Contenuto in collaborazione con Musei Nazionali di Genova
Il viaggio di un santo cavaliere dall’Oriente a Genova: è questo il titolo della nuova mostra a Palazzo Reale, Teatro del Falcone, visitabile dal 31 ottobre 2025 al primo marzo 2026. Si tratta della prima importante rassegna dedicata a san Giorgio, uno dei quattro santi patroni di Genova, la cui figura, simbolo di protezione, Patrono dei cavalieri e invocato come protettore dalla peste, è diffusa sin dal Medioevo nelle immagini religiose, sui portali dei palazzi, nei documenti ufficiali come nel gonfalone della città. La sua bandiera, inoltre, sventola ancora oggi sui palazzi pubblici, a dimostrazione del legame tra san Giorgio e la Repubblica di Genova, che si intreccia nel corso dei secoli.
La mostra segue gli orari di apertura dei Musei Nazionali di Genova: martedì dalle 13:30 alle 19, da mercoledì a sabato dalle 9 alle 19 (chiuso il lunedì). Domenica e festivi aperto, per gli orari è possibile consultare il sito di Palazzo Reale.
Il costo del biglietto è di 12 euro (mostra+ Palazzo Reale + Palazzo Spinola), ridotto 2 euro (giovani tra i 18 e i 25 anni), gratuito per i minori di 18 anni e per gli aventi diritto.
Durante il percorso si possono ammirare una selezione di preziosi manufatti, dall’epoca medievale alla metà del Cinquecento, tra preziosi dipinti su tela e tavola, bassorilievi, sculture, oreficeria, stampe, miniature e oggetti decorati in cui la figura del santo viene ripetuta e reinventata da artisti e artigiani. La storia di san Giorgio è anche protagonista di alcuni capolavori, opere provenienti da collezioni italiane - Cosmè Tura, Ercole dè Roberti, Carpaccio, Mantegna – ed europee, con prestiti da Parigi, Bruxelles, Colonia e Amburgo.
Tra opere d’arte e approfondimenti in video viene raccontata la creazione del mito di san Giorgio, dal martire di epoca bizantina sino alla narrazione medievale che lo presenta come un santo cavaliere in lotta contro il Male. Il percorso si conclude con un invito a riscoprire, attraverso immagini suggestive, il prezioso patrimonio cittadino, attraverso una mappa per andare alla ricerca dell’immagine di san Giorgio, dai portali quattrocenteschi del centro storico sino alle più recenti raffigurazioni nei murales urbani contemporanei.
La mostra, a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini, Anna Manzitti, Gianluca Zanelli con Michele Bacci, Clario Di Fabio, Michel Huynh, Anna Melograni, nasce da un lungo percorso che ha coinvolto numerosi studiosi internazionali e istituzioni, per esplorare la figura di san Giorgio e l’ampiezza della diffusione della sua presenza e del suo culto in Europa e nel Mediterraneo. Il santo cavaliere, così universalmente conosciuto, non aveva ancora avuto una mostra specificamente dedicata e non è un caso che questo avvenga oggi a Genova, una città che ha san Giorgio tra i suoi santi patroni, che ha avuto grande risonanza per la storia medievale della città. Inoltre è ligure anche il narratore che ci ha consegnato la versione più nota della storia di san Giorgio, ossia Iacopo da Varagine, o da Varazze, Arcivescovo di Genova nel Tredicesimo secolo.
Gli spazi espositivi del Teatro del Falcone ospitano opere d’arte e oggetti di provenienza internazionale, attraverso pittura, scultura, oreficeria, miniatura, ceramica e incisioni, tra cui si procede in maniera tematica e non cronologica.

Apre il percorso un imponente calco da uno dei capolavori assoluti del Rinascimento, il San Giorgio di Donatello che porta idealmente in mostra la sua rappresentazione nelle vesti di un eroe classico. L’opera successiva, un antico portale quattrocentesco si collega subito alla città di Genova e al suo legame indissolubile con la figura di san Giorgio.
Il tema del santo guerriero è al centro della prima sala, in cui sono visibili un’armatura, una spada di inizio Trecento, considerata a Colonia una reliquia del santo, e un prezioso scudo dipinto su cuoio proveniente dalle collezioni del Musée de Cluny (Parigi). La figura di san Giorgio trova la sua perfetta descrizione visiva nel dipinto quattrocentesco di Carpaccio proveniente dall’Abbazia di San Giorgio a Venezia, in cui si vede il santo cavaliere pronto a trafiggere il drago.
