Coronavirus, addio a Vittorio Gregotti. Progettò il nuovo Stadio Ferraris

Genova, 15/03/2020.

È morto, a Milano, Vittorio Gregotti, in seguito alle conseguenze di una polmonite. Il grande architetto aveva contratto il Coronavirus. Nato a Novara nel 1927, Gregotti aveva 92 anni. Esordì nel settore dell’architettura a Parigi nel 1947, a vent’anni. Nel 1974 fonda, con Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui e Bruno Viganò, la Gregotti Associati, a Milano.

Gregotti ha alle spalle circa 1600 progetti, tra cui la ristrutturazione dello Stadio Luigi Ferraris di Genova, a Marassi, completata tra il 1987 e il 1989 in vista dei Mondiali di Calcio del 1990. Per la Liguria, ha progettato il piano regolatore portuale di Savona e il centro Kennedy della Spezia. La sua opera si lega inizialmente a quei movimenti come il Neoliberty di reazione al Movimento moderno e alla sua interpretazione italiana definita Razionalismo italiano, di questo genere l'esempio più significativo è il palazzo per uffici a Novara del 1960. Giungerà poi, a progettare una megastruttura architettonica per le università di Palermo (1969), di Firenze (1972) e della Calabria (1974).

Tra i suoi edifici più noti la Chiesa di San Massimiliano Kolbe a Bergamo, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Accademia Carrara, nella stessa città toscana, la Torre in via Pirelli alla Bicocca e lo Zen di Palermo, realizzato nel 1969. Il suo ultimo lavoro è datato 2012: la ristrutturazione e trasformazione da ex fabbrica a teatro del Teatro Fonderia Leopolda a Follonica. Tra i vari premi ricevuti, la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana alla carriera nel 2012.

«Addio a Vittorio Gregotti, maestro dell’architettura, ambasciatore italiano nel mondo e papà del nostro stadio Ferraris a Genova. Grazie maestro, custodiremo i tuoi gioielli e vinceremo questa battaglia anche per te». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’architetto Gregotti, morto a Milano per polmonite da coronavirus.

«Ci lascia un grande uomo - aggiunge l’assessore alla Cultura e allo Sport Ilaria Cavo - che, con l'architettura, ha inciso sulla cultura del nostro paese e anche delle nostra regione: ha progettato il piano regolatore portuale di Savona, il centro Kennedy della Spezia fino allo stadio Luigi Ferraris, uno dei simboli di Genova. Lo ricorderemo con l'auspicio, ancora più forte e sentito, che il suo stadio, questa bella eredità che ci ha lasciato, possa presto ritornare a vivere».

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