Ubù, Re Scatenato ©Donato Acquaro
Genova, 01/10/2025.
Il Teatro della Tosse compie 50 anni, di teatro, spettacoli dentro e fuori dalle sale - a Genova e in tutta Italia - sfide, scommesse e scoperte per tema e per mare, di grandi artisti e nuovi talenti dall'italia e dal mondo, di relazioni e persone, di esperimenti, progetti, trasformazioni e avventure.
Un compleanno importante per guardare avanti e reinventare ancora un modo di fare teatro che ha mantenuto la sua caratterizza identità rinnovandola, fondendo mestieri antichi e nuove professioni, artigianato e tecnologie e che, da sempre, mette al centro la relazione: con il suo tempo, con gli artisti, i collaboratori, le istituzioni, i territori e, soprattutto, il pubblico.
Era l'8 ottobre 1975, quando Ubu Re, con la regia di Tonino Conte e le scene di Emanuele Luzzati, andò in scena nella nuova sede in salita della Tosse, prima vera casa di un teatro diverso che nasceva e che da allora non ha mai fermato il suo viaggio sulle orme di quel testo visionario, surreale, provocatorio, giocoso e onirico, una sorta di manifesto artistico, un ruolo da portare avanti, con libertà e serietà, cavalcando visioni e occasioni, criticità ed opportunità.

Emanuele Conte, Marina Petrillo e Amedeo Romeo. Il direttivo del Teatro della Tosse
È proprio con Ubù, Re Scatenato, in scena dal 16 al 26 ottobre in Sala Trionfo, che parte la stagione 2025 del Teatro della Tosse, con la regia di Emanuele Conte.
«C'è un momento, nella vita di un teatro, in cui il sipario si apre non solo su uno spettacolo, ma su un'intera esistenza condivisa» , commenta proprio Emanuele Conte, presidente della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse. «Questo anniversario celebra i cinquant'anni del Teatro della Tosse, ma per me è anche il tempo di un commiato, l'ultimo Ubù che metterò in scena. Un cerchio che si chiude. Ubù re è il nostro simbolo, il nostro manifesto. Disegnato da Emanuele Luzzati, è diventato il volto stesso della Tosse. Mio padre, Tonino, lo mise in scena nel 1968, l'anno in cui sono nato. E poi, nel 1975, lo portò di nuovo in scena per battezzare il neonato Teatro della Tosse. Da allora, Ubù ci ha protetti come un santino iriverente, grottesco, necessario. E oggi, nel mio ultimo Ubù, sento il peso dolce della storia e la leggerezza di chi mi ha preceduto. Dal 2006, quando decisi di provare a salvare questo teatro dal fallimento, ho visto crescere un pubblico che ci ha scelti, anno dopo anno, come luogo di resistenza poetica, di visione, di libertà. Non è stato facile ma, contro ogni pronostico, ci siamo riusciti. E questo è ciò che conta. Non sarei qui senza i compagni di viaggio che hanno condiviso con me questa avventura: oltre i direttori che si sono succeduti, lo staff degli uffici di produzione, comunicazione, stampa. E poi, naturalmente, attori, tecnici, autori, scenografi, sognatori. A ciascuno va il mio grazie e non è una parola di circostanza. E al pubblico, certo, che - fuor d'ogni retorica - ci ha seguito, sostenuto, criticato e forse anche un po' amato. Questo anniversario non è solo una celebrazione di cinquant'anni di Tosse. E una dichiarazione d'amore. Per un luogo, per un'idea, per una comunità. Per un teatro che ha saputo tossire contro l'ipocrisia che segna il nostro tempo. Un teatro che continuerà a respirare ancora a lungo» .
Un teatro del fare, che unisce la dimensione poetica dell'energia creativa e la dimensione poietica dell'agire per realizzare idee e progetti, offrire lavoro, coinvolgere le comunità e i luoghi, qualche volta modificandone i destini. Una realtà in movimento che ha riunito e riunisce competenze artistiche ed organizzative in una storia di innovazione e sperimentazione cominciata con i tre maestri fondatori Tonino Conte, Emanuele Luzzati ed Aldo Trionfo e portata avanti, rinnovata e immaginata negli ultimi vent'anni da Emanuele Conte, presidente dal 2007 della Fondazione e anima progettuale e artistica di un lavoro collegiale.

