Aldo Cazzullo presenta il suo ultimo libro Craxi: l'ultimo vero politico

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Lunedì20Gennaio2025
Evento terminato

Lunedì 20 gennaio 2025, alle ore 18.30, la libreria Mondadori Duomo di Milano, in piazza Duomo angolo via Mazzini, ospita Aldo Cazzullo, che presenta il suo ultimo libro Craxi: l'ultimo vero politico; intervengono con l'autore Fabrizio Cicchitto, Vittorio Feltri e Peter Gomez, coordina Elvira Serra. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti; ulteriori informazioni via email.

Aldo Cazzullo atterra a Tunisi a fine ottobre del 1999. In Italia è appena arrivata la notizia del ricovero di Bettino Craxi. Il leader socialista, dal 1994 ad Hammamet per sfuggire a Mani Pulite e all'arresto, sarebbe morto pochi mesi dopo. Parte dalla fine, da questi ricordi personali vissuti sul campo del giornalismo - la malattia di Craxi, il disperato intervento chirurgico, la morte, il funerale -, il racconto dell'uomo e del politico che più di ogni altro ha rappresentato la modernizzazione dell'Italia repubblicana e la caduta del sistema dei partiti.

Un ritratto in chiaroscuro. Un profilo biografico impreziosito da aneddoti personali e da un apparato fotografico unico, che punta a ricostruire la storia del giovane militante, l'ascesa al potere del segretario socialista, i rapporti con i leader nazionali e internazionali del suo tempo, dando conto della dimensione umana e intima del politico che fu Craxi anche nei mesi concitati dell'epilogo della sua parabola, senza nascondere gli errori e le responsabilità. Fino a tracciare un'analisi della sua eredità, quel nodo mai sciolto della fine della Prima Repubblica che forse trova proprio in Bettino la sua plastica rappresentazione: uomo di potere osannato e odiato, capro espiatorio della stagione del malaffare, esiliato illustre per alcuni, latitante per altri (e per la giustizia italiana).

L'ultimo vero politico, scrive Cazzullo a 25 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, con una formula su cui non si riesce a porre un solo accento: è stato l'ultimo uomo di Stato italiano dotato di spessore e di visione; ma ha pagato un prezzo altissimo alla sua spregiudicatezza. Ingombrante financo sul piano fisico, è diventato il bersaglio grosso: da statista a Cinghialone. Un simbolo della Prima Repubblica, che ha avuto - come ha riconosciuto il suo nemico della vita, Eugenio Scalfari - «la grandezza della fine».

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