La fragilità della bellezza: Tiziano, Van Dick e altri capolavori restaurati alla Reggia di Venaria

Torino, 27/03/2018.

La fragilità della bellezza è un piccolo viaggio nel patrimonio artistico italiano, una mostra, quella inaugurata alla Reggia di Venaria, che con 212 opere in arrivo da 17 regioni costruisce un tour tra le eccellenze italiane nel campo dell’arte. L’esposizione, aperta fino al 16 settembre, nasce nell’ambito della diciottesima edizione di Restituzioni, programma biennale di Intesa Sanpaolo dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico del gruppo. Quest’anno, la banca si è avvalsa del contributo del Centro di Restauro di Venaria, coinvolgendo 44 enti di tutela sul territorio nazionale e ben 63 proprietari di opere. A loro, poi, i pezzi esposti ritorneranno una volta conclusa l’esposizione di Venaria.

«Questo luogo – ha commentato Carlo Bertelli, che insieme a Giorgio Bonsanti cura il programma Restituzioni – è esso stesso un recupero, ed è un privilegio aver lavorato qui. La mostra, poi, dà al visitatore la sensazione della varietà della vita». «Un onore ospitare questa mostra – ha aggiunto il sindaco di Venaria, Roberto Falcone – che darà un grande slanco alle Residenze Reali. Il legame con il territorio, poi, è molto forte, questo ci rende orgogliosi».

Le anguste e preziose stanze delle Arti sono colme di reperti di ogni tipo. Dai dipinti di Tiziano, Van Dyck, Twombly, alle Pale d’altare, fino ad arrivare a uno straordinario mobile intarsiato. C’è tutto il valore dell’arte italiana, delle eccellenze artigiane e soprattutto, questa è la sensazione che si prova spostandosi da un’opera all’altra, quanto sia ricco il patrimonio del Paese.

«La banca – ha spiegato Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – si è fatta custode di questa eredità. Incuria e tempo minacciano questa bellezza, eppure se i nostri tesori perdessero integrità avremmo un vulnus nella nostra identità». Un intento conservativo, ma anche volto alla valorizzazione del «museo Italia», come ha sottolineato Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di amministrazione della banca».

«Restituire» significa soprattutto rendere accessibili le opere al pubblico, e Intesa Sanpaolo ne possiede, ora circa 20.000, che sono esposte in diversi luoghi d’Italia, oppure in restauro, e talvolta prendono parte a mostre come La fragilità della bellezza. Ma è anche il luogo, la Reggia di Venaria, a dare prestigio a questo piccolo viaggio nell’arte. «Questo è un gioiello – ha sottolineato Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte – che è diventato un patrimonio di tutti. E bisogna investire nel Centro di Restauro, perché ha dimostrato le proprie potenzialità».

Per Venaria è la terza mostra inaugurata quest’anno dopo Sebastião Salgado. Genesi e Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento, un motivo d’orgoglio per la presidente, Paola Zini, e per il direttore, Mario Turetta, che ha annunciato l’imminente inaugurazione di altre due mostre da qui a maggio. «In questi giorni – ha concluso – gli ingressi sono già confortanti».

Orari di La fragilità della bellezza:
da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00.
Sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 18.30.
Lunedì: giorno di chiusura (tranne eventuali giorni festivi).
Le biglietterie e gli ingressi chiudono un’ora prima rispetto agli orari indicati

Biglietti mostra:
intero 10 euro, ridotto 8 euro. Clienti e dipendenti di Intesa Sanpaolo, gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni, titolari di un biglietto di una delle sedi di Gallerie d’Italia emesso nel periodo di durata della mostra. Ridotto tra i 6 e i 21 anni, 6 euro. Universitari under 26: 6 euro. Scuole: 3 euro. Classi minimo di 18 studenti, ingresso gratuito per 2 accompagnatori ogni 27 studenti. Gratuito: minori di 6 anni.

Consultare il sito della Reggia di Venaria per l’elenco completo delle riduzioni e gratuità.

Di Paolo Morelli

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