Foto di Donato Acquaro
Dopo le collaborazioni con figure come Massimiliano Civica e Fabrizio Arcuri, il 2015 ha visto la nascita di un comitato - composto dallo stesso Emanuele Conte e da Marina Petrillo (in struttura dal 1995, da sempre attenta al teatro internazionale e alla danza, ideatrice e direttrice del festival REC) e Amedeo Romeo (già storico collaboratore di Tonino Conte e dal 2015 direttore del teatro) - che costruisce i programmi delle attività in dialogo costante con artisti e professionisti di altri ambiti disciplinari, attivando collaborazioni creative, residenze nazionali ed internazionali e attività formative.
Una scelta di politica culturale che negli anni ha creato un punto di riferimento sia per gli artisti - con particolare attenzione alle giovani generazioni e al mondo della danza, che dal 2015 grazie alla rassegna internazionale REC ha trovato uno spazio aperto di incontro, creazione e confronto - sia per il pubblico, attraverso le produzioni, il Teatro fuori dal Teatro, la nuova drammaturgia ed i grandi ospiti internazionali. Fondazione Luzzati Teatro della Tosse ancora oggi sceglie di essere un teatro del pubblico, che guarda al presente, al territorio in cui lavora, alle preferenze di chi lo frequenta e dí chi ancora vorrebbe incontrare. Un teatro che non sia solo uno spazio per lo spettacolo dal vivo ma un luogo di incontro e riflessione, un polo formativo, in'officina culturale in cui realizzare esperimenti di co-progettazione per garantire risorse, apertura, contemporaneità, varietà di generi, molteplicità di sguardi.
«Il ruolo del Teatro della Tosse - di quello che è il Teatro della Città - è centrale e di importanza straordinaria per la tenuta culturale e per lo sviluppo del territorio», dichiara Giacomo Montanari, assessore alla cultura del Comune di Genova. «La vocazione alla sperimentalità, lo sguardo al coinvolgimento dei giovani, la sinergia forte con tutti gli attori del territorio sono caratteristiche che determinano innovazione, sguardo al futuro e sviluppo condiviso. Questi (primi) cinquant'anni di attività testimoniano questo processo, in continua crescita, al fianco del quale il Comune di Genova e l'Assessorato alla Cultura si pongono e si porranno a sostegno fattivo e concreto. Qualità potrebbe essere la parola chiave, il bilancio consuntivo di questo esercizio culturale continuo su queste cinque decadi: qualità del lavoro, qualità della proposta culturale, qualità del rapporto con la realtà della città e con gli interlocutori del settore e delle istituzioni. Non posso che augurarmi che di questa qualità ci si possa nutrire non per altri cinquanta, ma per altri centocinquant'anni».
«Il Teatro della Tosse rappresenta da cinquant'anni un punto di riferimento imprescindibile per la cultura genovese, ligure e nazionale» , commenta Simona Ferro, assessora alla Cultura e Spettacolo Regione Liguria. «Una realtà che ha saputo unire tradizione e sperimentazione, capace di aprirsi al mondo senza mai perdere il legame con la città e il suo pubblico. Celebrare questo anniversario significa riconoscere il valore di un teatro che ha accompagnato intere generazioni, contribuendo a far crescere la comunità attraverso l'arte e la creatività. Come Regione Liguria siamo orgogliosi di sostenere questo percorso, certi che il futuro della Tosse sarà ancora ricco di visioni, innovazione e sfide da condividere con tutti».

Foto di Donato Acquaro
Il cinquantesimo autunno prenderà il via con un vasto programma, che ci accompagnerà fino alla primavera 2026, di mostre, nuove produzioni, prodotti multimediali, grandi ospiti interazionali e progetti culturali realizzati in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e con le principali istituzioni culturali.
L'8 ottobre alle 20:30 grande festa per il 50esimo compleanno in una serata aperta al pubblico nella Sala Trionfo dei Teatri di sant'Agostino, restituiti alla città in veste completamente rinnovata dopo gli ultimi interventi di ristrutturazione ed efficientamento. L'11 ottobre, a partire dalle 18:30, serata di festa e spettacoli anche al Teatro del Ponente che riapre le sale, dopo importanti lavori di adeguamento grazie al Comune di Genova ed il Municipio VII Ponente.
