Riaprono le piste da sci in Lombardia. «Anche i ristoranti aperti di sera in montagna»: il monito di Confcommercio

Milano, 09/02/2021.

«Bene la riapertura degli impianti, ma la sfida della ripartenza ha bisogno di coordinamento e certezze, altrimenti ripartire per molti potrebbe essere difficile»: questo il monito di Confcommercio Lombardia in vista della riapertura degli impianti nelle stazioni sciistiche, previsto per il 15 febbraio 2021.

«Quando parliamo di montagna è opportuno ricordare che ci riferiamo a realtà molto particolari: si tratta di veri e propri cluster di imprese (dagli alberghi ai ristoranti, dalle scuole di sci alla logistica e alle attività commerciali) fortemente interconnesse e altamente specializzate che, per funzionare, hanno bisogno di un sistema che si rimetta in moto tutto insieme», prosegue Confcommercio Lombardia: «ricordiamo che l’economia della montagna, in Lombardia, vale oltre 500 milioni di euro ogni anno e che, in una stagione normale, vede oltre 2 milioni e 500 mila presenze con ricadute importanti anche sul turismo delle città». Qui la top 10 delle piste da sci in Lombardia.

Tra i nodi da sciogliere c’è quello legato alla apertura serale dei ristoranti, per questo Confcommercio Lombardia sostiene le richieste degli assessori regionali Guidesi, Magoni e Sertori sulla possibilità di accogliere i clienti degli alberghi nei ristoranti nelle vicinanze delle strutture ricettive: «al centro deve esserci sempre l’attenzione ai clienti che, altrimenti, si ritroverebbero senza un servizio essenziale e allo stesso tempo tanti alberghi privi di ristorante si vedrebbero tagliati fuori da ogni possibilità di riaprire».

«Senza ristorazione serale si favorirà soltanto un turismo mordi e fuggi», osserva ancora Confcommercio Lombardia: «non è realistico e non è pensabile che si sia incentivati a passare un fine settimana in montagna se non si sa dove cenare o si è costretti a farlo restando chiusi in camera. Per noi la prospettiva resta quella della ristorazione, per tutti, aperta fino alle 22.00, ma per le attività della montagna, dove tutto si tiene, diventa un tema ancora più delicato. L’economia della montagna è estremamente complessa e, allo stesso tempo, è stata tra le più colpite da un anno di pandemia: l’attenzione dev’essere massima per offrire prospettive e, soprattutto, certezze a migliaia di imprese che, nel rispetto delle norme di sicurezza, aspettano finalmente di ripartire».

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