Sergio Escobar, la lettera di dimissioni: addio al Piccolo Teatro di Milano dopo 22 anni

Virginia Bettoja
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Milano, 29/06/2020.

Sergio Escobar ha rassegnato le dimissioni da direttore della Fondazione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa. La decisione è stata ufficializzata domenica 28 giugno 2020 con una lettera al ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. Le dimissioni di Escobar, dopo 22 anni alla guida del Piccolo Teatro di Milano, sono effettive a partire da venerdì 31 luglio 2020.

«Per quasi 22 anni», scrive Escobar, «dalla morte di Giorgio Strehler, ho avuto l’onore di dirigere il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, avendo al mio fianco grandi artisti, grandi registi, per 15 anni Luca Ronconi che volli come direttore artistico dall’inizio del mio mandato, sino alla sua morte. Moltissimi i giovani attori anche formatisi nella nostra scuola, sotto la guida di grandi maestri, moltissimi gli artisti internazionali che hanno scelto l’eccellenza, costruita nella storia e nel fare quotidiano del palcoscenico del Piccolo, di firmare regie, spesso per la prima volta con attori italiani, che hanno segnato un nuovo, rinnovato, posizionamento del teatro. Radicato a Milano ed affermatosi in Europa e nel Mondo».

«I numeri, non solo di botteghino, ma di significativa creazione di nuovo pubblico, - circa 300 mila spettatori a stagione, con quasi la metà degli spettatori con meno di 26 anni, con oltre 24 mila abbonati -, non segnano solo un traguardo che ha trovato risonanza sui media anche internazionali (divenuto famoso il titolo di un quotidiano sportivo: Il Piccolo ha più abbonati del Milan!). Sono risultati che reinterpretano profondamente la funzione del Primo Teatro Pubblico, nato nell’immediato dopoguerra. Un passaggio fondamentale in questo percorso», prosegue Escobar ringraziando Franceschini, «è stato senz’altro il riconoscimento dell’autonomia e della riconfermata funzione internazionale del Piccolo Teatro che dobbiamo, con gratitudine, a te. Il senso dell’autonomia, nelle intenzioni - e penso nella realizzazione - era ed è rafforzare le maggiori responsabilità del Piccolo, non già attribuire alcun privilegio astratto, responsabilità riconosciuta e ancor più stimolata dal provvedimento. Di questo io, tutto il Consiglio di Amministrazione, tutto il Piccolo Teatro, tutti i suoi artisti, tutti i suoi cittadini-spettatori, i suoi lavoratori, ti siamo grati».

«È con questo spirito, che oso definire di servizio, che mi accingo a sottoporti, dopo 22 anni di appassionante ed appassionato lavoro, le mie dimissioni da direttore del Teatro, a far data dal prossimo 31 luglio 2020», conclude Escobar. «Sono certo che in questo arco di tempo sarà individuato e nominato un nuovo direttore che saprà proseguire nella continuità di responsabilità e di rinnovamento di scelte il ruolo del Piccolo Teatro. Voglio assicurarti che, a nomina avvenuta, il nuovo direttore potrà contare sulla mia piena, leale e volontaria disponibilità per garantire il miglior passaggio di consegne nel segno del primato e del rispetto delle Istituzioni, quale il Piccolo è e sarà sempre, che va oltre alle stesse persone cui ne viene affidata la guida».

Con questa lettera Escobar ha comunicato le sue dimissioni. «Ringrazio Sergio Escobar per l’importante lavoro fatto in questi anni», comunica in una nota il ministro Franceschini: «il Piccolo Teatro di Milano è un’eccellenza italiana, un punto di riferimento della produzione teatrale europea, una realtà vivace e molto attenta alle nuove generazioni che negli anni ha saputo accentuare la propria dimensione internazionale e interdisciplinare. Tutto questo è stato possibile grazie al sapiente lavoro di Sergio Escobar che lo ha guidato con passione e autorevolezza negli ultimi 22 anni ottenendo risultati importanti dal punto di vista artistico, di pubblico ed economico. Grazie al suo impegno, il teatro ha visto una costante crescita, ha formato centinaia di nuovi artisti ed è divenuto un punto di riferimento per l’intera società realizzando quell’obiettivo di teatro come servizio pubblico che i fondatori avevano immaginato nell’immediato dopoguerra per il Piccolo».

Tra le reazioni a caldo alle dimissioni di Escobar non poteva mancare quella del sindaco di Milano Beppe Sala. «Sergio Escobar ha segnato con il suo lavoro e la sua presenza la seconda fase storica del Piccolo Teatro, mantenendo una profonda lealtà alla missione originale designata dai fondatori Strehler e Grassi di un teatro d'arte per tutti, e innovando profondamente la dimensione progettuale e produttiva del teatro», ha commentato Sala. «I successi degli spettacoli, dei quali moltissimi legati al magistero di Luca Ronconi, chiamato proprio da Escobar alla guida artistica del teatro, e gli importantissimi conseguimenti gestionali ed economici, ottenuti grazie alle proprie capacità organizzative, hanno permesso al Piccolo Teatro di ottenere il riconoscimento di autonomia quale Teatro d'Europa per il nostro paese, traguardo che ha sancito l'assoluta unicità dell'esperienza del Piccolo».

«In tutti questi anni Sergio Escobar non ha fatto mai mancare una costante cura di ogni aspetto della complessa vita di un teatro, riuscendo a gestire saldamente anche questa difficilissima fase della chiusura per l'emergenza sanitaria», prosegue il sindaco di Milano: «il Piccolo Teatro ha sempre saputo parlare a Milano e al mondo intero, coniugando la propria vocazione di palcoscenico internazionale con quella di vera e propria assemblea cittadina; con senso di responsabilità per questa storia e questa tradizione, sono certo che verrà individuato, dal CdA di concerto con i soci del teatro, il modello di gestione e la figura più adatta a raccogliere e proseguire il lavoro di Escobar, a cui va espressa la più profonda gratitudine per tutto ciò che ha saputo dare al teatro della nostra città».

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