Nel corridoio successivo si trovano due codici miniati, raffinati esempi quattrocenteschi che testimoniano la presenza della figura di San Giorgio sia nei testi civici (gli Annales genuenses di Giorgio Stella di inizio Quattrocento) sia nei manoscitti con funzione liturgica (il Kyriale dell’Abbazia di San Giorgio di Venezia). La figura del santo convive così contemporaneamente sia in una dimensione religiosa che civile.
Nella sala successiva le opere esposte si concentrano sulla figura del drago – che nei secoli ha rappresentato il Male da sconfiggere - sui materiali più diversi: ceramica, argento, bronzo, ottone, marmo. Tra i manufatti esposti è possibile osservare anche alcuni oggetti che incuriosiscono, come gli antichi acquamanili (brocche per versare l’acqua, straordinariamente decorate) o il medaglione della Gilda di san Giorgio (Bruxelles), commissionato dalla corporazione degli arcieri che nella festa annuale della gilda usava il suo uccellino d’argento come bersaglio. La sala ospita anche lo straordinario dipinto su tavola San Giorgio e la Principessa di Anonimo pittore bresciano proveniente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, fortemente voluto in mostra proprio per la sua straordinaria tecnica e i preziosi dettagli. Il soggetto dell’opera è un perfetto esempio iconografico, con tutti i soggetti della leggenda: sono presenti la Principessa, simbolo della salvezza, l’eroe cavaliere, e il drago, simbolo del male, che si muovono sullo sfondo della città liberata - e poi battezzata - per volere di san Giorgio.
Tra le opere in prestito dal Museé du Louvre, un prezioso micro-mosaico trecentesco con tessere in legno, probabilmente destinato alla devozione privata che documenta la varietà di tecniche con cui artisti e artigiani hanno rappresentato la vicenda del santo.
In mostra è presente anche lo straordinario Reliquiario del braccio di san Giorgio, proveniente dal Tesoro di San Marco di Venezia, che colpisce per la raffinata tecnica di oreficeria oltre che per la secolare storia di devozione.
Il percorso prosegue quindi una selezione di opere genovesi - o di provenienza genovese – a partire dal San Giorgio di Luchino da Milano proveniente da Palazzo San Giorgio, probabile primo gonfalone della città. A questo fanno seguito tra gli altri una significativa tavola di Niccolò da Voltri, di primissimo Quattrocento, commissionata dalla comunità genovese residente a Palermo, oggi conservato a Termini Imerese. Le opere liguri si chiudono con il bellissimo dipinto su tavola con San Giorgio e il drago realizzato da Pietro Francesco Sacchi per la chiesa di Levanto nel 1520: l’opera, requisita dalle troppe napoleoniche, venne esposta a Parigi e restituito solo nel 1817.

Lo scudo proveniente da Cluny
L’ultima sala della mostra ospita un capolavoro assoluto che è visibile a Genova per la prima volta, un San Giorgio dipinto su tavola da Andrea Mantegna, datato tra il 1459 e il 1461. In questa rappresentazione, che idealmente chiude il percorso, tutto è compiuto: è tornata la pace, il santo è vittorioso e il drago è ormai sconfitto. San Giorgio, raffigurato come un Perseo cristiano è realizzato con una straordinaria abilità pittorica. Sulle altre pareti della sala, a confronto, sono collocate due piccole opere di scuola ferrarese, di Cosmè Tura e Ercole dè Roberti ed è soprattutto in quest’ultima, anticamente parte del famoso Polittico Griffoni di Bologna, la familiarità più evidente con Mantegna.
A fine mostra una mappa della città segna l’invito a uscire nelle strade e a ritrovare le antiche raffigurazioni di San Giorgio a Genova: dai portali scolpiti, ad affreschi, dipinti e murales contemporanei.
Oltre alle opere esposte, la mostra si avvale anche di supporti più contemporanei, come una serie di video che accompagna il percorso della mostra. Gli interventi di alcuni studiosi si inseriscono così tra le opere, fornendo al pubblico informazioni e chiavi di lettura della figura del santo e della sua iconografia.
Nella sala video si possono seguire vari interventi come San Giorgio, introdotto da Antonio Musarra, Professore di Storia medievale, Università La Sapienza di Roma. Segue San Giorgio a Genova, con narrazioni sulla figura di San Giorgio di Michele Bacci, storico dell’arte medievale, Università di Friburgo (CH), Valentina Borniotto, Storica dell’arte moderna, Università di Genova, Clario Di Fabio, storico dell’arte medievale, Università di Genova - Accademia dei Lincei, Giacomo Montanari, Storico dell’arte e Assessore alla Cultura del Comune di Genova, Anna Manzitti, Funzionario Storico dell’arte - Ministero della Cultura e Giustina Olgiati, Funzionario Achivista - Ministero della cultura.