Sempre nel mese di ottobre, il giorno 16, la prima nazionale del nuovo spettacolo di produzione Ubù, Re Scatenato, una nuova edizione dell'iconico personaggio di Jarry scritto e diretto da Emanuele Conte che resterà in scena fino al 26 ottobre alla sala Trionfo. Ad accompagnare le repliche Ubù Rap, un progetto artistico a cura del giovane artista Theo Rem: una mostra-installazione con materiali e illustrazioni originali, interventi musicali dal vivo, band in costume e performance artistiche. Una ulteriore rilettura del personaggio di Ubù legata alle manie collettive contemporanee e alle follie del teatro che introdurranno il pubblico al suo mondo prima dello spettacolo negli spazi della Claque.
L'anniversario prosegue poi con la pubblicazione di 50 anni di... un nuovo libro sugli ultimi 10 anni di attività della Fondazione edito da Sagep e la presentazione di Cinquanta - Mezzo Secolo con il Teatro della Tosse, un documentario scritto da Giovanni Ortoleva, produzione Zebra Film, che celebra i 50 anni del Teatro della Tosse attraverso un racconto che intreccia passato e presente.
A chiudere l'anno ed aprire il 2026 infine La Tosse, Teatro di oggi 50 anni di... , una grande mostra in tre sezioni curata da Giampaolo Bonfiglio, con la collaborazione di Paolo Rinaldi per le ricerche storiche e Maria De Barbieri per la parte testuale, in programma a Palazzo Ducale, dal 16 dicembre 2025 al 27 gennaio 2026.
Un itinerario del passato storico e di quello più recente attraverso la ricostruzione iconografica di un teatro per il pubblico, che ricorda e rivive i propri protagonisti e le proprie rappresentazioni raccontando la sua storia attraverso oggetti, elementi scenografici originali, costumi, video e proiezioni immersive.
Altre iniziative sono previste nel corso del 2026, tra cui anticipiamo la pubblicazione di Muore il guardaroba, nasce un nuovo pubblico, il Teatro della Tosse di Cone e Luzzati, 1975/2007, un testo di Maria De Barbieri, edito da La grand illusion.
Accanto agli appuntamenti legati all'anniversario accompagnerà l'autunno naturalmente una ricca programmazione di spettacoli ai Teatri di sant' Agostino e al Teatro del Ponente a Voltri, con lavori di nuova drammaturgia, progetti di teatro partecipativo e di prossimità, danza e teatro fisico con grandi ospiti dall'Italia e dal mondo nell'ambito della AI edizione della rassegna di danza Resistere e Creare.

Una scena dello spettacolo di danza Beytna
Tra i titoli internazionali segnaliamo in particolare: il 26 e il 27 novembre We Came to Dance, uno spettacolo ideato da Nasim Ahmadpour e diretto da Ali Asghar Dashti in lingua farsi con sovratioli in italiano e inglese che racconta la condizione (ore 20:30 in Sala Campana).
A seguire, il 28 ed il 29 novembre, dal Libano Beytna di Omar Rajeh con la collaborazione di artisti internazionali. Un incontro conviviale intomo ad un banchetto che diventa struttura coreografica, celebrazione della diversità e invito simbolico a entrare nella casa dell'altro, tra passato, presente e ricerca di nuovi linguaggi (ore 20:30 in Sala Trionfo)
Si prosegue il 5 dicembre con la prima nazionale dalla Germania di Beasts & Bodies con cui la compagnia Overhead Project torna a Genova in uno spettacolo commovente, che fonde danza contemporanea e acrobatic, corpo ed immaginazione per esplorare il tema della bestialità e dell'incontrollabile che realmente guida le nostre azioni (ore 20:30 in Sala Trionfo).
Chiude infine l'anno della danza Les nuit barbares ou les premiers matins du monde, in scena il 19 e 20 dicembre, un potente spettacolo del coreografo franco-algerino Hervé Koubi con un cast internazionale di danzatori e musiche che spaziano da Mozart alla tradizione algerina, a celebrare la ricchezza delle culture mediterranee, abbattendo il pregiudizio verso il barbaro e regalando al pubblico ciò che c'è di più affascinante nell'incontro fra culture e religioni (ore 20:30 in Sala Trionfo).
Tutti gli spettacoli in programma sono consultabili sul sito teatrodellatosse.it e sui canali social di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse. La programmazione è realizzata con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Liguria e Comune di Genova