Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk © Brescia/Amisano (Teatro alla Scala)
Milano, 06/12/2025.
Domenica 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio 2025, come da tradizione inaugura la stagione del Teatro alla Scala di Milano. La prima della stagione 2025/2026 è Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitri Šostakovič, proposta nel cinquantesimo anniversario della scomparsa del compositore sovietico.
Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk è un'opera in quattro atti su libretto di Aleksandr Prejs e Dmitrij Šostakovic, tratta dal racconto di Nikolaj Leskov. Racconta di una giovane sposa che, con la complicità dell’amante, uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti (proseguendo la lettura si può leggere la trama dettagliata di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk).
Dopo il debutto nel 1934 a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo Caos invece di musica con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala.
Oggi il Teatro alla Scala presenta la versione del 1934 con Riccardo Chailly sul podio, alla sua dodicesima inaugurazione di stagione, che dirige Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. La regia è di Vasily Barkhatov, le scene sono di Zinovy Margolin, i costumi sono firmati da Olga Shaishmelashvili, le luci sono a cura di Alexander Sivaev. Il cast vocale è guidato da Sara Jakubiak (Katerina L’vovna Izmajlova), Alexander Roslavets (Boris Timofeevič Izmailov) e Najmiddin Mavlyanov (Sergej).
Completano il cast Yevgeny Akimov (Zinovij Borisovič Izmailov), Ekaterina Sannikova (Aksin’ja), Ivan Shcherbatykh (un caporeparto), Jiří Rajniš (un guardiano), Antonio Murgo, Joon Ho Pak e Flavio D'Ambra (tre lavoranti), Alexander Kravets (un contadino cencioso), Haiyang Guo (un cocchiere), Chao Liu (un operaio del mulino), Vasyl Solodkyy (un insegnante), Valery Gilmanov (un prete), Oleg Budaratskiy (un sergente di polizia), Huanhong Li (un poliziotto), Massimiliano Di Fino (un ospite ubriaco), Xhieldo Hyseni (un sergente), Chao Liu (una guardia), Elena Maximova (Sonetka), Goderdzi Janelidze (un vecchio forzato) e Laura Lolita Perešivana (una forzata).
Preceduto dal fitto programma della Prima Diffusa 2025, l'appuntamento con la prima della Scala è dunque per le ore 18.00 di domenica 7 dicembre, con l'esecuzione dell'inno nazionale ad anticipare la messa in scena di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk; le porte del Teatro alla Scala si aprono alle ore 17.00. I biglietti per la prima oscillano dai 150 euro della galleria ai 3200 euro della platea (esclusi diritti di prevendita). Non mancano comunque le occasioni di vedere gratis la prima della Scala: oltre alla diretta tv su Rai 1, a partire dalle ore 17.45, e su Rai Play, sono oltre 30 i luoghi di Milano dove è prevista la proiezione in diretta della prima di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk. Dopo la prima, l'opera va in scena in altre 6 repliche fino a martedì 30 dicembre (qui le date di tutte le repliche di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk alla Scala e i prezzi dei biglietti, decisamente più abbordabili rispetto a quelli per la prima).
La dodicesima inaugurazione di stagione di Riccardo Chailly si annuncia come la più irriverente e insolita degli ultimi anni, grazie alla partitura di taglio cinematografico di un compositore ventiquattrenne capace di mescolare violenza, pietà, erotismo e grottesca comicità, ma anche al talento del regista Vasily Barkhatov, più giovane dei suoi 42 anni.
