Il Primo Maggio 2025 a Torino sarà all’insegna del cambiamento. Quest'anno il tradizionale corteo dei lavoratori, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, modificherà il suo itinerario a causa dei cantieri in corso su via Roma per la pedonalizzazione. La manifestazione partirà come di consueto da piazza Vittorio Veneto alle 9.30, per poi sfilare lungo via Po e via Pietro Micca, sfiorando piazza Castello e concludendosi in piazza Solferino, dove si terrà l'intervento ufficiale del segretario generale della Cgil Torino, Federico Bellono.
Nonostante i cambi di percorso, il significato del Primo Maggio resta immutato. «Sarà un Primo Maggio di festa ma anche di lotta», ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo, ricordando le tensioni che hanno caratterizzato la fiaccolata del 25 aprile. L'obiettivo delle organizzazioni sindacali è garantire una manifestazione partecipata e pacifica. «Torino non è la capitale degli scontri, ma dei problemi sociali», ha sottolineato Bellono, invitando tutti al rispetto reciproco.
Tuttavia, alcuni collettivi autonomi e antagonisti hanno già annunciato nuove azioni, riproponendo performance simili a quelle del 24 aprile. «Ci auguriamo che tanti cittadini scelgano di partecipare al corteo e che eventuali contestazioni avvengano nel rispetto delle regole», ha commentato la vicesindaca Michela Favaro.
Il tema centrale di quest’anno sarà la sicurezza sul lavoro, con lo slogan "Uniti per un lavoro sicuro". Un tema urgente: nei primi due mesi del 2025, infatti, le morti bianche in Italia sono aumentate del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, passando da 119 a 138. Anche gli infortuni sono cresciuti, toccando quota 43.000. A Torino la situazione è aggravata dalla carenza di ispettori del lavoro: ne servirebbero almeno 50, ma al momento se ne contano meno della metà, come evidenziato da Giuseppe Filippone, segretario generale della Cisl Torino-Canavese.
Accanto alla questione della sicurezza, emergono anche le difficoltà del sistema economico locale. Le crisi aziendali, il calo delle imprese attive e il problema occupazionale restano questioni aperte. Secondo Gianni Cortese, segretario della Uil Torino e Piemonte, la città registra ancora un saldo negativo di circa 60.000 posti di lavoro rispetto al periodo pre-crisi del 2008, con il tasso di disoccupazione giovanile più alto del Nord Italia e un ricorso crescente alla cassa integrazione.
Infine, forte è l’appello all'Unione Europea per accedere ai fondi del programma Sure, al fine di sostenere l'occupazione e la ripartenza economica. Una giornata, dunque, che unisce festa, riflessione e richieste concrete per il futuro di Torino.