Anche lungo il percorso sono numerosi i supporti video, tra cui Il Banco di San Giorgio e i portali di Genova, con Valentina Borniotto, Storica dell’arte moderna, Università di Genova, Il Martire e il santuario di Lydda, con Michele Bacci, Sorico dell’arte medievale, Università di Friburgo (CH) e La Legenda Aurea, con Adriano Di Carlo, attore e funzionario Storico dell'arte - Ministero della cultura.
Un focus particolare quello dedicato a bambini e bambine, attraverso un quaderno speciale e un’audioguida dedicata. Ogni bambino potrà ritirare un quaderno con attività-gioco per esplorare i temi della mostra.
Saranno inoltre scaricabili con QR code alcune brevi audioguide da utilizzare durante la visita in famiglia, per scoprire le curiosità e le opere esposte.

Il dipinto di Andrea Mantegna
La mostra si chiude con una grande mappa – riprodotta anche sul dépliant – che è un invito a percorrere la città per riscoprire le immagini di san Giorgio. Si tratta degli antichi portali di fine Quattrocento, sempre visibili nel centro storico, di cui vengono segnalati dodici straordinari esempi: in mostra sono presentate le immagini ad alta definizione di questo straordinario patrimonio collettivo. Non ci sono però solo i portali ma anche gli antichi affreschi della Cattedrale, l’affresco della Cappella di Palazzo Ducale, i dipinti di Bernardo Castello dei Musei di Strada Nuova o lo straordinario ciclo di tre dipinti realizzati da Luca Cambiaso per la chiesa di San Giorgio. Non poteva mancare l’invito a rivedere il grande dipinto sulla facciata di Palazzo San Giorgio a Caricamento e a scoprire i grandi murales contemporanei.
Palazzo Reale invita tutti a condividere le immagini di san Giorgio – su Instagram o a questo indirizzo email, per coinvolgere il pubblico nella ricerca delle diverse raffigurazioni del santo. Le immagini creeranno una galleria virtuale collettiva e saranno rilanciate dai profili social del Museo.
La mostra, infine, è accompagnata da un ricco catalogo, corredato da un dettagliato apparato iconografico, edito da Dario Cimorelli Editore. Dopo l’introduzione di Alessandra Guerrini, direttore dei Musei Nazionali di Genova e della Liguria, due saggi aiutano il lettore a ricostruire la figura del santo cavaliere: San Giorgio a cavallo dei mondi di Michele Bacci (Università di Friburgo) e San Giorgio, un cavaliere in armi di Michel Huynh (Musée de Cluny).
Alla presenza genovese del santo sono invece rivolti i testi San Giorgio nella cattedrale di Genova: un’apoteosi ritardata (1312-1313) di Clario Di Fabio (Università di Genova) e A nome sia del santissimo et fortissimo nostro san Giorgio, nostro protettore et confalonero. Il rapporto tra san Giorgio e i genovesi in età moderna di Valentina Borniotto (Università di Genova).
Uno specifico approfondimento è dedicato alla storia della bandiera di San Giorgio con Riflessioni sul vessillo di San Giorgio di Giustina Olgiati (Archivio di Stato di Genova).
All’iconografia del santo e alla sua presenza nelle testimonianze storico-artistiche sono dedicati invece Vexilliferi et Protectoris Comperarum Sancti Georgii. San Giorgio nella pittura rinascimentale genovese tra immagine identitaria e funzione salvifica di Gianluca Zanelli (Direttore delle collezioni di Palazzo Spinola e della Galleria Nazionale della Liguria) e La città di san Giorgio. Spunti e riflessioni intorno all’immagine genovese del santo di Anna Manzitti (Conservatore delle collezioni di Palazzo Reale). Il saggio di Michela Zurla (Soprintendenza Archeologia Belle ArtI e paesaggio di Mantova) è infine dedicato alla presenza di san Giorgio tra le vie del centro storico con L’immagine di san Giorgio nei portali genovesi del Quattrocento.
Conclude i saggi in catalogo l’approfondimento dedicato all’opera in mostra di Andrea Mantegna Un Perseo cristiano nel pieno rigoglio della vittoria: il San Giorgio di Andrea Mantegna di Luca Leoncini (Direttore delle collezioni di Palazzo Reale).
Il catalogo comprende infine le schede delle opere a cura di Flavia Catarinelli (prezzo di vendita 32 euro, in mostra prezzo speciale 28 euro).
La mostra è affiancata da un calendario di eventi collaterali tra cui incontri con esperti, visite guidate e visite per famiglie (il programma sarà aggiornato costantemente sul sito di Palazzo Reale).

San Giorgio e il drago realizzato da Pietro Francesco Sacchi per la chiesa di Levanto