Caldo, afa, indice di disagio fisiologico e andamento dell'estate 2025: la parola al Meteorologo Ignorante

Genova, 22/07/2025.

L'estate 2025 è partita col botto, con un giugno dalle temperature roventi, al di sopra della media del periodo e con tassi di umidità generalmente molto elevati, fatta eccezione per gli ultimissimi giorni del mese, caratterizzati da caldo torrido, secco, quindi forse meno impattante dal punto di vista fisico, ma comunque non gradevolissimo! Luglio, finora, è come se fosse attraversato da una linea immaginaria che divide i primi giorni del mese, caldi e afosi e quelli successivi alle perturbazioni di metà mese, che ci hanno fatto tirare un sospiro di sollievo.

Ma come sarà il resto della stagione? Lo abbiamo chiesto al Meteorologo Ignorante, al secolo Gianfranco Saffioti, per tutti i follower, detti meteobeline, semplicemente Igno.  Fondatore di Limet (Associazione Ligure di Meteorologia), negli ultimi anni è diventato il protagonista di un vero e proprio fenomeno che è partito dai social e che lo ha portato letteralmente in tour (l'Igno Tour, per essere precisi) in giro per la Liguria, tra incontri ed eventi dedicati all'affascinante materia delle meteorologia.

Grazie al suo modo di parlare di meteo sul web è fautore di una rivoluzione nel modo di comunicare non solo le previsioni del tempo, ma anche tutto ciò che riguarda il monitoraggio del territorio e dei suoi cambiamenti (leggi la nostra intervista al Meteorologo Ignorante qui).

«Partiamo dal presupposto che non esistono modelli che ci permettono di avere previsioni a lungo periodo, per capire cosa succederà ad agosto, a settembre e fino alla fine della stagione estiva», ci dice Igno. «Sicuramente in questo momento stiamo vivendo una fase anticiclonica sempre dettata dall'anticiclone africano, un po' meno invasivo e mordente, caratterizzato però da giorni di maccaia (termine intraducibile in italiano) con la sua classica atmosfera pesante. La tendenza sarà quella di nuovo di un anticiclone che avrà matrici africane, quindi mi aspetto un fine luglio e un inizio agosto sicuramente caldi».

Quando si parla di anticiclone si parla quasi esclusivamente di quello africano: ma che fine ha fatto quello delle Azzorre, che caratterizzava le estati del passato, soprattutto quelle degli anni Ottanta, con temperature più fresche e ventilate? «Esiste eccome, ma se ne sta confinato in aperto oceano Atlantico, a causa del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale, che ha modificato anche la circolazione generale dell'atmosfera», dichiara il Meteorologo Ingnorante. «L'anticiclone della Azzorre ha caratteristiche diverse rispetto a quello africano perché si forma sopra un oceano, molto meno caldo del deserto del Sahara, la casa dell'anticiclone africano che, in realtà, partirebbe con condizioni  asciutte vista la scarsità dell'acqua presente tra le dune di sabbia. Tra il deserto del Sahara e l'Europa, però, c'è il Mar Mediterraneo e qui l'aria si carica di umidità, per questo dobbiamo fare i conti con valori termici alti non solo al suolo, ma purtroppo anche in quota».

Da qui nascono le infinite discussioni sulla quota dello zero termico, che è diventata una previsione fondamentale, come ci spiega Igno: «Al di sotto di quella quota la fusione dei ghiacci e delle nevi invernali e primaverili incide sulla resistenza dei ghiacciai durante la stagione estiva. L'anticiclone africano incide su questo dato, perchè appunto riscalda l'aria anche in quota, portando grandi quantità di umidità che influenzano il benessere di piante, persone e animali, ,modificando sull'ormai famoso indice di disagio fisiologico dovuto al caldo». 

Parliamo proprio di questo, il famoso Heat Index (HI): «È un dato che viene estrapolato mettendo insieme due valori molto importanti, la temperatura combinata con i tassi idrometrici, cioè con l'umidità. Il nostro corpo si autoregola, da un punto di vista termico, attraverso la sudorazione. Quanto più l'aria è satura di umidità, quanto più il nostro corpo fatica ad espellere liquidi e quindi fatica ad autoregolar. Al contrario, quando l'aria è più secca, il nostro corpo è facilitato, per questo si percepisce un senso di benessere e sollievo».

Prima di salutare Igno, chiediamo una breve analisi di questa calda estate 2025: «Abbiamo vissuto un giugno completamente fuori scala da un punto di vista termico, ce ne siamo accorti sia per quanto riguarda le temperature dell'atmosfera, sia soprattutto per quanto riguarda le temperature della superficie marina che hanno raggiunto valori la media climatica, fino a 6 o 7 gradi in più».

«Per quanto riguarda invece il mese di luglio, siamo partiti sicuramente con una fase che era ancora strettamente legata alla fase molto calda del mese di giugno, successivamente abbiamo vissuto una sorta di rottura (vedi i temporali con relativi danni e grandinate dei primi giorni di luglio, ndr). Ora stiamo tornando lentamente ma progressivamente nella media del periodo, anche il mare che si era rinfrescato, dopo aver aggiunto valori di di 28/29 gradi che sono elevati addirittura il mese di agosto, quando normalmente il il Mar Ligure raggiunge il suo massimo potenziale calorico, si sta scaldando nuovamente».

«Attualmemte siamo in una fase anticiclonica, ma non possente come quella che abbiamo vissuto nel mese di giugno, le termiche sono in linea con il periodo», conclude il Meteorologo Ignorante.

Insomma, che in estate faccia caldo è fuori da ogni dubbio, così come avere nostalgia del mitologico anticiclone delle Azzorre, che sembra non voler più visitare la Liguria. Per usare un modo di dire, anche se non sembra essere molto attinente alle temperature: con queste estati africane, c'è da stare freschi... 

Di Paola Popa

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