Basilica di Sant'Ambrogio © Amir Farzad
Milano, 03/12/2025.
Nei giorni in cui Milano rinnova la propria devozione al suo Santo Patrono, la Basilica di Sant’Ambrogio presenta Ambrosius: il Tesoro della Basilica, il nuovo percorso di valorizzazione culturale e spirituale del complesso monumentale e del suo straordinario tesoro, materiale e immateriale. Un progetto promosso da monsignor Carlo Faccendini, abate-parroco della Basilica di Sant’Ambrogio, con l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Milano e la Soprintendenza, il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Lombardia e del Comune di Milano.
L’inaugurazione ufficiale di Ambrosius è fissata per venerdì 5 dicembre 2025 alla presenza delle sole autorità - precedendo il tradizionale discorso alla città dell’arcivescovo Mario Delpini nella Basilica di Sant’Ambrogio - ed è visitabile dai presenti al termine di questo momento. Successivamente, trascorse le celebrazioni patronali di Sant'Ambrogio, da martedì 9 a mercoledì 24 dicembre 2025 il percorso museale viene aperto gratuitamente ai fedeli e alla città; dopo le festività natalizie, a partire da venerdì 26 dicembre sarà visitabile in maniera permanente con orari di ingresso e proposte didattiche consultabili sul sito ufficiale. Questi gli orari di apertura: da lunedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-17.30; domenica 14.30-17.00 (nei giorni delle feste liturgiche si applica l’orario festivo; giorni di chiusura 6, 7, 8 e 25 dicembre 2025).
La Basilica di Sant'Ambrogio (piazza Sant'Ambrogio 23, Milano) rimane sempre liberamente accessibile ai fedeli quale luogo di devozione e di preghiera, nel rispetto delle celebrazioni liturgiche.
Ambrosius: il Tesoro della Basilica © Marco Reggi
Ambrosius introduce una modalità inedita di conoscenza e valorizzazione del complesso basilicale, riletto con sguardo contemporaneo nella sua continuità millenaria. Una visione unitaria in cui architettura, arte e fede si intrecciano intorno alla figura di Ambrogio, restituendo alla città di oggi e a quella futura un frammento essenziale della propria identità civile e spirituale. Il nome Ambrosius richiama la centralità di Ambrogio, pastore e intellettuale, vescovo e uomo di governo, capace di coniugare il pensiero classico con la visione cristiana del mondo. A lui si deve una delle più profonde riflessioni sull’idea di città come spazio di dialogo tra coscienza spirituale e responsabilità civica. Ispirato alla modernità del suo pensiero, il progetto si configura come un atto di cura verso la memoria collettiva di Milano, rivolgendosi a un pubblico nazionale e internazionale.
Anche la scelta di destinare un’aula multimediale - affacciata sullo spazio pubblico adiacente la Basilica - al racconto di Ambrogio, conferma l’intento originario del progetto: rendere il messaggio ambrosiano attuale, accessibile a tutti in maniera trasversale.
Il Capitolino © Marco Reggi
Il rinnovamento promosso da Ambrosius si articola in due interventi principali, che ridefiniscono in profondità l'esperienza del complesso: il nuovo racconto museografico del Tesoro della Basilica che, grazie all’ampliamento dello spazio espositivo con l’apertura al pubblico per la prima volta dell’antica sacrestia dei Monaci, l’Aula Ambrosii, si propone di valorizzare l’eccezionale patrimonio storico-religioso legato alla figura di Ambrogio e alla storia millenaria della Basilica; e il ridisegno dell’area dedicata all’accoglienza e alla trasmissione didattica, che include anche l’antico Oratorio della Passione. Ad accompagnare questi interventi anche un nuovo programma di attività educative e visite guidate ispirate ai tesori, alle tecniche artistiche della Basilica e alle erbe officinali e piante tintorie, presenti nei due nuovi piccoli orti monastici realizzati.