Prima di scoprire dettagliatamente di cosa parla Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk e di approfondire la trama dell'opera, è da segnalare che alla serata inaugurale intervengono come sempre numerosi ospiti vip: dalle cariche istituzionali (il presidente della Fondazione e sindaco di Milano Giuseppe Sala e il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, gli assessori alla Cultura della Regione Francesca Caruso e del Comune Tommaso Sacchi, i senatori a vita Liliana Segre e Mario Monti) alle personalità del mondo dello spettacolo (Mahmood, Achille Lauro e Pierfrancesco Favino), fino alle eccellenze del balletto scaligero (l’étoile Nicoletta Manni, i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Antonella Albano, Martina Arduino, Marco Agostino, Claudio Coviello, Nicola Del Freo, Alice Mariani, Virna Toppi e Antonino Sutera, il direttore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri) e del teatro (il regista Damiano Michieletto, la scenografa Margherita Palli, i direttori del Piccolo Teatro Claudio Longhi e Lanfranco Li Cauli, la presidente del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, la direttrice dell’AsLiCo Barbara Minghetti; e dall’estero la sovrintendente della Staatsoper Unter den Linden di Berlino Elisabeth Sobotka, il sovrintendente dell’Opera di Monaco Serge Dorny, il regista e sovrintendente dell’Opera di Amburgo Tobias Kratzer, il direttore artistico della Royal Opera House di Londra Oliver Mears, il direttore artistico del Teatro Real di Madrid Joan Matabosch, la direttrice artistica e generale designata della Monnaie di Bruxelles Christina Scheppelmann, il direttore generale dell’Opera di Muscat Umberto Fanni).
Eccoci ora alla trama di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk, così come viene illustrata sul programma di sala del Teatro alla Scala: di seguito il libretto in sintesi a cura di Alberto Bentoglio, mentre nella fotogallery presente in questa pagina pubblichiamo le foto ufficiali delle prove di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk.
Atto primo, quadro primo - La giovane e bella Katerina Izmajlova, da cinque anni moglie del facoltoso mercante Zinovij, lamenta la sua triste condizione: di povere origini, trascorre una vita monotona e solitaria, segregata nella casa del non più giovane marito che raramente si prende cura di lei e sottomessa alle angherie del vecchio e violento suocero Boris. Quest'ultimo, dopo averle ordinato dei funghi per il pranzo, la rimprovera duramente per non avere ancora donato un erede al figlio e per non essere indifferente ai complimenti degli altri uomini. Prima di allontanarsi le ricorda, inoltre, di preparare il veleno per i topi che infestano il granaio. Accompagnato dai servi, fra i quali il giovane Sergej, da poco entrato al servizio di casa Izmajlov, giunge Zinovij: una falla apertasi nella diga di un mulino di sua proprietà lo costringe ad allontanarsi dalla casa paterna e, congedandosi dalla moglie, le impone di giurargli in ginocchio, sotto consiglio paterno, fedeltà durante la sua assenza. I servi partecipano ironicamente alla partenza del padrone, ostentando tristezza e commozione. Rimasta sola, Katerina apprende dalla serva Aksin'ja che Sergej è un seduttore tenace. Per tale ragione egli è stato allontanato dalla precedente famiglia dove, si racconta, abbia sedotto la padrona.
Atto primo, quadro secondo - Nel cortile della casa, i servi si divertono grossolanamente ai danni di Aksin'ja: alle sue richieste di aiuto, sopraggiunge Katerina. La padrona rimprovera la servitù di prendersi gioco di una donna e coglie l'occasione per esaltare le virtù femminili. Ingaggia, quindi, una lotta con Sergej che, ostentando la propria forza, la provoca pubblicamente. La scena è conclusa dal repentino arrivo del sospettoso Boris che, cacciati i servi, ricorda alla nuora di cucinare i funghi.
Atto primo, quadro terzo - Ritiratasi nella sua camera, Katerina non riesce a prendere sonno, nonostante i rimproveri di Boris che le ingiunge di dormire e di non consumare inutilmente la candela. Mentre si spoglia, compiange appassionatamente la sua solitudine. Con il pretesto di un libro, Sergej penetra nella stanza da letto della padrona e, vinte le di lei reticenze, ostentando uno spirito nobile e raffinato, elude la vigilanza del suocero, abbraccia Katerina e la seduce.
