Genesi: la grande mostra di Sebastião Salgado alla Reggia di Venaria

Torino, 21/03/2018.

Paesaggi incontaminati e per questo fragili, popolazioni che vivono ancora come millenni fa. Ci sono i luoghi più straordinari e inaccessibili negli scatti di Sebastião Salgado, che con la sua mostra Genesi arriva alla Reggia di Venaria Reale dal 22 marzo al 16 settembre. 245 immagini in bianco e nero per un percorso suddiviso in cinque sezioni, frutto di un lavoro lungo dieci anni, iniziato nel 2003.

La mostra è curata da Lélia Wanick Salgado su un progetto di Amazonas Images e Contrasto, grazie anche alla collaborazione tra Civita Mostre e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. L’esposizione si apre davanti al visitatore come un canto d’amore per la terra, ma anche un monito, perché quei luoghi meravigliosi vanno salvati e preservati.

Le cinque sezioni di Genesi ricostruiscono il percorso compiuto da Salgado nelle sue esplorazioni: Pianeta Sud, I santuari della Natura, L’Africa, Il grande Nord e Amazzonia e Pantanàl. Gli scatti, poi, sono stati raccolti in un volume di 520 pagine pubblicato da Taschen.

«Per la prima volta il pubblico – ha commentato Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria Reale – vedrà interamente la Sala dei Piaggio (dove si trova la mostra, ndr), recuperata da circa un anno. Con la mostra dedicata a Steve McCurry abbiamo raggiunto 170.000 visitatori, ora vogliamo superarli». Un obiettivo alla portata di questa mostra, che nel mondo ha già totalizzato più di 5 milioni di visitatori, diventando l’esposizione fotografica più visitata di sempre.

Anche Antonella Bentivoglio D’Afflitto, assessora alla cultura del Comune di Venaria, ha elogiato l’operazione compiuta da Salgado, che «ha saputo esplorare il sublime. Soltanto sapendo aspettare il momento, per coglierlo, è possibile trasmettere un’emozione».

Il messaggio che la mostra intende passare riguarda la conservazione di quei paesaggi e di quei popoli, come sottolineato dalla curatrice della mostra nel suo testo introduttivo. C’è, inoltre, la possibilità di immergersi nel lavoro di un fotografo come Salgado, perché i luoghi, spesso, appaiono talmente inaccessibili che ci si chiede come abbia potuto raggiungerli.

«In Namibia ad esempio – ha raccontato Alberto Rossetti, direttore di Civica Mostre – il fotografo ha percorso 560 km a piedi. Ora sta lavorando a un nuovo progetto in Amazzonia, che potrebbe durare altri 10 anni». «Salgado è partito dalle Galapagos – ha precisato Roberto Koch, presidente di Contrasto – dove ha visitato anche le isole non aperte al pubblico, in alcuni casi spostandosi a nuoto. Genesi è frutto di 28 viaggi. In alcuni luoghi ha affrontato i problemi relativi ai permessi, sottoponendosi anche a lunghe preparazioni».

Tutte le informazioni sugli orari e i biglietti di ingresso sulla pagina dedicata a Genesi del sito della Reggia di Venaria.

Di Paolo Morelli

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