Da martedì 2 dicembre 2025 Ambrosius: il Tesoro della Basilica è un museo riconosciuto dalla Regione Lombardia. Fondamentale in questo percorso è stato l’apporto del comitato scientifico, composto da autorevoli esperti e stimati professionisti con competenze specialistiche di alto livello (Silvia Bruni, Cristina Cattaneo, Mons. Marco Navoni, Marco Petoletti, Davide Porta, Marco Rossi, Sabine Schrenk, Luigi Carlo Schiavi, Silvia Lusuardi Siena, Fabrizio Slavazzi, Francesca Tasso, Don Giuliano Zanchi, Annalisa Zanni) con il coordinamento della dottoressa Miriam Rita Tessera, responsabile dell'Archivio e della Biblioteca Capitolare della Basilica e curatore scientifico di Ambrosius.
Progettato dall’architetto museografo Andrea Perin, con la direzione lavori dell’architetto Gaetano Arricobene e il contributo del comitato scientifico guidato dall’architetto Carlo Capponi in qualità di curatore e di Miriam Rita Tessera, il nuovo percorso museale si snoda tra luoghi di straordinario significato storico e spirituale: l’Aula Ambrosii, dove trova definitiva collocazione il letto di Ambrogio; il sacello di San Vittore in Ciel d’oro, che custodisce il celebre ritratto musivo di Ambrogio che indossa una dalmatica, la più antica raffigurazione del Santo; il Capitolino, precedente sede espositiva.
Il Capitolino © Marco Reggi
Al centro del racconto museografico si trova la figura di Ambrogio e i manufatti tradizionalmente legati alla sua memoria - fra cui il letto di Sant’Ambrogio e la scodella attribuita al Santo, qui esposti per la prima volta, l’Urna degli Innocenti e altri preziosi oggetti di oreficeria sacra, i cinque Pleurantes, rarissimi frammenti di seta, arredi lignei -, che vengono così restituiti alla comunità come patrimonio vivo e fruibile. L’intervento si propone di dare leggibilità e profondità di significato a un patrimonio liturgico e artistico in parte inedito, intimamente legato alla figura di Ambrogio e alla millenaria devozione di Milano. La scelta del termine tesoro - e non museo - ha infatti un significato profondo e richiama la presenza fisica del corpo di Sant’Ambrogio nella cripta e delle reliquie dei santi, il vero tesoro della Basilica, cuore spirituale e fondamento della comunità ambrosiana.
Con Ambrosius si restituisce piena coerenza e prospettiva a oltre un decennio di interventi e iniziative di valorizzazione, tra i quali la riapertura dell’Archivio Capitolare, la pulitura e il consolidamento dei mosaici paleocristiani del sacello di San Vittore in Ciel d’oro, lo studio scientifico e il restauro delle dalmatiche del Santo e la ricostruzione scientifica del volto di Ambrogio, realizzata a partire da indagini scientifiche sulle reliquie, condotte dal Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano), diretto da Cristina Cattaneo e Davide Porta.
Aula Ambrosii © Marco Reggi
Cuore del nuovo percorso, l’Aula Ambrosii custodisce un patrimonio prezioso legato alla vita e alla memoria del Santo Patrono. Elemento centrale dell’allestimento è il letto di Sant’Ambrogio, un manufatto ligneo ricomposto dai 17 frammenti originali rinvenuti nell’altare di San Vittore in Ciel d’oro dall’architetto Ferdinando Reggiori, che guidò la ricostruzione successiva ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Secondo la tradizione giaciglio funebre del vescovo, il letto rappresenta una reliquia tanto eccezionale quanto enigmatica: oggi, dopo un lungo periodo di prestito al Museo Diocesano, si colloca stabilmente nel Tesoro di Sant’Ambrogio, dove per la prima volta è in corso una campagna di studi storico-archeologici e di indagini scientifiche.