Atto secondo, quadro quarto - Sergej da una settimana è l'amante di Katerina che, innamoratasi del giovane, lo riceve segretamente ogni notte nelle proprie stanze. Il vecchio Boris si aggira vigile. Egli rimpiange la giovinezza e non nasconde una certa propensione per la bella e giovane nuora, eccitandosi all'idea di poterle fare visita per consolarla durante l'assenza del marito. Tuttavia, la luce che proviene ancora dalla finestra di Katerina lo insospettisce e, celatosi nel cortile della casa, coglie in flagrante i due amanti. Boris attende allora Sergej, lo afferra e, dopo aver chiamato la servitù, lo frusta selvaggiamente a sangue, sotto gli occhi dell'impotente Katerina, a stento trattenuta dai servi. Al termine dell'atroce scena, Boris ordina di rinchiudere il servo in un magazzino e di richiamare il figlio Zinovij. Indifferente ai sentimenti della nuora, la invita, quindi, a preparargli i funghi. Katerina obbedisce, ma ai funghi mischia una forte dose di veleno per topi che rapidamente uccide il suocero. Nessuno dei servi accorsi, tuttavia, si accorge del delitto, nonostante le ambigue parole che Boris riesce a pronunciare nell'estrema agonia. Il vecchio muore, benedetto dal prete e compianto dalla nuora che indica nei funghi mangiati la sera precedente la causa dell'improvvisa morte del suocero.
Atto secondo, quadro quinto - Sergej, rimesso in libertà da Katerina, teme ora il ritorno del padrone. Dice all'amata di non poter vivere senza di lei. Katerina lo conforta: nessuno romperà il legame d'amore che li unisce ed ella presto farà di lui il suo legittimo sposo. Tuttavia, la giovane è turbata dall’apparizione dello spettro di Boris che le preannuncia una vendetta spietata. In quel mentre sopraggiunge Zinovij. Dopo avere allontanato l'amante, Katerina accoglie il marito con estrema indifferenza. Egli chiede notizie della morte del padre e, insospettito dal ritrovamento di una cintura da uomo nella stanza da letto della moglie e dalle parole udite dai servi, si scaglia contro Katerina, accusandola di infedeltà, e la frusta con la cintura dell'amante. Alle urla della donna, Sergej accorre e, durante una lotta, incitato da Katerina, uccide Zinovij. I due amanti nascondono il cadavere in cantina.
Atto terzo, quadro sesto - Katerina e Sergej stanno per recarsi in chiesa a celebrare il loro matrimonio. La porta della cantina, rigorosamente chiusa, custodirà per sempre il loro macabro segreto. Rimasto solo, un misero contadino ubriaco forza la porta della cantina, nella speranza di rubare qualche bottiglia di vodka, e rinviene il cadavere di Zinovij. Terrorizzato, corre alla polizia per denunciare il reato.
Atto terzo, quadro settimo - Negli uffici del commissariato il capo dei poliziotti si lagna del duro e malpagato lavoro: egli è, inoltre, profondamente irritato per non essere stato invitato da Katerina Izmajlova alla festa di nozze. Gli agenti fanno eco alle sue lamentele. Neanche l'arresto dell'indifeso maestro del paese, accusato di essere un pericoloso nichilista, riesce a movimentare la giornata. Ma l'annuncio della scoperta fatta dal misero contadino sembra rianimare il commissariato: tutti si precipitano a casa di Katerina.
Atto terzo, quadro ottavo - Nel giardino di casa Izmajlov si sta svolgendo il banchetto nuziale. Fra i brindisi compiaciuti dei molti invitati, Katerina scopre che il lucchetto della porta della cantina è stato rotto e, dopo averne informato Sergej, risolve di fuggire all'istante: il marito prenderà del denaro custodito in casa e con tale rendita potranno vivere agiatamente. Ma il piano di fuga è sventato dal repentino arrivo della polizia che trae in arresto Katerina. La giovane si autoaccusa di ogni misfatto ma i poliziotti trattengono anche Sergej, colto in flagrante mentre tenta di fuggire. La coppia omicida sarà tradotta in carcere.
Di R.M.