Città sola è un libro di Olivia Laing, pubblicato nel 2016 (The Lonely City: Adventures in the Art of Being Alone) e in Italia, nel 2018, dal Saggiatore: una visionaria mappa per immagini del labirinto dell'alienazione, un flusso narrativo che corre per le strade di New York. Ma Città sola, nella stagione 2022/2023 del Piccolo Teatro di Milano, diventa anche, grazie a un’idea di lacasadargilla, un podcast, un prologo dal vivo, un paesaggio sonoro metropolitano, una mappa virtuale, che si srotola, in tutti i weekend dal 19 novembre 2022 al 28 maggio 2023.
Il primo appuntamento è sabato 19 novembre 2022, alle ore 13.30, nello spazio conferenze del Chiostro Nina Vinchi di via Rovello ed è preceduto, a partire dalle ore 12.00, da un incontro con l’autrice, nell’ambito di BookCity Milano 2022, dal titolo Il corpo è potere, il corpo è libertà. Intervengono Olivia Laing, Lisa Ferlazzo Natoli, Maddalena Parise e Alessandro Ferroni (lacasadargilla); modera Jonathan Bazzi.
L'iniziativa prosegue ogni sabato e domenica alle ore 10.30 fino al 28 maggio 2023: riduzione e drammaturgia sono di Fabrizio Sinisi, mentre i paesaggi sonori e la regia del podcast sono firmati Alessandro Ferroni. Il testo introduttivo interpretato dal vivo, Camminare, vedere, essere visti di Fabrizio Sinisi, è letto a turno da Lorenzo Frediani, Leda Kreider e Petra Valentini; le voci del podcast sono invece quelle di Lisa Ferlazzo Natoli, Tania Garribba e Emiliano Masala.
Olivia Laing cammina per le strade di New York e ne disegna una mappa peculiare e affettiva, come una cartografia tracciata lungo l’abisso dell’isolamento. New York diventa grazie a Laing tutte le città che abbiamo attraversato e racconta in maniera particolarissima una solitudine che può essere solo urbana. Città sola è un libro formidabile che attraversa la solitudine fino e oltre il nostro presente; articolato in sette capitoli per sette inquilini speciali, sette artisti che hanno popolato la città sola di Olivia Laing, una vera e propria città a sé stante che, in fondo, è un posto molto affollato.
Si comincia con i quadri-acquario di Edward Hopper, per proseguire con Andy Warhol che terrorizzato dal contatto fisico esce solo con un’armatura di videocamere e registratori o con David Wojnarowicz attivista, scrittore e fotografo che si scherma con la maschera di Rimbaud, fino ad arrivare a Zoe Leonard e ai suoi 302 frutti essiccati e ricuciti per riparare la propria frantumazione dovuta al lutto e alla solitudine.
Attraverso l’uso del cellulare, si può ascoltare la riduzione del testo di Olivia Laing registrato e sonorizzato appositamente per questo progetto a cielo aperto - come un’intrusione narrativa mentre si cammina per la città di Milano - ed essere così in qualche modo costreti a mutare il passo e lo sguardo in relazione al paesaggio urbano, alla propria solitudine e all’opera d’arte come resistenza e testimonianza. Una performance urbana, un progetto metropolitano, che accompagna lo spettatore attraverso alcuni luoghi della città.