Genova, 13/03/2025.
La Valpolcevera, che comprende le zone di Rivarolo, Bolzaneto, San Quirico e Pontedecimo è probabilmente l'area della città di Genova che più di tutte ha sofferto le conseguenze del crollo del Ponte Morandi.
Ma come si è evoluta la situazione da quel 14 agosto 2018? Abbiamo fatto il punto con Federico Romeo, il presidente del Municipio V Valpolcevera, che ci racconta le peculiarità commerciali, umane e associative di quest’area genovese, che nasconde vere e proprie perle di arte, come il Chiostro della Certosa e un ricco tessuto sociale. A proposito di patrimonio culturale, incontriamo Federico proprio nelle sale di una villa storica che fa parte delle tante presenti in Valpolcevera, Villa Ghersi Carrega, sede del Municipio.
I primi tre mesi del 2025 sono caratterizzati da una presenza piuttosto imponente di cantieri, per le strade della Valpocevera. Si tratta di lavori che sono in progress da parecchio tempo, alcuni dei quali contraddistinti da forti ritardi: «Uno di questi è sicuramente quello relativo al rinnovamento della stazione della metropolitana a Brin e al suo prolungamento, che vedrebbe la costruzione di una stazione in piazza Pallavicini. Parliamo, purtroppo, di due anni di ritardo», ci racconta Romeo. «Inoltre non possiamo dimenticare i cantieri del Terzo Valico, dell'Ultimo miglio, del Lotto 0 della Gronda e quelli in via Polonio e via Nostra Signora della Guardia, relativi alla nuova pista ciclabile».
Questi ultimi hanno un grande impatto sulla viabilità di tutta l'area che corre lungo il fiume Polcevera, parallelamente all'abitato di Bolzaneto: «I disagi che questo cantiere sta portano al traffico si vanno a sommare ad una situazione già congestionata, dovuta dal fatto che le nostre strade di sponda subiscono ancora le conseguenze dell'organizzazione dovuta all'emergenza post crollo del Ponte Morandi. Abbiamo chiesto ripetutamente al Comune di Genova di riportare la situazione alla viabilità pre crollo, ma la situazione rimane purtroppo ancora invariata».
Il crollo del Ponte Morandi, un argomento che ritorna prepotentemente quando si parla di Valpolcevera: «Dopo dieci minuti dalla tragedia ho visto con i miei occhi quello che era successo. Sono immagini che rimarranno per sempre indelebili nella mia mente. Lo strazio di quella tragedia però ha tirato fuori il grande spirito di solidarietà di tutta la valle, che ho sempre ammirato con grande orgoglio».
Le conseguenze di quel disastro sono state innumerevoli: la perdita di quarantatre persone e lo sconvolgimento delle vite di chi è rimasto in primis, seguite dalla completa trasformazione del tessuto sociale delle zone più immediatamente colpite, quelle della zona rossa di via Porro, ad esempio. «La viabilità non è stata l'unica ad essere stravolta, ma anche le attività commerciali che sono rimaste, di fatto, isolate. Molte di queste hanno chiuso e a noi è rimasto l'amaro in bocca, perchè ci aspettavamo che i ristori messi a disposizione da Autostrade S.p.a venissero utilizzati proprio in Valpolcevera e invece molto è andato a sovvenzionare altre opere, come il tunnel della Valfonabuona, il tunnel subportuale e altre opere. Non sto mettendo in discussione la bontà di questi progetti, ma piuttosto, sto sottolineando il rammarico dovuto al fatto che queste risorse non sono state impiegate per risanare i quartieri direttamente colpiti, che non solo hanno dovuto subire le conseguenze del crollo, ma anche i disagi dovuti ai lavori di costruzione del nuovo Ponte san Giorgio».
Ma la Valpolcevera non è solo crisi economica, sociale e urbanistica, è anche ricchezza culturale: «Il nostro tessuto sociale, culturale, ricreativo, scolastico e associativo è di grande qualità. Il patrimonio storico religioso della nostra zona comprende i conventi dei frati di Pontedicimo, di Bolzaneto e un vero e proprio scrigno di bellezza a pochi metri dalla stazione della Metropolitana di Brin, il Chiostro di San Bartolomeo della Certosa, recentemente ristrutturato e riaperto al pubblico, che lo può visitare liberamente. Ricchissimo anche il patrimonio di ville storiche, molte già recuperate, altre in corso di rinnovamento, come Villa Pallavicini a Rivarolo, a pochi metri dall'omonima piazza. Si tratta di un luogo del cuore del Fai che, grazie ai fondi del Pnrr, sarà presto recuperato. Sempre a Rivarolo c'è Castello Foltzer, a parere mio una delle più belle biblioteche dell'intera città di Genova, con il suo stile neogotico. Grazie ad una stretta collaborazione con le scuole della zona e con i volontari», continua Federico Romeo, «abbiamo recuperato un altro gioiello della zona, come l'antico cimitero monumentale di Murta, che ora è diventanto un bellissimo roseto».
Quando si parla di volontariato in Valpolcevera è impossibile non menzionare il Teatro Rina e Gilberto Govi, in via Pasquale Pastorino a Bolazaneto. Anch'esso recentemente rinnovato e rimesso in sicurezza, si può definire il centro delle attività culturali di questa zona. Grazie al lavoro di una squadra, capitanata da Gilberto Lanzarotti e dalla sua vice Caterina Angeli, questa realtà di quartiere è caratterizzata da un vivace cartellone di spettacoli, dal dialettatale, alla prosa, senza dimenticare i concerti, con ospiti nazionali e internazionali. Il teatro Rina e Gilberto Govi, infatti, in passato ha musicisti di spicco come Steve Hackett, il chitarrista dei Genesis, oltre che artisti italiani amatissimi come Eugenio Finardi, Antonella Ruggiero e Fabio Concato.
Prima di salutare Federico Romeo, ci lasciamo con un lungo elenco di progetti in corso durante questo 2025, senza tralasciare speranze per il futuro e qualche nota dolente. Una di queste è l'arrivo dell'ennesimo supermercato in terra genovese: «Esselunga probabilmente arriverà nella grossa area ex Mira Lanza, a Teglia. Abbiamo già espresso la nostra contrarietà, ma sembra che la direzione sia questa. A poca distanza da lì sorgerà una nuova stazione ferroviaria, quella, appunto, di Teglia a un'area parcheggi di interscambio. Inoltre in via Lepanto, sempre nella stessa zona, dovranno compiersi i lavori di realizzazione di un sottopasso che dirigerà il traffico dei camion verso le strade esterne di sponda, invece che all'interno di Rivarolo».
Non è finita, perchè rimangono aperte le partite relative al completamento della Gronda, del Terzo Valico, dei lavori relativi alla Metropolitana di Brin e della nuova stazione in piazza Pallavicini. «Un'altra questione annosa è quella relativa al capolinea del 7 a Pontedecimo, in via Pasquale Gallino, in un punto che crea ingorghi e problemi di viabilità, vista le strette dimensioni della strada e la presenza del vicino svincolo verso Campomorone».
Non solo viabilità, ma anche cultura, perchè è in previsione l'insediamento di un nuovo liceo sperimentale tecnologico della Valpolcevera e forse il progetto più grande di tutti: «Quello di dare supporto alle realtà commerciali della zona, per dare loro una nuova vita e per far sì che il tessuto economico e sociale della valle raggiungano un livello di qualità sempre più elevato».