Venerdì 18 novembre 2022 alle ore 18.30 presso la Sala Buzzati di Milano, nell'ambito del programma di BookCity Milano 2022, si svolge l'incontro con Aldo Cazzullo, che presenta il suo libro Mussolini il capobanda: perché dovremmo vergognarci del fascismo, con letture di Simone Tangolo.
Di Benito Mussolini la maggioranza degli italiani si è fatta un'idea sbagliata: uno statista che fino al 1938 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l'alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda invece che prima del 1938 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza - non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici - facendo centinaia di vittime. Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia (40 mila morti tra i civili), in Etiopia (dall'iprite al massacro dei monaci cristiani), in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali. Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino.
La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull'altro e di una razza sull'altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l'antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.
L'evento è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, previa iscrizione on line. Ulteriori informazioni via email.