Ubù re è stato pubblicato il 25 aprile del 1896 e ha spiazzato la pubblica opinione con il suo stile esplosivo, testimoniando il tramonto del XIX secolo così come la sua grande spinta innovativa. È stato il primo spettacolo messo in scena l’8 ottobre del 1975 dal neonato Teatro della Tosse, con la regia di Tonino Conte e le scene di Emanuele Luzzati.
Ubù, Re scatenato è il nuovo spettacolo realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario del teatro scritto e diretto da Emanuele Conte, che ne cura anche le scene, con un cast di attori storici e giovani talenti entrati a far parte della compagnia della Tosse. Appuntamento al Teatro della Tosse dal 16 al 26 ottobre 2025 (Sala Trionfo, ore 20.30).
Ispirato alla saga ubuesca di Alfred Jarry - padre delle avanguardie del ‘900 - lo spettacolo è un omaggio a questo personaggio che rappresenta per il Teatro della Tosse, fin dall’inizio, un atto di libertà poetica e politica, un manifesto, un “santo protettore”. Figura burlesca e ridicola, violenta e malvagia, Ubù incarna il potere tirannico e infantile, è il re dell’eccesso bulimico che rifiuta ogni mediazione; è l’agitatore di dubbi, sempre scorretto ed amorale, è colui che mette in crisi i valori del suo tempo, facendosi profeta delle detonazioni che avrebbero caratterizzato il ventesimo secolo.
Per questo nuovo allestimento Emanuele Conte ha riscritto la sua storia, dando vita a un dialogo tra passato e presente e scegliendo di trasportare questo personaggio destabilizzante, insieme alla sua immancabile Madre UBU, nel nostro tempo. Come è diventato oggi Ubu? Ha saputo adeguarsi mantenendo la sua natura provocatoria e devastante? Cosa ha ancora da dirci?
Giocando su due livelli narrativi in scambio continuo tra loro - che fanno dialogare anche due diverse generazioni di attori - lo spettacolo vuole rinnovare, con il contributo di musica ed elementi visivi, la forza vitale e travolgente della saga di Jarry. E, soprattutto, la forza eterna di questo personaggio che ci parla di violenza, potere, volontà di sopraffazione e avidità. Un re sbagliato e ridicolo che ci racconta ancora chi siamo davvero come davanti ad uno specchio senza pietà.
Drammaturgia e regia Emanuele Conte
con Ludovica Baiardi, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Susanna Gozzetti, Antonella Loliva, Sarah Pesca, Marco Rivolta e Marco Taddei
Scenografia Emanuele Conte
Costumi Daniéle Sulewic e Daniela De Blasio
Disegno luci Andrea Torazza
Regista assistente Alessio Aronne
Scenografo assistente Luigi Ferrando
Oggetti di scena e assistente scenografia Renza Tarantino
Macchinisti Fabrizio Camba, Marco Lubrano, Amerigo Musi
Elettricisti Davide Bellavia, Matteo Selis
Fonico Massimo Calcagno
Attrezzista Mara Giordo
Direzione tecnica Roberto D’Aversa
Assistente ai costumi Marta Balduinotti
Sarte Rocio Orihuela Perea e Viviana Bartolini
Stage Denise Stuppia
Produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.