Riceviamo e pubblichiamo:
«Duecento firma raccolte in 24 ore: l’appello dei medici di medicina generale della Liguria a favore di Gaza e della Sulmud Flottilla raccoglie velocemente consensi da un capo all’altro della regione.
Tutto è nato da un piccolo gruppo di medici che, commentando la notizia dello sciopero indetto per lunedì 22 settembre, hanno deciso di mettere nero su bianco il proprio pensiero; quindi, attraverso il passaparola, hanno coinvolto i colleghi i quali, riconoscendosi pienamente in quelle parole, le hanno sottoscritte senza esitazione.
L’iniziativa non ha l’appoggio di nessuna sigla sindacale, essendo una iniziativa partita dal basso, e proprio in questo sta la sua eccezionalità: quando persone comuni, professionisti, oberati di lavoro, non avvezzi alla comunicazione su larga scala, rompono il silenzio... Vuol dire che la misura è davvero colma».
Ecco l'appello:
Genova, 18/09/2025.
Il 22 settembre una parte dell’Italia si bloccherà per uno sciopero generale dei lavoratori autonomi e privati, indetto da USB e CALP. Lo sciopero è una risposta alle atrocità che lo stato di Israele continua a perpetuare sulla popolazione palestinese e ai tentativi di boicottaggio ai danni della Global Sumud Flotilla, un’ iniziativa pacifista che mira a rompere simbolicamente e fattivamente il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele a Gaza. Nei giorni scorsi due navi che si trovavano in acque tunisine hanno subito tentativi di sabotaggio: un grave atto intimidatorio, che avrebbe potuto provocare feriti tra l’equipaggio.
Non sono trascorse neanche due settimane da quando, in una epica notte di fine estate, una folla pacifica armata di fiaccole e bandiere ha occupato la sopraelevata e il porto antico di Genova per salutare le imbarcazioni de La Flotilla in partenza. In quell’occasione i portuali hanno detto: se succede qualcosa alla Flotilla, blocchiamo tutto. Una promessa fatta a chi sta morendo fame, di torture, di bombe, a chi si è imbarcato, e a noi che siamo rimasti qui, che quella sera abbiamo respirato la speranza e la resilienza.
L’hanno detto e lo fanno: bloccano tutto.
Noi, come medici di medicina generale attivi sul territorio ligure, vogliamo esprimere loro la nostra vicinanza.
L’essenza della nostra professione è: preservare la salute, alleviare la sofferenza e, quando non c’è più niente da fare, accompagnare verso una morte dignitosa. A volte ci riusciamo, a volte no, sempre ci proviamo. Come possiamo, proprio noi, tollerare i corpi martoriati dalla fame e dalle bombe, le fosse comuni, i bambini amputati senza anestesia?
Non possiamo bloccare la nostra attività, perché ne avrebbero danno esclusivamente i nostri pazienti, verso cui abbiamo un dovere di cura. Però il nostro cuore e le nostre coscienze sono con voi, lavoratori del porto di Genova e di tutta Italia, contro l’ingiustizia subita dal popolo palestinese, contro i silenzi della politica, contro l’invio di armamenti allo stato di Israele, per la Flotilla, per la copertura diplomatica dell’equipaggio.