa città. È il caso di Mila Ogliastro, piemontese di nascita e genovese d’adozione dal 2012, diplomata in canto jazz (1° e 2° livello) al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova: una voce pulsante di talento.  

Il suo ultimo lavoro, il terzo, si intitola Oceans Apart, una trasvolata di 12 brani per voce e pianoforte che mescola standard jazz, composizioni originali e grandi successi pop. Ai tasti bianchi e neri la genialità di Tommaso Perazzo, neppure trentenne, con un master in pianoforte jazz conseguito alla Manhattan School of Music di New York (dove vive) e un album solista che vanta la collaborazione del leggendario Buster Williams.  

Oceans Apart nasce come progetto condiviso: la copertina (realizzata da Mila stessa) ricorda visivamente le due sagome contrapposte di The Division Bell dei Pink Floyd, ma mentre là il tema era l’incomunicabilità qui il messaggio è l’esatto opposto. Malgrado li separi un oceano, Mila e Tommaso hanno saputo annullare ogni distanza, regalando quarantacinque minuti di bellezza pura, ipnotica. Un duo nato per il piacere di condividere e suonare insieme, dispensando emozioni.

«Tutto è nato da un nostro primo concerto qui a Genova, al Count Basie Jazz Club, che per quelli come me e Tommaso è un po’ una seconda casa – ci racconta Mila – a cui ci siamo preparati allestendo una scaletta che comprendesse qualche standard (brani che molto spesso arrivano dai musical di Broadway), alcune composizioni sempre jazz ma più moderne, tipo di Kenny Wheeler o Chick Corea, e inserendo infine anche Stevie Wonder, Joni Mitchell e Almeno Tu Nell’Universo». Da quel concerto germogliano i semi di una nuova collaborazione che nel corso dei mesi si perfeziona e si arricchisce di alcuni pezzi originali, fino a confluire, in un’unica giornata, nella registrazione al Riverside Studio di Torino.

Oceans Apart è uscito pochi giorni fa, il 31 ottobre, preceduto da quattro singoli pubblicati lungo l’estate, e per ironia della sorte verrà presentato dal vivo il 10 gennaio prossimo proprio al Count Basie, dove ha visto i natali. «Il risultato è a mio parere emozionante e assolutamente soddisfacente, anche per me che sono molto molto pignola e autocritica» confessa Mila ed è difficile darle torto. Il disco scivola come una lunga carezza, intriso di passione e di una competenza mai ostentata. I brani originali, come In The Country With Uncle John e The Rain Again non stonano affatto accanto a capolavori come I Concentrate On You di Cole Porter e How Deep Is The Ocean di Irving Berlin, reso celebre da interpreti come Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Frank Sinatra.

Commovente la rilettura di Almeno Tu Nell’Universo, gemma firmata da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio e portata al successo, anni dopo, dall’immortale Mia Martini. Anche Both Sides Now, preghiera laica e senza tempo di una giovanissima Joni Mitchell, risplende di sobrietà, con la voce di Mila Ogliastro sempre tecnicamente perfetta e di grandissima leva emotiva, mentre Tommaso Perazzo punteggia nuovi scorci e prospettive arricchendo le trame e sfogando in liberatorie intuizioni armoniche.

«Mi sento di appartenere a diversi mondi musicali – ci dice ancora Mila - non solo al jazz tradizionale. Da quando a 12 anni ho cominciato a studiare musica e canto, sono passata attraverso Queen, Beatles, Police e altre band per poi approdare al jazz in Conservatorio, dove ho conosciuto musicisti di altissimo calibro come Andrea Pozza, Pietro Leveratto, Aldo Zunino, Alessio Menconi, artisti di cui Genova dovrebbe essere molto orgogliosa, dai quali ho imparato tanto, sulla musica e sulla vita».

Oceans Apart, che gode della produzione e supervisione proprio del pianista Andrea Pozza, si conclude con un tributo a Chick Corea e alla sua visione di una Sicilia coacervo di tradizioni arabe e mediterranee: una composizione, Sicily, resa famosa da Pino Daniele molti anni dopo con un testo cucito ad hoc. Mila Ogliastro e Tommaso Perazzo confezionano un gioiello essenziale, perfetto per equilibrio e ispirazione: tutto è al servizio della musica, che qui si fa dialogo sincero e privo di artifici. Un lavoro che riconcilia tradizione e modernità, tecnica e sentimento, distanza e vicinanza, dimostrandoci che il jazz sa ancora parlare al cuore.

Di Enrico Pietra

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