I dolci della Quaresima e del Ramadan: dai Quaresimali alla Chebakia

© Alessandra Nasini

Si narra che I Quaresimali nascano come idea ingegnosa per mangiare i dolci nel periodo pasquale: già le Suore Agostiniane li preparavano senza grassi animali, consentendo il rispetto del parziale digiuno nei quaranta giorni antecedenti la Pasqua.

I quaresimali a forma rotonda sono colorati dalla glassa di zucchero fondant di vario colore/aroma e abbelliti da palline che sembrano piccoli coriandoli zuccherosi, i cosiddetti rombi sono ammorbiditi da un velo di marmellata che li suddivide a metà, mentre le ciambelline col buco al centro vengono decorate con bianche palline di zucchero.

Chi ama girare in centro, può partire dalla bottega storica Mangini, in piazza Corvetto, per trovare i vassoi di quaresimali nell’elegante vetrina d’ingresso e scambiare due parole col titolare Giacomo Rossignotti. La scia di profumo prosegue in via Roma da Romanengo, dove i dolcini sono raccolti nelle tradizionali scatole della storica Confetteria.

Dopo una golosa sosta col naso incollato alla vetrina della pasticceria Villa 1827, in via Portello, il tour si ferma all’antica Pasticceria La Jacona, a conduzione familiare, in via Bensa, con un originale museo del cacao nel locale attiguo al piccolo negozio, per gustare le losanghe di pasta di mandorle tagliate a mano dal titolare.

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