Il futuro delle Ico? Arrivano le Security Token Offering: cosa sono e cosa cambia

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Magazine, 18/12/2018.

Sto non è altro che l’acronimo di Security Token Offering, e si tratta a tutti gli effetti di una evoluzione delle Ico, le Initial Coin Offering. La nascita delle Sto si è resa necessaria dopo che nel 2017 le Ico sono esplose, ma alla fine hanno maturato una forte accezione negativa dovuta al forte rischio di truffe ad esso correlato.

La parola token in particolare è ormai associata a quella di gettoni digitali che diventano strumento per fare soldi facili come forma di crowdfunding attraverso le Ico. Molte Ico hanno davvero abusato di questo nuovo strumento di finanziamento che è diventato un vero e proprio strumento per raccattare denaro, ma i token sono astrazioni basate su una blockchain e per questo nuove regolamentazioni hanno messo in campo i security token, riempiendo i vuoti normativi preesistenti e ponendo nuove basi per il crowdfunding.

I token possono rappresentare valute, ma anche asset di vario genere, diritti di accesso e molto altro ancora è da qui che prende le mosse il concetto di Security Token Offering. Le Ico hanno costituito in passato uno strumento di finanziamento per startup davvero originale, operano attraverso lo scambio di token crittografici, basati sulla blockchain.

I problemi delle Ico

Come detto, Ico è l’acronimo di Initial Coin Offering, che significa offerta iniziale di moneta. Questa definizione però è una mera traduzione letterale che risulta anche impropria, in quanto in realtà si allude alla vendita iniziale di moneta ovvero di token con funzione valutaria: i cosiddetti token di pagamento. Tuttavia, lo strumento delle Ico ha assunto caratteristiche diverse nel tempo è per questo che ormai si parla di token sales. Le Ico in molti casi hanno ceduto token che non ricoprivano nessuna funzione valutaria, in realtà si trattava di Utility Token o di token di utilizzo, o di security token ovvero token di investimento.

Alcune aziende con le Ico hanno cercato di offrire dei security token al pubblico, mascherandoli per utility token, hanno fatto questo per raggirare le restrizioni normative e riuscire a raccogliere facilmente denaro presso il pubblico. Alla fine però il giochetto è di facile scoperta, perché la qualificazione formale di un token non può nasconderne gli elementi che lo compongono.  

Come cambiano le cose con le Security Token Offering?

Ora il discorso cambia e va tutto a tutela degli investitori. D’ora in avanti quando si parlerà di security token si passerà sempre attraverso le Sto, Security Token Offering, che rientreranno apertamente nella categoria delle security. Ma cosa sono le security? Siccome ogni sistema giudiziario offre una sua versione di questo termine è difficile giungere a una definizione finale. Si può però assumere che perché uno strumento venga riconosciuto come security allora è necessario che passi attraverso il controllo di autorità preposte: saranno loro a stabilire che si tratti di strumenti finanziari negoziabili e che riportino un valore monetario.

Si tratta di valori patrimoniali, come un credito ai sensi del diritto delle obbligazioni nei confronti dell’emittente, oppure un diritto sociale ai sensi del diritto societario: obbligazioni, azioni, strumenti finanziari derivati etc. Ecco dunque cosa rappresentano i security token:

  • Possono rappresentare quote di partecipazione a una società
  • Offrono il diritto di partecipare alla distribuzione degli utili o alla percezione di dividendi
  • Possono rappresentare un debito obbligazionario
  • Possono rappresentare proprietà immobiliari

Grazie a questi cambiamenti e novità nel settore delle Ico, chi decide di investire liberamente i propri capitali in token può approfittare di nuove garanzie e più controlli che sono in grado di rendere la sua attività più sicura. In tal senso possono operare con maggiori garanzie anche coloro che sono interessati solo a conseguire Capital Gain derivante dalla cessione di token.

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