Riapre la Pinacoteca di Brera: addio biglietti, inizia l'era della card nominale

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Milano, 03/05/2021.

La Pinacoteca di Brera riapre al pubblico di milanesi e turisti a partire da martedì 4 maggio 2021. Dall’inizio della pandemia, nel rispetto delle disposizioni ministeriali, il museo è stato costretto a chiudere in tre occasioni (marzo 2020, novembre 2020, febbraio 2021): un distacco ogni volta difficile senza che sia mai stato interrotto il dialogo con i visitatori, grazie a una potenziata proposta on line e alla innovazione rappresentata da Brera Plus+ e dai suoi contenuti esclusivi e originali.

L'ingresso torna a essere a pagamento, dopo che da giugno 2020 a oggi, come segno di riconoscenza e solidarietà verso la città, la Pinacoteca di Brera si era offerta al pubblico gratuitamente. L’Associazione Temporanea di Imprese, che da martedì 4 maggio affianca la Pinacoteca (e ha riassorbito il personale di biglietteria in servizio a Brera grazie alla clausola sociale voluta dal museo) è composta da alcune delle più importanti realtà imprenditoriali attive da anni nel settore: Opera Laboratori Fiorentini, Civita Mostre e Musei, TicketOne Sistemi Culturali e Marsilio Editori.

Una novità che segna una rivoluzione nella fruizione del museo: quello che si acquista non è più un anonimo biglietto, ma la tessera nominale BreraCard che dà diritto a visitare le sale del museo fisico e ad accedere per un anno alle stanze del museo virtuale, Brera Plus+. Inoltre sarà possibile acquistare a costo zero la temporary card degli Amici di Brera e ritornare al museo gratuitamente un numero illimitato di volte per tre mesi. Un’offerta ampliata che non prevede alcun ritocco delle tariffe, rimaste quelle pre-Covid: il costo della BreraCard è di15 euro (ridotto 13 euro; ridotto speciale 2 euro per ragazzi dai 18 ai 25 anni e 1 euro il martedì e il mercoledì per gli over 65; ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino a 18 anni, con obbligo di essere accompagati da un adulto per i minori di 12 anni). La prenotazione on line è obbligatoria.

La Pinacoteca in questo modo non intende più rivolgersi a semplici visitatori, spesso collegati a un modello di visita mordi e fuggi, ma vuole accogliere dei soci che con Brera condividono visioni, progetti, ricordi. Un processo che realizza pienamente l’idea del ruolo sociale svolto per la propria comunità dalla Pinacoteca: ovvero un museo lontano da un turismo di massa (già prima della pandemia), in ogni caso ormai tramontato, e interessato piuttosto a suscitare un senso di condivisione e di appartenenza.

«Con questa nuova riapertura, dopo lunghi mesi, facciamo un altro passo verso la normalità. Ma non verso la normalità di prima, ma una normalità post-Covid che prevede nuovi modi di agire, interagire, lavorare e pensare», dichiara James M. Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense: «il biglietto in questa visione appartiene al passato, così come il visitatore. Nel mondo post-Covid, senza voler ricreare una dipendenza fragile dal turismo di massa, il nostro impegno è nei confronti della comunità: il biglietto diventa una tessera e il visitatore un socio che fa parte della comunità braidense. Il museo si trasforma, come voleva Franco Russoli in un luogo d’impegno, che affianca il cittadino dalla nascita alla morte. Così esprimiamo la nostra doppia missione: Brera nel cuore della città, l’utente al centro di Brera».

Anche le sale espositive riservano novità, con la possibilità di ammirare in presenza le Fantasie di Mario Mafai, già raccontate on line nei mesi di chiusura. Riaprono infine il Caffè Fernanda e la Bottega Brera, il bookshop della Pinacoteca (chiuso da più di un anno) che nei prossimi mesi sarà completamente rinnovato.

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