MiTo settembre musica 2019: concerti, biglietti e programma

Giulio Favotto

Torino, 03/09/2019.

Viaggiare con la musica nello spazio per scoprire luoghi, tradizioni e linguaggi che hanno segnato le diverse culture del mondo. È Geografie il tema dell’edizione 2019 del Festival MITO SettembreMusica, che per il tredicesimo anno unisce Milano e Torino. Nella società globale di oggi, che ha annullato confini e favorito la mobilità, le categorie tradizionali di identità culturale e appartenenza geografica si sono trasformate in valori fluidi in costante ridefinizione.

«La parola “festival” richiama la periodicità festosa e popolare di una manifestazione che abbraccia idealmente una comunità con proposte che parlano a tutti oltre le frontiere linguistiche, culturali e geografiche – dichiarano i Sindaci di Milano e Torino Giuseppe Sala e Chiara Appendino – ed è bello che dopo l’estate a ritornare, puntuale, sia MITO SettembreMusica, che nella risposta del pubblico si conferma ogni anno ricco di stimoli e accattivante».

Ecco quindi che il festival – in programma dal 3 al 19 settembre (i biglietti per MiTo Settembre Musica sono disponibili online– diventa un’occasione per esplorare il repertorio delle diverse scuole nazionali che hanno segnato la storia della musica, accanto alla produzione contemporanea di compositori figli del nuovo nomadismo transnazionale. Un cartellone dal tema attualissimo che indaga territori fisici – dall’Europa alle Americhe fino ai paesi del Sol Levante – ma anche luoghi immaginari, in cui la musica costruisce una connessione indelebile fra paesaggi simbolici, emozioni, spazi di vita e di memoria. Ancora una volta dunque, con la presidenza di Anna Gastel e la direzione artistica di Nicola Campogrande, le due principali città dell’Italia settentrionale declinano la cultura musicale facendone un bene comune.

128 appuntamenti – tra Milano e Torino – tutti con programmi appositamente ideati e proposti da alcuni tra i più importanti musicisti internazionali, alternati alle forze musicali milanesi e torinesi di maggior prestigio. Ampiamente apprezzate negli anni scorsi, sono confermate le introduzioni all’ascolto – affidate a Gaia Varon e Luigi Marzola a Milano e a Stefano Catucci e Carlo Pavese a Torino – per offrire al pubblico una comprensione più approfondita.

La serata d’apertura del Festival, martedì 3 settembre al Teatro alla Scala di Milano mercoledì 4 settembre al Teatro Regio di Torino, è affidata alla Israel Philharmonic Orchestra guidata dal suo direttore principale Zubin Mehta, con Martha Argerich al pianoforte. Il concerto, intitolato Mondi, introduce il tema della rassegna mettendo a confronto universi sonori differenti: il Secondo Concerto per pianoforte di Beethoven – che si presenta con la propria architettura monolitica, seguita con una logica serrata – e la Symphonie fantastique di Berlioz – che nasconde invece, dietro al gesto del compositore, una vicenda autobiografica.

Il programma del Festival abbraccia anche quest’anno un arco temporale molto ampio: da Palestrina a Bach, da Händel a Beethoven e Brahms, fino al Novecento di Gershwin e Bernstein, per arrivare ad oggi, con brani di 127 compositori viventi, fra cui Steve Reich, James MacMillan, Geoffrey King, Chick Corea, Pascal Proust, Gavin Bryars, Caroline Shaw, Rolf Martinsson e Julia Wolfe. Molte le prime esecuzioni assolute, europee e italiane, fra cui spiccano Perpetulum di Philip Glassco-commissionato da MITO per il Third Coast Percussion; l’Ouverture en forme d’étoiles per orchestra di Régis Campo; il Path of Miracles di Joby Talbot, dedicato al Cammino di Santiago di Compostela e affidato ai cantori di Tenebrae diretti da Nigel Short; il brano Jook-urr-pa, composto e eseguito dal violoncellista Giovanni Sollima. Ad esse si aggiungono quelle di brani di Qigang Chen, Chris Rogerson, Jennifer Higdon, Giulio Castagnoli (con una commissione del Festival), Tatev Amiryan, Tomislav Šaban, David Skidmore, Devonté Hynes, Raffaele Cifani, Lorenzo Fattambrini, Fela Sowande e Samuel Akpabot.

