Spettacolo degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

© Annachiara Di Stefano
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DA Venerdì26Aprile2024
A Domenica28Aprile2024

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile 2024 va in scena al Teatro Strehler di Milano (largo Greppi) lo spettacolo spettacolo istituzionale degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri.

Tradizione ormai consolidata, lo spettacolo quest'anno prevede che i giovani danzatori affrontino coreografie molto impegnative, con ben tre nuove entrate nel repertorio della scuola tra l’astrazione di un maestro del neoclassicismo come George Balanchine, il graffio contemporaneo di un artista come William Forsythe e la narratività struggente di un grande autore italiano quale è stato Mario Pistoni.
 
Il programma si apre con la classica presentazione concepita da Frédéric Olivieri sui frizzanti Etudes di Carl Czerny. Un’apertura che torna ogni anno negli spettacoli dell’Accademia per mettere in luce i diversi livelli raggiunti dagli allievi, dal 1° all’8° corso: sul palcoscenico sfilano tutti i 150 allievi della scuola.

Segue New Sleep (Duet) di William Forsythe. È la terza volta che gli allievi della Scuola si misurano con le creazioni del grande coreografo statunitense. Dopo The Vertiginous Thrill of Exactitude e In the Middle, Somewhat Elevated, è ora la volta di un elettrizzante duetto. Un pezzo in cui la cifra decostruzionista di Forsythe emerge con tutta la sua forza grazie a movimenti off balance che sfidano l’equilibrio del corpo e ai ritmi martellanti intrisi di sonorità urbane insistenti della musica di Thom Willems. Costumi essenziali rigorosamente total black. La coreografia è stata ripresa da Noah Gelber. Kathryn Bennetts, al fianco del coreografo dal 1989 al Ballet Frankfurt e già sua partner ai tempi in cui danzavano per lo Stuttgart Ballet, è tornata a seguire gli allievi nella preparazione del pezzo dopo l’esperienza di In the Middle, Somewhat Elevated.

Si prosegue con Allegro brillante di George Balanchine, creato nel 1956 sulle note dell’incompiuto Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore, op. 75 di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Il balletto, riservato a una coppia di danzatori principali a cui si affianca un gruppo di altri otto ballerini, non ha una vera e propria idea narrativa, ma segue il ritmo vivace della partitura. La danza assume un carattere particolarmente energico e vigoroso. Con questo titolo si arricchisce il repertorio della Scuola scaligera che già può vantare altri capolavori di Balanchine come Theme and Variations, Serenade, Tarantella, Who cares? e, ancora una volta, a riprendere il balletto è stata chiamata Patricia Neary, solista del New York City Ballet, direttore di grandi compagnie e ambasciatrice dello stile balanchiniano nel mondo. 

Lo spettacolo termina con un estratto dal balletto La strada di Mario Pistoni, su musiche di Nino Rota. Nel programma di sala che accompagnava la prima esecuzione al Teatro alla Scala nel 1966, in cui Carla Fracci interpretava Gelsomina, Aldo Santambrogio Zampanò e lo stesso Pistoni il Matto, il coreografo descriveva chiaramente la grande fascinazione che aveva esercitato su di lui la possibilità di tradurre in movimenti coreografici il soggetto del film di Fellini. Il balletto ha conosciuto nel tempo una significativa fortuna e ha visto succedersi nel ruolo di Gelsomina interpreti mirabili come Oriella Dorella e Alessandra Ferri. Guido Pistoni, nipote del maestro romano, che dopo la morte dello zio ha curato in diverse occasioni la ripresa del balletto, ha seguito gli allievi dell’Accademia nella preparazione. 

Orari: venerdì alle 20.30; sabato alle 15.00 e alle 19.30; domenica alle 16.00 e alle 20.30. Biglietti: platea 33 euro (ridotto 21 euro), balconata 26 euro (ridotto 18 euro). Per info 02 21126116.

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