Coronavirus: scuole chiuse, ristoranti aperti. Cosa si può fare (e cosa no) a Milano e in Lombardia nei giorni dell'emergenza

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Milano, 05/03/2020.

C'era grande attesa, giovedì 5 marzo, per l'annuncio da parte del Governo delle nuove misure riguardanti il contrasto e il contenimento del diffondersi del Coronavirus: i provvedimenti questa volta riguardano non solo una specifica area geografica, ma l'intero territorio nazionale. La notizia che in particolare aspettavano bambini e genitori era quella sulla proroga della chiusura delle scuole (confermata fino a domenica 15 marzo 2020), ma il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte parla anche di eventi culturali (dai concerti agli spettacoli nei teatri), manifestazioni sportive, smart working.

Il decreto anti Coronavirus di giovedì 5 marzo riguarda ovviamente anche Milano e la Lombardia, regione in cui venerdì 21 febbraio si è aperto il primo focolaio italiano. Milano sembra irriconoscibile, rispetto alla città vivace e frenetica che tutti conoscevano e l'intera regione sta facendo i conti con un'emergenza senza precedenti. Ma è davvero il caso di allarmarsi? Il nostro consiglio è quello di cercare di vivere il più normalmente possibile, attenendosi però in ogni caso alle indicazioni governative (e ci mancherebbe altro) e al buon senso in materia di igiene: il Coronavirus sta causando serie ripercussioni sulla vita economica, sociale e culturale di Milano e del resto della Lombardia con migliaia di eventi annullati o posticipati (emblematico il rinvio a nuove date del Salone del Mobile 2020), ma Milano, la Lombardia e l'Italia tutta sapranno certamente rialzarsi.

Ma quali luoghi sono aperti e quali no? Gli eventi sono tutti cancellati? E fino a quando? Ecco un riassunto delle principali disposizioni del decreto di giovedì 5 marzo, valide fino a venerdì 3 aprile 2020 (ad eccezione della riapertura delle scuole che, ricordiamo, al momento è prevista per lunedì 15 marzo).

Concerti e teatro, mostre e musei: cosa è aperto e cosa no

Fino a venerdì 3 aprile 2020 sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura (chiusi quindi anche le sale da concerto, le discoteche, i cinema e i teatri) in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Teoricamente, dunque, i teatri e i cinema che possono garantire il metro di distanza tra uno spettatore e l'altro potrebbero comunque non rinunciare a restare aperti, naturalmente mantenendo la distanza di sicurezza anche fuori dalla sala (in biglietteria e negli spazi comuni) e installando le opportune misure igienizzanti (come la distribuzione di liquido disinfettante): è evidente però che si tratta di una misura di difficile attuazione.

Sospesi anche eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina (sono consentite, comunque, gare e partite all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico); lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire la distanza di un metro tra una persona e l'altra.

Musei e mostre: apertura sì, ma con ingressi contingentati

Musei e mostre sono aperti al pubblico con accesso contingentato, ovvero l'accesso alle sale espositive è limitato in base alla capienza. Tutti i visitatori sono invitati a tenere una distanza di almeno un metro dagli altri, sia davanti alla biglietteria sia durante tutto il percorso espositivo, sia all'interno degli eventuali bookshop e in tutti i luoghi dei musei.

Qui la lista delle mostre in corso a Milano e dintorni che si possono visitare durante i giorni di emergenza Coronavirus.

Ristoranti e locali aperti, ma...

Bar e ristoranti (ad eccezione di quelli nella zona rossa del lodigiano) sono regolarmente aperti: dopo i primi giorni di emergenza Coronavirus in cui le disposizioni prevedevano la chiusura di bar e locali in orario 18.00-06.00, da mercoledì 26 febbraio bar e pub di Milano e della Lombardia sono aperti anche oltre le ore 18.00.

L'unica limitazione riguarda il servizio, che deve essere esclusivamente al tavolo, nei pub come nei ristoranti: vietati dunque gli assembramenti al bancone e i gruppi di persone in piedi. Ogni bar o ristorante può fare entrare un numero di persone non superiore a quello dei coperti.

Scuole chiuse e lezioni a distanza

Da giovedì 5 a domenica 15 marzo, scuole chiuse in tutta Italia: per Milano e la Lombardia si tratta della terza settimana consecutiva di stop alle lezioni. Sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, ivi inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa.

Annullati anche i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole e nelle Università, le lezioni possono essere svolge con modalità di didattica a distanza. Le eventuali lezioni a distanza vengono organizzate dai singoli istituti. Qui un po' di idee su dove portare i bambini a Milano nei giorni del Coronavirus.

E le chiese? La Conferenza Episcopale Lombarda ha rinnovato le disposizioni relative a celebrazioni, luoghi di culto e oratori: le celebrazioni con la presenza di fedeli sono sospese dall’8 marzo fino a nuova comunicazione, le chiese rimarranno aperte per la preghiera individuale e per l’incontro personale con i sacerdoti, si invita alla preghiera in famiglia e si dispone, analogamente a quanto avviene per le scuole, la chiusura degli oratori e delle relative attività educative fino a domenica 15 marzo.

Ritorno a scuola il 16 marzo: e il certificato medico?

Salvo ulteriori proroghe, il ritorno a scuola è fissato per lunedì 16 marzo. La riammissione nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva di durata superiore a 5 giorni può avvenire unicamente dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti.

Coronavirus: come comportarsi all'ospedale e al pronto soccorso

Agli accompagnatori dei pazienti è vietato permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso; l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite e strutture residenziali per anziani (autosufficienti e non) è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria delle strutture, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Il personale sanitario si deve attenere alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e deve applicare le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della Salute.

Smart working: si può lavorare da casa?

La modalità di lavoro agile può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza Coronavirus, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali previsti.

Cosa fare se si è stati in zone a rischio?

Chiunque, a partire da venerdì 21 febbraio 2020, sia rientrato in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato e abbia sostato nei comuni lombardi di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, MaleoSan FioranoSomagliaTerranova dei Passerini e, in Veneto, in quello di Vo' Euganeo, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta.

Come contattare i servizi di sanità pubblica? Si può telefonare al numero unico dell’emergenza 112 o il 1500 per richieste di informazioni: solo se si ritiene di avere dei sintomi del Coronavirus, bisogna telefonare al numero verde 800 894 545 appositamente creato dalla Regione Lombardia.

Le regole per difendersi dal Coronavirus

Come detto a inizio articolo, il buon senso in tema di igiene è quanto mai fondamentale. Per questo motivo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri per contenere il diffondersi del Coronavirus si conclude con una serie di consigli utili che non è mai superfluo ripetere. Ecco l'elenco delle misure che ognuno è invitato a seguire fino a cessata emergenza.

  • lavarsi spesso le mani (tutti i locali pubblici, le palestre, i supermercati, le farmacie e gli altri luoghi di aggregazione sono invitati a mettere a disposizione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani)
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • evitare abbracci e strette di mano
  • mantenere, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro
  • coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
  •  evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie (in assenza di fazzoletto, utilizzare la piega del gomito)
  • evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva
  • non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  • non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  • pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  • usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate
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