Fra gli ospiti di MITO spicca la presenza di grandi stelle del pianoforte come Martha Argerich, le sorelle Katia Marielle LabèqueAlexander RomanovskyOlli Mustonen Alessandro Taverna. Oltre a loro sono protagonisti solisti di prestigio quali i violoncellisti Giovanni SollimaMario Brunello Daniel Müller-Schott, il violista Nils Mönkemeyer, il chitarrista Sean Shibe, la trombettista Tine Thing Helseth e il Third Coast Percussion. Infine, spazio alle grandi voci con i soprani Rachel Harnisch Zuzana Marková, il baritono Roberto De Candia, il controtenore Antonio Giovannini e i sedici cantori di Tenebrae.

Come in passato, la programmazione destinata ai bambini e ai ragazzi continua a proporre, nei fine settimana, occasioni per scoprire modi poco consueti di fare musica e teatro musicale. Si susseguono, quindi: lo spettacolo proveniente dall’Olanda, Violoncelli guerrieri, in cui i componenti del Cello Octet Amsterdam, armati solo dei loro strumenti, vanno in battaglia suonando Ligeti, Bartók e Glass; il lavoro commissionato da MITO, I canti dell’albero, storia di due ragazzini che si perdono in un bosco e si ritrovano grazie alla musica di Ravel; il debutto europeo della produzione giapponese Una bella città, viaggio musicale e pittorico in città che possono trovarsi in ogni parte del mondo, ideato e diretto da Dario Moretti con le musiche di Makoto Nomura e Kumiko Yabu. Spettacoli selezionati con lo scopo di far vivere l’esperienza musicale in modo appassionante e sorprendente, evitando forme di didascalismo o di didattica sotterranea.

Fra gli appuntamenti più attesi di MITO, sabato 7 settembre a Torino c’è il Giorno dei cori. Cantare in coro fa bene al cuore e alla mente – come ama ripetere il direttore artistico Nicola Campogrande – e la proposta si delinea di anno in anno con novità legate ai programmi e ai partecipanti. Nel 2019 i cori sono quindici, non solo italiani e distribuiti in dieci concerti. Tante le formazioni coinvolte, a cominciare dal Coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano Dell’Oste e affiancato dal violoncellista Mario Brunello. Tutte le voci si riuniranno poi a fine giornata per cantare insieme al pubblico e al Coro Giovanile Italiano guidato da Michael Gohl in MITO Open Singing. Il direttore che nel 2016 fece conoscere il piacere di cantare tutti insieme proporrà, accanto a grandi classici, pezzi più popolari e accessibili anche ai neofiti, come le versioni corali in prima assoluta delle canzoni Che sarà di Fontana/Migliacci/Pes e La terra dei cachi di Elio e le Storie Tese.

Soltanto torinese – oltre alle serate di Torinodanza Festival – è il concerto Douce France, con il Coro e l’Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia diretti da Claudio Fenoglio e la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Torino e di Francesco Cavaliere all’organo. Un viaggio alla scoperta di alcune delle più affascinanti pagine corali nate in Francia fra Otto e Novecento.

Il Festival si chiuderà a Torino (Auditorium Rai) il 19 settembre con il concerto intitolato Isole gioiose, eseguito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da John Axelrod. Un’esplorazione di territori felici che si apre con L’isle joyeuse di Debussy, ispirata a un quadro di Watteau che descrive giovani in partenza per l’isola dell’amore, proposta nell’orchestrazione di Bernardino Molinari approvata dall’autore; prosegue con un brano di rara dolcezza su una celebre melodia cinese come Joie éternelle di Qigang Chen, presentato in prima italiana con la partecipazione della trombettista Tine Thing Helseth; si chiude con la Quarta Sinfonia di Mahler, il cui Lied finale “La vita celestiale” è affidato al soprano Rachel Harnisch.

prezzi dei biglietti per MiTo Settembre Musica restano particolarmente accessibili. I concerti pomeridiani e gli spettacoli per bambini sono proposti a 5 euro. I biglietti per i concerti serali vanno da 10 a 30 euro (ma chi è nato dal 2005 paga solo 5 euro), mentre quelli per i concerti serali diffusi nel territorio metropolitano costano 3 euro.

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