Il progetto e la realizzazione dell’allestimento dell’area accoglienza e didattica è invece firmato da Giuseppe Amato, designer, artista ed ebanista, che ha operato in sinergia con l’architetto Giorgio Ripa, incaricato della direzione lavori per il restauro architettonico di questi ambienti. Il progetto si concretizza nella realizzazione di nuovi spazi di accoglienza, con bookshop e biglietteria, e di un’area dedicata alla trasmissione dei saperi e alle attività educative, con un’aula didattica e una sala multimediale. Un intervento rigoroso, guidato da un’idea di continuità tra storia e contemporaneità, che riguarda sia una rilettura coerente e rispettosa degli ambienti, con la creazione di arredi e sistemi di illuminazione, sia l’ideazione dell’apparato iconografico pittorico. Legno, ferro, calce e pigmenti - materiali naturali scelti con cura e lavorati secondo tecniche tradizionali - danno forma a un progetto consapevole e poetico, fatto di tracce leggere capaci di custodire e rinnovare la memoria dei luoghi.
Area accoglienza e didattica © Marco Ottico
Più nel dettaglio, dall’area accoglienza i visitatori accedono alla sala multimediale, immaginata come luogo di racconto e di riflessione, integrando tecnologia e narrazione spirituale. Entrando nella sala, la parete centrale ospita un video - realizzato da 3D Produzioni con la regia di Giovanni Piscaglia e l'allestimento tecnico a cura di Sigma Vision - dedicato alla straordinaria vita di Ambrogio, che viene rappresentata nelle altre pareti anche attraverso il ciclo degli Oculi della Memoria, sette tavole a tempera su legno, realizzate dallo stesso Amato, che evocano altrettanti momenti centrali della storia personale del Santo Patrono. Un’opera che si allontana dalla narrazione didascalica per diventare un invito alla riflessione, alla scoperta e alla contemplazione. Il percorso conduce a seguire all’aula didattica, pensata come uno spazio vitale dedicato alla trasmissione dei saperi e delle tecniche artigianali, con un lungo tavolo centrale componibile dedicato a workshop e laboratori collettivi, fino ad arrivare all’antico Oratorio della Passione, meravigliosa sala affrescata ora dedicata a presentazioni e incontri.
A breve sarà inoltre disponibile un modello ligneo della Basilica, realizzato da Giuseppe Amato con la consulenza del comitato scientifico, per trasmettere una visione completa del Complesso monumentale e della sua evoluzione nei secoli. Una ricostruzione in scala 1:30 che restituisce i due momenti fondamentali della storia architettonica della Basilica: l’origine paleocristiana (IV secolo) e il compimento romanico (XII secolo). Non un semplice strumento di conoscenza, ma un’opera d’arte e di memoria capace di trasmettere, attraverso la solidità della materia e la forza della forma scultorea, la presenza fisica e spirituale di Ambrogio.
Modello ligneo della Basilica di Sant'Ambrogio © Marco Reggi
Il rinnovato modello di fruizione del complesso santambrosiano, articolato su più livelli, presenta anche un’ampia offerta didattica promossa da Ad Artem, partner ufficiale della Basilica di Sant’Ambrogio, che comprende numerose attività pensate per rispondere ad esigenze differenti e per portare il pubblico - adulti, famiglie e bambini, con particolare attenzione alle scuole - alla scoperta della Basilica anche attraverso esperienze di apprendimento attivo. Il programma spazia dalle visite guidate tradizionali alle visite con attività laboratoriale, integrando conoscenza, partecipazione e sperimentazione e offrendo uno sguardo inedito sulla storia, sul patrimonio e sulle tecniche artistiche che caratterizzano il complesso monumentale, dai materiali ai mosaici alle creazioni orafe (per info 02 6597728).
L’offerta didattica promossa da Ambrosius si arricchisce inoltre con una serie di attività legate alla realizzazione di due piccoli orti, ispirati alla tradizione medievale dei giardini monastici, un Hortus simplicium dedicato alle erbe medicinali e officinali, e un Hortus holerorum con piante tintorie. Questa proposta, curata da Elisabetta Cavigioli, orticultrice e garden designer, e Angela Ronchi, biologa ed educatrice botanica, è infatti accompagnata da iniziative rivolte alle famiglie e a gruppi di adulti e da un’offerta educativa dedicata, sviluppata in collaborazione con la Rete degli Orti Botanici della Lombardia (per info 334 7421203 o 328 7556151).