Educazione sessuo-affettiva per bambini: al via il progetto a Genova. Quando parte e info

Scuola dell'infanzia © Artem Podrez/pexels.com Scuola dell'infanzia © Artem Podrez/pexels.com

Genova, 26/11/2025.

A Genova prende il via il primo progetto di educazione sessuo-affettiva per i bambini, organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con due centri antiviolenza: Mascherona e Per non subire violenza. Il programma è stato presentato la mattina del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Sono oltre 300 le bambine e i bambini, dai 3 ai 6 anni, coinvolti con le proprie famiglie nel progetto, ancora in fase sperimentale. Si parte da gennaio 2026 con i primi incontri, che vedranno coinvolti i giovanissimi di quattro scuole dell'infanzia di Genova: la Firpo e la Mazzini a Sampierdarena, la Monticelli al Lagaccio e la Santa Sofia nel centro storico.

La sindaca di Genova Silvia Salis si è espressa così durante la presentazione del progetto: «In questo paese è impossibile pensare che non ci sia bisogno di educazione sessuo-affettiva nelle scuole ed è anche impossibile sostenere che debba essere una responsabilità a carico delle famiglie. Dicono che ci sono altri problemi: delegittimare questi temi è una forma di violenza che va combattuta».

«Grazie a questo progetto, centinaia di bambini e bambine inizieranno a prendere familiarità con un argomento di cui si parla sempre troppo poco e lo faranno partendo da scuole dove si intrecciano diverse provenienze culturali - aggiunge la sindaca - Ci assumiamo la responsabilità di avanzare questa proposta alle famiglie e spero che la accettino, perché è un elemento arricchente. Se un bambino a casa vede scene di violenza ed è l’unico modello che ha, la scuola gli insegnerà che l’alternativa esiste. E se un’amministrazione non dà un’alternativa, ha fallito. Se anche solo un bambino o una bambina capirà che la vita può essere diversa da un modello tossico che vive o che ha vissuto, penso che avrà avuto senso fare questo progetto».

«Sono progetti sessuo-affettivi che verranno realizzati in collaborazione, coprogettazione e, ovviamente, con il consenso dei genitori, come tutta la l’offerta formativa e pedagogica per i bambini dell’infanzia - spiega Rita Bruzzone, assessora ai Servizi educativi e Pari opportunità - Le prime scuole comunali che saranno coinvolte in questa fase sperimentale hanno già avviato iniziative di inclusione, intercultura, valorizzazione delle diversità, anche confrontandosi con contesti complessi».

«Il personale dei centri antiviolenza, che ringrazio per aver dato la propria disponibilità, potrà guidare in percorsi mirati di educazione sessuale e affettiva bambine e bambine, in risposta a quelle che sono tutte le manifestazioni di violenza - prosegue l'assessora - È fondamentale partire dal rispetto di se stessi e degli altri, delle proprie e delle altrui libertà, superando le discriminazioni e la mancanza di inclusione. Vorrei puntualizzare che il tema non è sessuale, non è insegnare il sesso ai bambini, ma insegnare ai bambini che esiste il proprio corpo e quello dell'altro, indipendentemente dal genere, e che è possibile dire di no».


Silvia Salis

Di Valerio Minazzi

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